CILS B2. Prova di analisi delle strutture di comunicazione. Davide Scalia
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Il CILS livello DUE-B2
È il livello che attesta la piena autonomia della competenza comunicativa in italiano come lingua straniera. Il candidato è in grado di comunicare efficacemente durante un soggiorno in Italia per motivi di studio e di gestire i contatti con la lingua e la cultura italiana anche per motivi di lavoro. L’interazione con i parlanti nativi si sviluppa senza eccessiva fatica e tensione. Il candidato con questo livello di competenza è in grado di comprendere le idee fondamentali di testi anche complessi che si riferiscono sia ad argomenti legati alla realtà della vita quotidiana sia a concetti più astratti. La produzione orale e scritta è comunicativamente efficace, anche se contiene alcuni errori. È il livello minimo di competenza per l’accesso al sistema universitario italiano, per realizzare un ciclo di studi entro un progetto di mobilità breve di studenti ma anche di docenti e ricercatori, per fruire di borse di studio assegnate dallo Stato italiano e per svolgere un periodo di tirocinio presso un corso di diploma o presso aziende.
Il candidato è in grado di esprimersi in modo sicuro, chiaro e cortese in registro formale o informale, a seconda della situazione e della persona implicata. Il candidato sa intervenire in modo appropriato in una discussione utilizzando efficacemente i turni di parola. Il candidato conosce gli usi e le regole di scambio sociale e comunicativo tipiche di tutte le situazioni della vita quotidiana.
Quali sono le strutture morfosintattiche che vengono richiese a questo livello?
Oltre alle strutture previste nei livelli precedenti, ai candidati è richiesto di saper comprendere e gestire le seguenti strutture della lingua italiana:
– pronomi allocutivi;
– pronomi e aggettivi indefiniti;
– pronomi combinati;
– particelle pronominali;
– coniugazione della forma attiva e riflessiva dei verbi regolari e irregolari, dei verbi modali nei seguenti modi e tempi:
• indicativo presente;
• indicativo passato prossimo;
• indicativo imperfetto;
• indicativo passato remoto;
• indicativo trapassato prossimo;
• indicativo futuro semplice e anteriore;
• condizionale presente;
• condizionale passato;
• congiuntivo presente e imperfetto;
• infinito presente e passato;
• imperativo;
– forma passiva (solo riconoscimento);
– verbi impersonali;
– più frequenti avverbi di giudizio e di dubbio;
– la frase semplice: proposizioni volitive al congiuntivo, all’indicativo e all’infinito;
– la frase complessa: proposizioni coordinate disgiuntive, conclusive, correlative;
– la frase complessa: proposizioni subordinate soggettive, finali, comparative, condizionali ipotesi reale, concessive esplicite, consecutive esplicite, temporali implicite.
Come è strutturata la prova di analisi delle strutture di comunicazione?
Il candidato sa compiere operazioni, anche non elementari, di analisi, sintesi, trasformazione delle strutture linguistiche sul piano lessicale e morfosintattico.
La durata del test è di un’ora e le prove proposte al candidato sono 4. Tra i tipi di prova vi sono le domande con risposta a scelta multipla, il cloze e il test a completamento.
Variante 1
Analisi delle strutture di comunicazione – Prova n. 1
Completa il testo con gli aggettivi e i pronomi.
Come facciamo a imparare dai nostri errori?
Un gruppo di neuroni (0) __che__ monitora le performance del cervello e si attiva in caso di errori è la chiave della capacità di imparare dai fallimenti.
Quante volte vi è successo, nel pieno di una conversazione, di accorgervi di aver detto una frase inopportuna proprio mentre (1) _____ stavate pronunciando? Il cervello umano incorre spesso in (2) _____ inevitabili errori: come facciamo ad accorgerci di questi errori", e a evitare che si ripetano?
Uno studio pubblicato su Science ha rintracciato un gruppo di neuroni (3) ____ controllano le performance del nostro organo pensante e si attivano quando qualcosa è andato storto. È anche grazie a (4) ____ cellule nervose che possiamo imparare dagli errori e sfruttarli come occasioni di crescita.
TROPPO TARDI! I neuroscienziati lo chiamano monitoraggio della performance: è una sorta di segnale interno con (5) _____ ci accorgiamo che abbiamo sbagliato. Ma è più facile immaginarlo come quel momento preciso in (6) _____ esclamiamo "Ops!" (se siamo educati) e (7) ____ portiamo una mano alla fronte: l'intuizione di aver appena preso una decisione sciocca o aver compiuto in automatico un'azione sbagliata. Questo meccanismo fornisce un riscontro importante nella vita di (8) ____ i giorni perché regala al cervello la flessibilità per imparare nuove cose, anche molto specifiche.
MESSI A DURA PROVA. Un team di scienziati del Cedars-Sinai Medical Center (Stati Uniti) è arrivato studiando l'attività cerebrale di pazienti epilettici invitati, nel corso dello studio, a svolgere compiti cognitivi complessi. In uno di (9) _____ esercizi, i partecipanti vedevano una serie di termini indicanti colori scritti nei colori sbagliati (per esempio la parola "rosso" scritta in blu) e dovevano pronunciare il nome dell'inchiostro usato anziché il nome del colore scritto. In un (10) _____ compito venivano proiettate tre cifre su uno schermo, due volte la stessa e una volta un'altra, e i partecipanti dovevano pronunciare il nome della cifra proiettata una sola volta, resistendo all'impulso di nominare (11) _____ proposta più volte.
ERRORE, ERRORE! (12) _____ tratta di test pensati apposta per mettere in difficoltà: e infatti sembravano sollecitare l'attivazione di due tipi di neuroni, uno che scaricava intensamente dopo che erano stati commessi errori e un altro (13) _____ si "accendeva" per evidenziare un conflitto (c'è scritto rosso, ma è in blu!) e quindi un compito molto difficile. Il fatto interessante è che la (14)