Legami Di Sangue. Amy Blankenship
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âLegami di Sangueâ
Serie âLegami di Sangueâ - Volume 5
Author: Amy Blankenship & RK Melton
Translated by Ilaria Fortuna
Copyright © 2012 Amy Blankenship
English Edition Published by Amy Blankenship
Italian Edition Published by TEKTIME
All rights reserved.
Capitolo 1
La città di Los Angeles si estendeva intorno a lui in un caleidoscopio di luci e colori. I rumori distanti della vita urbana risuonavano nelle sue orecchie ma Syn non gli prestava attenzione, ascoltando invece il sussurro della brezza che lo circondava. Se ne stava lì in piedi, sul tetto di uno degli edifici più alti della città , il pinnacolo era lâunica cosa che i suoi piedi toccavano.
Syn teneva le mani nelle tasche dei pantaloni, mentre il suo soprabito svolazzava come un lungo mantello che sembrava scomparire e riapparire a caso, come se fosse una cosa animata. I suoi lunghi capelli scuri soffiavano lontano dal suo viso, rivelando una bellezza senza tempo che raramente si vedeva in questo mondo.
Aveva preso la precauzione di proteggere la propria aura da tutte le creature che avrebbero potuto sentirlo, ma lui poteva sentire quelle aure sotto di sé...che vivevano tra gli esseri umani quasi senza alcuna preoccupazione.
Guardando giù verso il balcone dellâattico proprio sotto di lui, sorrise quando sentì Damon dare ad Alicia lâeliotropio...nascondendolo poi dentro di lei in modo che fosse sempre protetta dalla pericolosa luce del sole che minacciava la sua nuova esistenza. Syn era orgoglioso di avere una tale nuora, qualcuno che avrebbe tenuto Damon al suo posto e lo avrebbe stimolato nei modi giusti.
Il suo sorriso si allargò quando le grida di dolore di lei furono presto seguite da urla di piacere, e lui annuì in segno di approvazione. Non poteva aspettare di incontrarla.
Syn concentrò ancora una volta il proprio sguardo ametista sulla città e vide le malvagie sfumature dellâoscurità anche nelle zone illuminate...cosa che gli altri non potevano vedere. Non capiva perché i suoi figli avessero deciso di combattere questa guerra contro i demoni. Nella sua mente, vedeva i demoni nello stesso modo in cui vedeva gli esseri umani...non gliene importava nulla né degli uni né degli altri. Eppure i suoi figli e la sua ribelle compagna avevano deciso di prendere una posizione...scegliendo di proteggere coloro che non potevano difendersi da una tale guerra.
Un lieve sorriso apparve sul suo volto mentre ricordava sua moglie...la sua anima gemella. Lei aveva sempre tifato per i perdenti, occupandosi di coloro che erano considerati deboli. Lui immaginò che lei non fosse cambiata molto rispetto alle sue vite precedenti... lâanima era la stessa, non importava quante volte sarebbe rinata. Un tempo lei lo vedeva come un nemico semplicemente perché il suo potere era di gran lunga superiore rispetto agli altri del loro mondo...ci erano voluti anni per farle cambiare idea.
Il sole faceva capolino allâorizzonte e Syn alzò il viso per accoglierlo, lasciando che i raggi di luce lo investissero...sentendo il grande flusso di energia riempire il suo corpo. Syn sapeva che i suoi figli avevano scelto di vivere una vita umana...una cosa che lui non aveva mai tentato prima dâora. Un altro accenno di sorriso apparve sulle sue labbra perfette quando ebbe unâidea allettante.
Sì, potrebbe essere molto divertente unirsi a loro, visto che anche la sua anima gemella pensava di essere un semplice essere umano e viveva secondo le loro leggi. Si sarebbe unito a loro...le si sarebbe avvicinato e lâavrebbe convinta che non era nemico suo né di chiunque altro. Questa volta le avrebbe tenuto nascosto la maggior parte del suo potere cosicché non si sentisse minacciata da lui. Sarebbe diventato il suo alleato, il suo amico, e poi ancora una volta...il suo compagno.
