Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 4. Edward Gibbon
Чтение книги онлайн.
Читать онлайн книгу Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 4 - Edward Gibbon страница 30
231
A principio Costantino minacciava
232
I Meleziani ebbero origine in Egitto, come in Affrica i Donatisti, da una disputa Episcopale nata dalla persecuzione. Io non ho tempo di esporre tal oscura controversia, la quale sembra essersi male rappresentata dalla parzialità d'Atanasio, e dall'ignoranza d'Epifanio. Vedi Mosemio
233
Viene specificato il trattamento de' sei Vescovi da Sozomeno
234
Atanas.
235
Vedi in particolare la seconda Apologia d'Atanasio (
236
Euseb.
237
Atanas.
238
Atanas.
239
Nel suo ritorno egli vide Costanzo due volte a Viminiaco ed a Cesarea nella Cappadocia.
240
Vedi Beveridge
241
Questo Magistrato, sì odioso per Atanasio, è lodato da Gregorio Nazianzeno,
Per onore della natura umana ho sempre piacere di scoprire qualche buona qualità in quegli uomini, che dallo spirito di parte si sono dipinti come mostri e tiranni.
242
Le difficoltà cronologiche, le quali rendon dubbiosa la residenza d'Atanasio a Roma, sono vigorosamente trattate dal Valesio
243
Non posso fare a meno di trascrivere una giudiziosa osservazione di Wetstein
244
Filostorg.
245
Il Canone, che permette gli appelli a' Pontefici Romani, ha innalzato il Concilio di Sardica quasi alla dignità d'un Concilio generala; ed i suoi atti si sono, o per ignoranza o per arte confusi con quelli del Sinodo Niceno. Vedi Tillemont
246
Siccome Atanasio spargeva segrete invettive contro Costanzo (Vedi
247
Nonostante il discreto silenzio d'Atanasio, e la manifesta finzione di una lettera riportata da Socrate, queste minacce son provate dalla certa testimonianza di Lucifero di Cagliari, ed anche di Costanzo medesimo. Vedi Tillemont
248
Ho sempre avuto qualche dubbio intorno alla ritrattazione d'Ursacio e di Valente. Atanas. T. I. p. 776. Le loro lettere a Giulio, Vescovo di Roma, e ad Atanasio medesimo son di tempra sì differente l'una dall'altra, che non possono essere ambedue genuine. L'una tiene il linguaggio de' rei che confessano la loro colpa ed infamia, l'altra quello di nemici, che a termini uguali chiedono un'onorevole riconciliazione.
249
Le circostanze del suo secondo ritorno possono rilevarsi dal medesimo Atanasio Tom. I. p. 769. e 822, 843, da Socrate l. II. c. 18, da Sozomeno l. III. c. 19, da Teodoreto l. II. c. 11. 12, da Filostorgio l. III. c. 12.
250
Atanasio (Tom. I. pag. 677-678.) difende la sua innocenza con patetiche querele, con solenni asserzioni, e con ispeciosi argomenti. Egli conviene che erano state finte delle lettere in suo nome, ma domanda che siano esaminati i suoi segretarj e quelli del Tiranno, per conoscer se quelle lettere fossero state scritte dai primi, o dagli altri ricevute.
251
Atanasio Tom. I. p. 825-844.
252
Atanas. Tom, I. p. 861. Teodoreto l. II. c. 16. L'Imperatore si protestò, che egli desiderava più di sottomettere Atanasio, di quel che avesse bramato di vincer Magnenzio o Silvano.
253
Gli affari del Concilio di Milano son tanto imperfettamente ed erroneamente riferiti dai Greci Autori, che ci deve riuscir grato il supplemento di alcune lettere d'Eusebio, che il Baronio ha estratte dagli archivi della Chiesa di Vercelli, e di un'antica vita di Dionisio di Milano, pubblicata dal Bollando. Ved. Baron. An. 355. e Tillemont T. VII. p. 1415.
254
Gli onori, i presenti, i conviti, che sedussero tanti Vescovi, vengono con indegnazione mentovati da quelli che troppo eran puri o troppo superbi per non accettarli. «Noi combattiamo (dice Ilario di Poitiers) contro l'anticristo Costanzo, che invece di battere il dorso, solletica il ventre»
255
Si dice qualche cosa di tale opposizione da Ammiano (XV. 7.) che aveva una cognizione molto oscura o superficiale dell'I