Il Risveglio Del Killer. Блейк Пирс

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Il Risveglio Del Killer - Блейк Пирс

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aveva affittato una casa per agosto, un mese notoriamente caldo e umido da quelle parti.

      Sì, scommetto che è lui, Gareth pensò mentre attraversava il porticato.

      Amos spesso si fermava per brontolare su tutto, e Gareth era felice di intervenire, lamentandosi anche lui. Forse lui ed Amos si influenzavano negativamente a vicenda in quel modo …

      Ma ehi, a che cosa servono gli amici?

      Gareth se ne stette fuori dalla porta, scuotendo la sabbia via dai sandali.

      “Ehi, Amos” gridò. “Prenditi una birra dal frigo.”

      Si aspettava che Amos gli rispondesse …

      “Già fatto.”

      Ma non giunse alcuna risposta. Gareth pensò che Amos fosse andato in cucina, proprio in quel momento, per prendere una birra. O forse, era soltanto più irascibile del solito. Il che a Gareth stava bene …

      Dicono che la miseria ami la compagnia.

      Gareth aprì la zanzariera ed entrò.

      “Ehi, Amos, come va?” gridò.

      Scorse l’accenno di un movimento ai margini del suo campo visivo. Si voltò e colse una forma scura contro la lampada del soggiorno.

      Chiunque fosse, era stato troppo rapido, perché Gareth potesse fargli delle domande.

      La figura sollevò un braccio, e Gareth colse un bagliore di acciaio. Qualcosa di inspiegabilmente duro lo colpì sulla fronte, e poi ci fu un’esplosione nel cervello, come vetri rotti.

      Poi, non ci fu più nulla.

      CAPITOLO UNO

      La luce del mattino carezzava le onde, mentre Samantha Kuehling guidava l’auto della polizia lungo la strada che costeggiava la spiaggia.

      Seduto accanto a lei, il partner, Dominic Wolfe, disse …

      “Ci crederò quando lo vedrò.”

      Sam non rispose.

      Né lei né Dominic sapevano ancora di che “cosa” si trattasse in realtà.

      Ma la verità era che lei era già piuttosto convinta di che cosa fosse.

      Conosceva il quattordicenne Wyann Hitt da sempre. Poteva essere scontroso, proprio come qualsiasi adolescente della sua età, ma non era un bugiardo. Non era stato molto preciso, ma chiarissimo su una cosa …

      E’ successo qualcosa a Gareth Ogden.

      Qualcosa di brutto.

      Sam non sapeva nient’altro. E neppure Dominic.

      Appena lei parcheggiò l’auto di fronte alla casa di Gareth, notò Wyatt seduto in fondo alle scale che conducevano al porticato. Accanto a lui, c’era un sacchetto di stoffa di giornali non consegnati.

      Quando Sam e Dominic uscirono dall’auto e gli si avvicinarono, il ragazzo biondino non li guardò nemmeno. Continuò soltanto a guardare dritto dinnanzi a sé. Il volto era anche più pallido del solito, e il ragazzo tremava, sebbene fosse già caldo quella mattina.

      E’ in stato di shock, Sam comprese.

      Dominic gli disse: “Raccontaci cosa è successo.”

      Wyatt si raddrizzò al suono della voce di Dominic, rivolgendogli uno sguardo gelido. Poi, balbettò con voce rauca e spaventata, peggiorata dai cambiamenti dell’adolescenza.

      “Lui … lui è lì … in casa. Il Signor Ogden, voglio dire.”

      Poi, riprese di nuovo a guardare verso il Golfo.

      Sam e Dominic si scambiarono un’occhiata.

      Intuì dall’espressione allarmata di Dominic che stavano avendo lo stesso pensiero.

      Sam rabbrividì al pensiero …

      Ho idea che le cose stiano per farsi tremendamente serie per entrambi.

      I due salirono le scale ed attraversarono il porticato. Guardando attraverso la zanzariera, videro Gareth Ogden.

      Dominic barcollò all’indietro, allontanandosi dalla porta.

      “Gesù Cristo!” gridò.

      Ogden giaceva sulla schiena riverso sul pavimento, con gli occhi e la bocca spalancati. Aveva una ferita aperta e sanguinante sulla fronte.

      Dominic tornò alle scale e gridò a Wyatt …

      “Che cosa diavolo è successo? Che cos’hai fatto?”

      Quasi sorpresa di non condividere il panico di Dominic, Sam lo prese per un braccio e disse tranquillamente: “Lui non ha fatto niente, Dom. E’ solo un ragazzo che consegna i giornali.”

      Dominic respinse la mano della partner e scese di corsa in fondo alle scale. Si accanì contro il povero Wyatt, fermo ai suoi piedi.

      “Dimmelo!” Dominic gridò. “Che cos’hai fatto? Perché?”

      Sam raggiunse di corsa Dominic. Afferrò l’isterico poliziotto e lo spinse violentemente sul prato.

      “Lascialo stare, Dom” Sam disse. “Me ne occupo io, OK?”

      Il viso di Dominic sembrava pallido quanto quello di Wyatt e come lui stava tremando per lo shock.

      Annuì e rimase in silenzio, mentre Sam raggiungeva il ragazzo, aiutandolo a sedersi di nuovo.

      Gli si accovacciò di fronte e lo toccò sulla spalla.

      Poi lo incoraggiò: “Andrà tutto BENE, Wyatt. Fai dei lunghi respiri profondi.”

      Il povero Wyatt non riuscì a seguire quelle istruzioni. Era visibilmente in iperventilazione e singhiozzava al contempo.

      Wyatt riuscì a dire con voce spezzata: “Io, io sono venuto a consegnargli il giornale e l’ho trovato lì dentro.”

      Sam osservò Wyatt di sbieco, pensieroso.

      “Perché sei salito fino al porticato del Signor Ogden?” gli chiese. “Non potevi semplicemente limitarti a lanciare il giornale dal cortile?”

      Wyatt alzò le spalle e disse: “No, andava fuori di testa quando lo facevo. Diceva che faceva troppo rumore e lo svegliava. Perciò, mi ha chiesto di venire fin sopra il porticato, e così dovevo lasciare il giornale tra la zanzariera e la porta. Altrimenti, diceva che sarebbe andato fuori di testa. Così, sono salito fin su e stavo per aprire la zanzariera, quando ho visto …”

      Wyatt fu scosso da un brivido per un momento, poi con un gemito aggiunse …

      “E allora, vi ho chiamati con il mio cellulare.”

      Sam

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