Smetti Di Perdere Tempo E Inizia A Meditare. Celine Claire
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SMETTI DI
PERDERE TEMPO
E INIZIA A
MEDITARE
Nome dell’autore: Celine Claire.
Nome del traduttore: Areniello.
Capitolo primo
Cos’è la meditazione?
La meditazione è l’atto in cui una persona usa tecniche, come la consapevolezza, o concentra la mente su un oggetto, una persona, un pensiero o un’attività specifici. La meditazione allena l’attenzione e la consapevolezza e restituisce uno stato mentalmente chiaro ed emotivamente calmo e stabile.
Maggiori informazioni sulla meditazione
Secondo gli studiosi, è difficile definire la meditazione poiché le pratiche di meditazione sono diverse per le varie tradizioni. La meditazione è tipica di diverse tradizioni religiose. Le prime testimonianze di meditazione (dhyana) sono presenti negli antichi testi indù chiamati Veda. La meditazione svolge un ruolo significativo nel repertorio contemplativo del Buddhismo e dell’Induismo.
A partire dal XIX secolo, le tecniche meditative asiatiche sono state adottate da altre culture, dove hanno trovato applicazione anche in contesti non spirituali come la salute e gli affari. La meditazione può aiutare a ridurre lo stress, l’ansia, la depressione e il dolore.
La meditazione aumenta la pace, la percezione, il concetto di sé e il benessere.
Essa è difficile da definire poiché copre una vasta gamma di pratiche. In genere, il termine meditazione e il termine pratica meditativa sono solitamente utilizzati in modo impreciso per etichettare pratiche riscontrate in più culture. Queste culture possono includere quasi tutto ciò che si crede possa allenare l’attenzione della mente o insegnare compassione o calma.
Non esiste una definizione esatta dei criteri di meditazione necessari e sufficienti che abbiano raggiunto un’accettazione universale o diffusa nel mondo moderno.
Il termine meditazione e da cosa deriva
Il nome inglese meditation deriva da una parola francese antica, meditacioun, e anche dalla parola latina, meditation, proveniente dal verbo italiano meditari, che significa pensare, ideare, contemplare o ponderare.
Nel Cattolicesimo, l’applicazione del termine meditazione come parte di un processo di meditazione formale e graduale risale al monaco del XII secolo, Guigo II. Prima di questo, la parola greca Theoria veniva utilizzata per lo stesso scopo.
Oltre al suo uso storico, la parola meditazione è stata introdotta come traduzione per le pratiche spirituali orientali conosciute come dhyāna nell’Induismo e nel Buddhismo. Deriva dalla radice sanscrita dhyai, che significa meditare o contemplare.
In inglese, il termine meditazione può anche riferirsi a pratiche del Sufismo islamico o di altre tradizioni come la Kabbalah ebraica e l’Esicasmo cristiano.
Diverse definizioni da dizionario di meditazione
I dizionari di Oxford ci danno sia il significato latino originale di “pensare profondamente a una cosa” sia l’uso diffuso di “concentrare la mente per un po’“.
Cambridge English Dictionary: Definizione 1: La meditazione è l’atto di dirigere la tua attenzione su una sola cosa, sia come attività religiosa sia come metodo per diventare calmo e rilassato.
Merriam-Webster Dictionary Definition (rilasciata il 25 dicembre 2017): La meditazione è l’atto “di impegnarsi in esercizi mentali (come ad esempio concentrandosi sul proprio respiro o la ripetizione di un mantra) per raggiungere un livello di consapevolezza spirituale”.
Diverse definizioni accademiche di meditazione
Secondo la moderna ricerca psicologica, la meditazione è definita e caratterizzata in vari modi. La maggior parte di questi modi enfatizza il ruolo dell’attenzione e caratterizza le pratiche meditative come tentativi di andare oltre il pensiero riflessivo, discorsivo o la mente logica per realizzare uno stato più grande, più devoto o più rilassato.
Altre definizioni di meditazione
Wash & Shapiro (2006): “La meditazione è una famiglia di pratiche di autoregolazione che si concentrano sulla formazione dell’attenzione e della consapevolezza per portare i processi mentali sotto un maggiore controllo volontario e quindi consentire il benessere e lo sviluppo mentale generale e/o capacità uniche come la calma, chiarezza e concentrazione”.
Cahn & Polich (2006): “La meditazione è usata per descrivere pratiche che autoregolano il corpo e la mente, influenzando così gli eventi mentali impegnando uno specifico set di attenzione …. La regolazione dell’attenzione è la comunanza centrale tra i molti metodi divergenti”.
Jevning et al. (1992): “Definiamo la meditazione ... come una tecnica mentale stilizzata ... praticata ripetutamente per ottenere un’esperienza soggettiva che è spesso descritta come molto risentita, silenziosa e di elevata vigilanza, spesso caratterizzata come beata”.
Goleman (1988): “la necessità per il meditatore di riqualificare la sua attenzione, sia attraverso la concentrazione sia la consapevolezza, è il singolo ingrediente invariante in ... ogni sistema di meditazione”.
La distinzione delle tecniche di meditazione
Alcune delle difficoltà nel definire con precisione cosa si trova nella meditazione nel riconoscere le particolarità di varie tradizioni, teorie e pratiche sono distintive all’interno di una tradizione.
Un ricercatore chiamato Taylor Eugene nel 1999 ha notato che, anche all’interno di una fede come “indù” o “buddhista”, le scuole e i singoli insegnanti possono insegnare tipi di meditazione distinti.
Robert Ornstein ha condotto una ricerca nel 1972 e ha osservato che: “La maggior parte delle tecniche di meditazione non esistono come pratiche solitarie, ma sono solo artificialmente separabili da un intero sistema di pratica e credenza”. Ad esempio, mentre i monaci meditano come parte della loro vita quotidiana, essi s’impegnano anche nelle regole codificate e vivono insieme nei monasteri in contesti culturali specifici che accompagnano i loro atti meditativi.
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