Sangue Scremato & Versi Violenti. Angel Martinez

Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Sangue Scremato & Versi Violenti - Angel Martinez страница 5

Sangue Scremato & Versi Violenti - Angel Martinez

Скачать книгу

* * * *

      Le nuvole erano finalmente arrivate quando Carrington si svegliò nel tardo pomeriggio. Bellissime nel loro pendulo, turbolento splendore, stendevano una pesante coperta di umidità sulla città e lo provocavano facendogli dondolare davanti la promessa di un’esilarante temporale.

      La filiale principale della biblioteca pubblica era proprio in fondo alla strada rispetto al suo condominio, di fronte al museo d’arte. Se si sporgeva abbastanza dalla finestra, riusciva quasi a vederla.

      «Che stai facendo?»

      Carrington ritirò dentro la testa e chiuse la finestra prima di voltarsi verso Amanda. «Prendo una boccata di luce del giorno non tossica. Pronta per una passeggiatina?»

      «Già. È un tempo perfetto per i vampiri. Probabilmente ci inzupperemo».

      «Ho esattamente nove ombrelli nel portaombrelli accanto alla porta, sai. Sei più che la benvenuta se vuoi prenderne uno».

      «Nah. Sono un tale fastidio. Arrivi e non c’è un posto per metterli e gocciolano su tutto il pavimento…»

      «D’accordo. Niente lamentele per la pioggia allora».

      «Mi lamenterò per qualunque cavolo di cosa io voglia, vampirello». Lo urtò con la spalla e rise quando lui fece altrettanto. «Ti senti meglio?»

      «Molto. Grazie. È stata un’idea stupida accettare la follia di mamma. Suppongo di sperare sempre in qualche genere di, non so, riconciliazione? Anche se è probabilmente chiedere troppo».

      Amanda si limitò a grugnire mentre procedevano lungo le scale, ancora con addosso il tailleur pratico ma stropicciato che aveva indossato alla festa. Carrington fece una smorfia. Doveva aver dormito sul suo divano mentre lui si riposava.

      «Ti prego, dimmi che non hai appallottolato quella bella cravatta e non te la sei cacciata in tasca». Certo, la cravatta giallo e arancio aveva un motivo ripetuto di Applejack di Mio Mini Pony che Amanda aveva indossato per infastidire gli altri ospiti, ma era comunque una buona cravatta di seta.

      «L’ho piegata e messa nel taschino della giacca. Non è la mia prima cravatta».

      «Errore mio. Sono tremendamente dispiaciuto».

      «Cosa cerchi in biblioteca, comunque?»

      «Non cosa, Manda. Chi».

      Proprio mentre attraversavano Logan Circle, la pioggia iniziò a picchiettare. Carrington accelerò il passo e si limitò a dare una pacca al monumento a Shakespeare mentre gli passavano accanto piuttosto che fermarsi a dire buon pomeriggio a Pietraccia e Amleto. Era una cosa sciocca, ma gli piaceva dare un riconoscimento a entrambi i personaggi nell’opera di Calder in caso nessuno che fosse passato quel giorno si fosse reso conto di chi fossero.

      Assurdo, in effetti. Ma la sua vita era assurda da parecchi anni. La sua preoccupazione per i sentimenti feriti delle statue era blanda in confronto a gran parte del resto. Arrivarono all’ingresso proprio quando la pioggia stava iniziando un pesante ritmo di percussioni sugli scalini di pietra. I tacchi delle loro scarpe eleganti risuonarono forte nell’area quasi vuota. Non più preoccupato che Amanda si inzuppasse, di sé stesso non avrebbe potuto importargli meno visto che non si raffreddava, Carrington rallentò a un passo normale e infine rispose alla domanda.

      «Voglio visitare il Reparto Libri Rari e vedere se qualcuno ha mai sentito parlare del nostro libro lanciaparole».

      «Quindi sembrava un libro vecchio? Antiquariato o roba simile?»

      Carrington emise un lieve sbuffo mentre salivano le scale oltre la statua del Dr Pepper, quella per cui quell’idiota di suo fratello ridacchiava sempre, anche se il fondatore della biblioteca non aveva niente a che fare con le bevande gassate.

      «Non ho avuto la possibilità di esaminarlo. È possibile che il libro fosse antico e di sicuro si qualifica come raro».

      «Sicuro come la morte», mormorò Amanda.

      Seguirono il percorso su per gli scalini di marmo fino al terzo piano, dove Carrington li condusse a una breve rampa di scale dietro una porta a vetri. Questa dichiarava Reparto Libri Rari in lettere dorate al centro, con un ulteriore avviso dipinto sulla partizione di vetro alla sinistra della porta in più sobrie lettere nere: Per favore suonare il campanello per entrare.

      «Per favore bussare se non è richiesta una risposta», mormorò Carrington mentre premeva il pulsante.

      «Cosa?»

      «Niente. Scusa. Citazione di Winnie the Pooh».

      Amanda unì le sopracciglia. «Capito. È uno dei tuoi giorni strani».

      Ci volle qualche minuto a camminare avanti e indietro e una seconda scampanellata prima che uno dei bibliotecari, un giovane afroamericano, scendesse in fretta le scale. Magro come un manico di scopa e più basso della media, arrivò apparentemente senza fiato, ansimando mentre apriva la porta.

      «Ehi, scusate, avevate un appuntamento?»

      Carrington per poco non si colpì la fronte. Ovvio. L’accesso alla sezione Libri Rari era su appuntamento. Avrebbe dovuto chiamare per cortesia. «No, noi…»

      «Oh. Mi dispiace davvero, ma il tour era alle undici di stamattina, e al momento ci sono solo io qui».

      Il che significa che non fai tour? O hai altri doveri urgenti in un reparto pieno di libri antichi dentro delle teche e non puoi fare tour quando sei solo? Carrington spinse da parte le sue divaganti speculazioni ed estrasse il distintivo. «Sono l’agente Loveless. Lei è l’agente Zacchini. Ci serve solo un attimo del suo tempo, per favore».

      Occhi scuri saettarono tra Carrington e Amanda in modo preoccupato. «È successo qualcosa? Mia madre sta bene?»

      «Non ho alcuna informazione su sua madre. Abbiamo solo qualche domanda. È la sua competenza sui libri insoliti che ci serve».

      Il bibliotecario si afflosciò con visibile sollievo e tenne aperta la porta. «Entrate, agenti. Sono Erasmus Graham, uno dei bibliotecari in organico. Il mio settore specifico è Beatrix Potter, ma vi aiuterò come posso».

      «Beatrix Potter?» Amanda si sfilò la giacca mentre entravano in una stanza contornata di teche chiuse di libri sotto vetro. «Come Peter Coniglio?»

      La risatina di Graham fu calda e autocritica. «Sì. Abbiamo la più grande collezione di disegni della signorina Potter della nazione, qui. Passo buona parte delle mie giornate con affascinanti conigli e anatre inglesi».

      «Al mondo farebbe comodo un po’ più di fascino». Carrington si fermò davanti a una teca di vetro con un corvo impagliato la cui targa dichiarava che l’uccello era Grip, animale domestico di Charles Dickens e musa di Edgar Allan Poe. Mi chiedo se fosse parente del nostro Edgar. «Signor Graham, siamo del 77°. L’unità crimini paranormali».

      «Erasmus, vi prego». Li condusse a una scrivania ed estrasse abbastanza sedie perché tutti potessero accomodarsi. «Sento parlare della vostra unità a volte. La cugina della moglie di mia madre è la comandante della vostra stazione».

      «Oh, grazie al pane imburrato», disse Amanda. «Doverci spiegare

Скачать книгу