Tracce di Peccato . Блейк Пирс
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Читать онлайн книгу Tracce di Peccato - Блейк Пирс страница 13
“Adesso non se ne preoccupi. Io mi sto concentrando sul ritrovare sua figlia. E le prometto che metterò ogni grammo di energia che ho in quello. Lei cerchi solo di stare calma. Guardi un brutto programma alla televisione, faccia un sonnellino, faccia tutto quello che può per rimanere in sé. Nel frattempo, noi ci occupiamo di Sarah.”
“Grazie, detective,” sussurrò Mariela Caldwell con voce appena udibile.
Keri riappese e guardò Ray, che aveva un’espressione preoccupata.
“Non ti preoccupare, partner,” lo rassicurò. “Non perderò il controllo, per il momento. E adesso troviamo questa ragazza.”
“Come proponi di farlo?”
“Credo che sia ora di parlare con Edgerton. Ha avuto abbastanza tempo per verificare i dati dei telefoni delle ragazze. E adesso abbiamo un nome per il ragazzo del ristorante – Dean. Magari Lanie ne parla in uno dei suoi post. Sua madre può non sapere niente di lui, ma io credo che potrebbe essere a causa della sua mancanza di interesse piuttosto che alla volontà di Lanie di tenerlo nascosto.”
Uscendo dal centro commerciale in direzione del parcheggio e della macchina di Ray, Keri chiamò Edgerton e lo mise in vivavoce in modo che anche Ray potesse sentire. Edgerton rispose dopo un solo squillo.
“Dean Chisolm,” disse, facendo a meno dei saluti.
“Cosa?”
“Il ragazzo sui fermoimmagine che mi hai mandato si chiama Dean Chisolm. Non ho dovuto neanche usare il riconoscimento facciale. È taggato in sacco di foto Facebook della Joseph. Indossa sempre un berretto basso sul viso o gli occhiali da sole, come se cercasse di nascondere la sua identità. Però non è molto bravo. Porta sempre lo stesso tipo di maglia nera e i tatuaggi si riconoscono piuttosto bene.”
“Bel lavoro, Kevin,” disse Keri, ancora una volta impressionata dal genio informatico dell’unità. “Allora, che cosa sai di lui?”
“Una quantità decorosa di cose. Molti arresti per droga. Alcuni per possesso, un paio per spaccio, e uno per aver fatto da corriere. Si è fatto quattro mesi per quello.”
“Un bravo e onesto cittadino,” borbottò Ray.
“Non è tutto. È anche sospettato per coinvolgimento in un giro di prostituzione che vede coinvolte ragazze minorenni. Però nessuno è mai stato in grado di metterlo dentro per questo.”
Keri guardò Ray e vide qualcosa cambiare nella sua espressione. Fino a quel momento lui aveva chiaramente pensato che ci fosse una solida possibilità che le ragazze se ne fossero andate a far festa da qualche parte. Ma con le notizie su Dean, era ovvio che era passato dall’essere moderatamente inquieto a molto molto preoccupato.
“Che cosa sappiamo di questo giro?” chiese Keri.
“È gestito da un bel ragazzo che si chiama Ernesto ‘Chiqy’ Ramirez.”
“Chiqy?” chiese Ray.
“Credo che sia un soprannome – il diminutivo di chiquito. Vuol dire piccolo. E dato che il tipo sembra pesare molto più di centotrenta chili, sospetto che sia ironico.”
“Sai dove possiamo trovare Chiqy?” chiese Keri, per nulla divertita.
“Purtroppo no. Non ha indirizzo conosciuto. Sembra più che altro frequentare depositi abbandonati, dove improvvisa bordelli finché non viene fatto un blitz. Però una buona notizia ce l’ho.”
“Va bene tutto,” disse Ray montando in macchina.
“Ho l’indirizzo di Dean Chisolm. E guarda caso è l’esatto luogo in cui i GPS di entrambe le ragazze sono stati spenti. Ve lo mando subito, insieme a una foto di Chiqy.”
“Grazie, Kevin,” disse Keri. “A proposito, potremmo aver trovato un mini-Kevin che lavora come addetto alla sicurezza del centro commerciale; molto ferrato nell’informatica. Vuole diventare poliziotto. Potrei metterlo in contatto con te se ti va bene.”
“Certo. Come dico sempre, nerd di tutto il mondo unitevi!”
“Lo dici sempre?” lo prese in giro Keri.
“Più che altro lo penso,” ammise, poi riappese prima che gli rompessero ancora le palle.
“Sembri incredibilmente composta per una persona che ha appena saputo che le ragazze che stiamo cercando potrebbero essere finite in un giro di prostituzione,” fece notare Ray con voce sorpresa.
“Sto cercando di prenderla alla leggera finché posso,” disse Keri. “Credo che non potrò farlo ancora a lungo. Ma non ti preoccupare. Quando troveremo Chisolm, ci sono buone probabilità che gli rimuoverò alla buona un po’ di tatuaggi con il coltellino svizzero. È carino, e anche spuntato.”
“È bello sapere che non hai perso il controllo,” disse Ray.
“Mai.”
CAPITOLO SEI
Keri tentava di impedire che il cuore le saltasse fuori dal petto mentre si accucciava dietro a un cespuglio accanto alla casa di Dean Chisolm. Si costringeva a respirare piano e lentamente, stringendo la pistola tra le mani in attesa che gli agenti in divisa bussassero alla porta. Ray si trovava praticamente nello stesso posto suo, sull’altro lato della casa. C’erano altri due agenti nel vicolo sul retro.
Nonostante le temperature fredde, Keri sentiva il sudore gocciolarle lungo la schiena, sotto al giubbotto antiproiettile, e cercava di ignorarlo. Erano passate le sette di sera e c’erano poco meno di dieci gradi adesso, ma aveva lasciato la giacca in macchina in modo da muoversi più agevolmente. Sarebbe stata davvero tinca se se la fosse tenuta.
Uno degli agenti picchiò alla porta, mandandole una scarica in tutto il corpo. Si curvò un po’ di più per assicurarsi che nessuno potesse scorgerla dietro al cespuglio sbirciando dalla finestra. Il movimento le causò una lieve fitta alla costola. Se ne era rotte parecchie nello scontro con un rapitore di bambini avvenuto due mesi prima. E anche se era guarita completamente, alcune posizioni le davano ancora fastidio.
Qualcuno aprì la porta e si costrinse a ignorare il rumore che veniva dalla strada per ascoltare attentamente.
“Dean Chisolm?” udì chiedere da uno degli agenti. Percepiva il nervosismo nella sua voce, e sperò che chiunque fosse la persona in ascolto non riuscisse a riconoscerlo come lei.
“No. Adesso non c’è,” rispose una voce giovane ma sorprendentemente sicura.
“Tu chi sei?”
“Sono suo fratello, Sammy.”
“Quanti anni hai, Sammy?” chiese l’agente.
“Sedici.”
“Sei armato, Sammy?”
“No.”
“C’è qualcun altro a casa, Sammy? Magari i tuoi genitori?”
Sammy rise alla domanda, prima di ricomporsi.