*****
Misery era seduta su una roccia, dondolando le gambe avanti e indietro e facendo ondeggiare i suoi capelli biondi ad ogni movimento. Durante la settimana era stata molto impegnata a radunare demoni per il suo esercito in crescita. Anche ora, alcuni di essi erano nascosti nellâoscurità attorno a lei...e la fissavano curiosi.
La maggior parte dei demoni da lei radunati era debole e senza particolari poteri, ma è così che sono i soldati. Da solo, un soldato è debole. Ma se riuniti in un esercito, essi sono in grado di asfaltare il più potente dei nemici senza preoccuparsi delle proprie perdite.
Quella notte, Misery aveva percepito unâantica aura nella foresta che circondava un versante della città e lâaveva seguita fino ad una grotta profonda. Lâenergia maligna si era innalzata davanti a lei desiderando cacciarla via dalla propria tana, ma Misery fu divertita da quel tentativo...finché la forza non la spinse via fisicamente.
Quando si alzò per guardare il demone in faccia, vide soltanto un corvo su una roccia, con le ali increspate. Scrutando la sua anima nera, Misery si calmò quando capì che lâuccello era uno degli antichi maestri lasciati indietro quando i caduti avevano mandato gli altri nellâoltretomba.
Questo demone si era fuso con lâambiente circostante e ne aveva fatto la sua dimora. I Nativi Americani di questa terra avevano visto il demone come un grande spirito da adorare e venerare e, da quella adorazione, il grande demone ne era uscito più forte.
Misery poteva sentire la rabbia che questo demone provava verso i pallidi esseri umani che si avventuravano liberamente nelle sue terre e cercavano di approfittarne. Lei aveva fatto un accordo con il demone, invece di combatterlo...una battaglia che ora sapeva che avrebbe perso. Lâantico demone sembrava dâaccordo con la sua idea di liberare la loro specie dalla prigione dimensionale e lâaveva istruita su come raccogliere sangue in sacrifico...uno degli strumenti di cui avrebbe avuto bisogno per aiutarla, prima di volare via nella foresta.
Quando Misery tornò alla grotta con due vampiri e un affascinante maschio semicosciente, lo spirito malvagio era in attesa. Gli acuti occhi rossi del corvo la fissarono prima che lâuccello prendesse il volo. Misery lo seguì nel cuore della foresta fino ai margini della riserva di caccia. Era entrata in una piccola radura e fu sorpresa di vedere un vecchio seduto accanto ad un grande falò.
âMi chiamano Corvo Nero.â dichiarò il vecchio.
Misery annuì in segno di rispetto. Ricordava la sacre maniere con cui affrontare il potere di un demone superiore. âIo sono Misery.â
Corvo Nero sorrise âCosa ne sai tu della vera miseria?â
Misery rimase in silenzio, mordendosi la lingua per evitare di essere fatta a pezzi. Lei aveva dei poteri e lui lo sapeva...era certa che potesse sentirla nello stesso modo in cui lei sentiva lui.
Corvo Nero si alzò e si avvicinò. Lei osservava il suo aspetto umano e non riusciva a capire perché uno così potente scegliesse un corpo così fragile. Appariva anziano, molto vecchio e rugoso, con lunghi capelli bianchi e con pantaloni di pelle di cervo conciata. La giacca era fatta della stessa pelle di cervo, ornata di perline e piume. Un piccolo sacchetto era appeso ad un fianco e altre piume erano intrecciate nei capelli dietro un orecchio.
Corvo Nero improvvisamente si alzò e sollevò la testa dellâuomo per i capelli, per guardarlo in faccia. âQuesto andrà bene.â dichiarò, e tornò al falò.
âCosa vuoi che