Danza macàbra. Antona-Traversi Camillo
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Le poltrone, e i sofà devono esser disposti in modo da consentire a' personaggi di formare i gruppi.
SCENA I
Tomm. (ai servi) Accendete da per tutto… anche la Galleria… (a Vittorio) Vediamo… ho altro da dirle?.. (pensa) Ah, sì!.. (levando di tasca una carta) Bisogna spedire questo telegramma… e poi… poi non c'è più nulla!.. Può andare a dormire… (ridendo) e questo è l'ultimo ordine che le do!..
Vitt. L'ultimo!?
Tomm. Sì!.. Il Principe aderisce al desiderio da lei manifestato… e la impiega negli Ufficj della Società per il quartiere Lanfranchi…
Vitt. (con gioja) Davvero!? —
Tomm. Lui stesso… gliene darà domani la lieta notizia.
Vitt. (con espansione) Che lei, signor Tommaso ha voluto anticiparmi?.. Grazie!..
Tomm. (sempre ironico) È proprio contento di lasciarmi… di sottrarsi al mio giogo?!..
Vitt. (con sollecitudine) Le rincresce?!
Tomm. Di perderla?!.. Oh, no!.. Anzi mi fa piacere…
Vitt. (maravigliato) Come!?
Tomm. Non per lei… che, in fondo, è un bravo ragazzo…; ma perchè posso così impiegare un giovinetto intelligente… attivo… un vero lavoratore… che mi sta molto a cuore…
Vitt. Allora…
Tomm. Tutti contenti… e buona fortuna!.. (lo saluta con la mano).
Vitt. Oh, non mi congedo!
Tomm. Perchè?
Vitt. Dovrò vederla ancora, signor Tommaso, parecchie volte in questi giorni… La signora Duchessa mi ha dato una quantità di commissioni…
Tomm. Quali?
Vitt. Oh, le solite!.. Una lista di famiglie povere da visitare… per riferire, poi, sul vero stato… e sulle vere cause della loro miseria…
Tomm. (di cattivo umore) Dia a me… ci penserò io!
Vitt. Non vorrei che la signora Duchessa…
Tomm. (imperioso) Ho detto che ci penso io!
Vitt. Preme tanto alla signora Duchessa… e lei, signor Tommaso, è così occupato!
Tomm. Dia qui!.. Se lei deve stare al banco… è chiaro che non può correre la città per fare inchieste sul vero stato de' mendicanti…
Vitt. (consegnandogli la carta) Ha ragione… eccole la nota…
Tomm. Vada subito alla posta… altrimenti, troverà chiuso.
Vitt. Vado… (via a destra).
Amb. e Giac. (si avvicinano a Tommaso).
Tomm. (leggendo la nota rivolto a' servi) I soliti accattoni!
Amb. e Giac. (lo ascoltano ridendo e approvando) Già!..
Tomm. (c. s.) La vedova… con quattro marmocchi… l'operajo… ch'è caduto dalla fabbrica… La puerpera che non ha latte… L'artista a cui manca lavoro… ci sono tutti!.. (con sarcasmo). E tutti cantano miseria!.. La Duchessa se ne commuove… e manda il signorino… a verificare… e il signorino dice sempre sì, sì… perchè, trattandosi di elemosina, gli riesce facile… (con malignità) maneggiar quattrini!.. Ma è finita anche questa cuccagna!.. Da qui in avanti le informazioni sopra tutti questi morti di fame, le darò io!.. (Ambrogio e Giacomo ridono forte) Silenzio!.. Viene il Marchese… (I servi si ritirano in fondo, e tutt'e tre assumono un contegno rispettoso).
SCENA II
Gust. (entrando dalla sinistra) Auff!.. Come mangia male il patriziato romano!.. Questa cucina bastarda, caro signor Tommaso, mi ha impinzato… senza nutrirmi!.. Delle pietanze romane… condite all'inglese… da un cuoco francese!..
Tomm. Al quale fanno perdere la testa!.. Il principe la vuole in un modo… La Duchessa, in un altro… Don Fabrizio dà un ordine!.. Il Duca gli contraddice!
Gust. E… tutti insieme… cospirano per far mangiare male i loro invitati!.. L'ho detto anche a tavola… I padroni ne hanno riso… ma è la verità!.. Se il Principe Lanfranchi non ha più nemmeno una buona tavola, non vedo che cosa possa giovarmi l'essere suo nipote!..
Tomm. Il signor Marchese ha voglia di scherzare!..
Gust. No… dico sul serio!.. Danaro non me ne dà!.. Dunque!?
Tomm. (ridendo) Oh, oh!.. Sempre di buon umore!..
Gust. E… almeno… ci fosse del cognac bevibile!..
Tomm. Ne abbiamo… e dell'eccellente, signor Marchese!
Gust. Allora… non è quello che servite in tavola!?
Tomm. Voglio portarglielo io stesso… (fa per andare)
Gust. (trattenendolo, col gesto) No!.. Me lo faccia portare… ma lei resti… perchè vorrei dirle una parola…
Tomm. (tra sè) Ci siamo!.. (fa cenno ad Ambrogio che esce e torna col cognac servendo Gustavo).
Gust. (avvicinandosi a Tomm.) E così?!..
Tomm. (con sussiego) Ecco… se si tratta d'un migliajo di lire… avrei trovata la persona…
Gust. Ma io ho bisogno di 5000 lire!.. Quanto alla terza persona… via… son ferravecchi!.. Le pare?! (sorseggiando il cognac) Eccellente davvero questo cognac!
Tomm. Ferravecchi!.. Come se il signor Marchese non sapesse che io sono un povero maestro di casa… a 60 scudi il mese!
Gust. (subito) E gl'incerti…
Tomm. Oh, ma molto incerti!
Gust. (sorridendo ironicamente) Già, già… anche quando s'amministra da 15 anni uno de' più grandi patrimonj di Roma!
Tomm. Mi son lasciato indurre a prestare qualche risparmio… che avevo fatto…; ma non mi ci prendono più!.. Lei sa bene che la settimana scorsa m'avrebbero sequestrato i mobili… per una cambiale protestata col mio avallo… se non fosse intervenuto il Principe… tanto buono!
Gust. Tre volte buono!.. Perchè a me, quell'affare del sequestro… non l'avrebbe dato a bere!.. È stato… sì, un colpo da vero maestro… di casa… ma a me… ripeto…
Tomm.