Il Killer Pagliaccio. Блейк Пирс

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Il Killer Pagliaccio - Блейк Пирс

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nella sua mano. Era abituata ad avere dei telefoni fissi più grandi a casa, e non aveva mai utilizzato un cellulare in vita sua. Sebbene avesse usato i computer a Lanton, e alcuni amici avessero dei cellulari, lei continuava a non possederne uno. Ryan aveva già un computer e un cellulare, e qualche volta prendeva in giro la fidanzata per essere così fuori moda.

      A lei non piaceva molto. La verità era che l’unica ragione per cui non possedesse ancora un computer o un cellulare era che non poteva permettersene uno.

      Questo sembrava quasi identico a quello di Ryan, molto semplice, dotato di un piccolo schermo per i messaggi, una tastiera numerica e solo tre o quattro altri pulsanti. Eppure, fu strano accorgersi del fatto che non sapesse ancora come effettuare una comune telefonata con esso. Sapeva che sarebbe anche stato strano essere raggiungibile al telefono in qualsiasi momento, a prescindere da dove si trovasse.

      Rammentò a se stessa …

      Sto iniziando una nuova vita.

      Riley notò che un gruppo di persone, degli agenti probabilmente, la maggior parte dei quali uomini, era entrato nello spogliatoio.

      Gilmer disse: “Ad ognuno di voi sarà assegnato un agente speciale esperto durante le settimane che passerete qui. Cominceranno a insegnarvi le loro specialità: analisi dei dati del crimine, lavoro forense, lavoro svolto nel laboratorio di informatica, e tutto il resto. Ora ve li presenteremo, e si occuperanno loro di voi.”

      Quando l’agente più giovane accoppiò agenti e tirocinanti, Riley notò un particolare …

      C’è un agente in meno rispetto ai tirocinanti.

      Di fatto, dopo che i tirocinanti se ne andarono con i loro mentori, Riley si ritrovò sola. Guardò Gilmer con perplessità.

      Gilmer le rivolse un sorriso appena abbozzato e disse: “Troverai il tuo agente in fondo al corridoio nella stanza diciannove.”

      Sentendosi un po’ turbata, Riley lasciò lo spogliatoio e percorse il corridoio, finché trovò la stanza giusta. Aprì la porta e vide un uomo basso, dal largo torace, di mezza età seduto ad un tavolo.

      Riley ebbe un sussulto, quando lo riconobbe.

      Si trattava dell’Agente Speciale Agent Jake Crivaro, lo stesso che aveva incontrato a Lanton e che le aveva salvato la vita.

      CAPITOLO TRE

      Riley sorrise, riconoscendo l’Agente Speciale Jake Crivaro. Aveva trascorso la mattinata tra estranei, ed era piuttosto contenta di vedere quel volto familiare.

      Immagino che non dovrebbe sorprendermi, pensò.

      Dopotutto, ricordò ciò che lui le aveva detto a Lanton, quando le aveva dato i documenti per iscriversi al Programma di Tirocinio …

      “Ho diritto alla pensione, ma potrei restare per un po’ per aiutare qualcuno come te ad iniziare.”

      Doveva aver richiesto di essere specificatamente il mentore di Riley per il tirocinio.

      Ma il sorriso di Riley svanì rapidamente, quando comprese …

      Non sta sorridendo.

      Infatti, l’Agente Crivaro non sembrava neanche un po’ felice di vederla.

      Ancora seduto al tavolo, l’uomo incrociò le braccia ed annuì verso un uomo ordinario ma apparentemente affabile sui vent’anni, che era in piedi vicino a lui. Crivaro disse …

      “Riley Sweeney, voglio presentarti l’Agente Speciale Mark McCune, proprio di qui, Washington DC. E’ il mio partner su un caso a cui sto lavorando oggi.”

      “Piacere di conoscerti” l’Agente McCune disse con un sorriso.

      “Il piacere è mio” Riley rispose.

      McCune sembrava decisamente più amichevole di Crivaro.

      Crivaro si alzò dal tavolo. “Considerati fortunata, Sweeney. Mentre gli altri tirocinanti sono bloccati dentro ad imparare a riempire armadietti ed usare le graffette, tu starai proprio sul campo. Sono appena arrivato qui da Quantico per lavorare ad un caso di droga. Ti unirai all’Agente McCune e me, adesso andremo sulla scena del crimine.”

      L’Agente Crivaro uscì dalla stanza.

      Mentre Riley e l’Agente McCune lo seguivano, pensò …

      Mi ha chiamata “Sweeney.”

      A Lanton, era abituata a farsi chiamare “Riley” da lui.

      Riley sussurrò a McCune: “L’Agente Crivaro è infuriato per qualcosa?”

      McCune alzò le spalle e le rispose, sussurrando anche lui: “Speravo che potessi dirmelo tu. Questo è primo giorno che lavoro con lui, ma ho sentito dire che hai già lavorato ad un caso con lui. Dicono che sia rimasto particolarmente colpito da te. Gode di una reputazione da uomo brusco. Il suo ultimo partner è stato licenziato, sai.”

      Riley quasi disse …

      In realtà, non lo sapevo.

      Non aveva mai sentito Crivaro menzionare un partner quando erano a Lanton.

      Sebbene Crivaro fosse stato duro, non lo aveva considerato “brusco”. Infatti, era giunta a considerarlo come una gentile figura paterna, anche se diversa dal suo vero padre.

      Riley e McCune seguirono Crivaro fino ad un’auto al livello del parcheggio dell’edificio dell’FBI. Nessuno fiatò, mentre Crivaro, alla guida, li portò fuori dall’edificio e continuò in direzione nord, tra le strade della città.

      Riley cominciò a chiedersi se Crivaro le avrebbe spiegato che cosa avrebbero fatto, ovunque fossero diretti.

      Alla fine, raggiunsero un quartiere di aspetto squallido. Sui lati della strada c’erano file di case, che, un tempo, pensò Riley, dovevano essere state graziose ma ora apparivano pericolanti.

      Mentre continuava a guidare, l’Agente Crivaro finalmente le rivolse la parola.

      “Due fratelli, Jaden e Malik Madison gestiscono un giro di droga in questo quartiere da ormai un paio d’anni. Appoggiati dalla loro gang, hanno passato il segno, vendendo persino sulla strada, come se fosse una sorta di mercato all’aperto. La polizia del posto non è riuscita a fermarli.”

      “Perché no?” Riley chiese.

      Crivaro rispose: “La gang è riuscita ad isolare la polizia. In effetti, hanno spaventato a morte l’intero quartiere: colpi di pistola da auto in corsa, quel genere di cose. Un paio di ragazzi sono stati colpiti a morte, perché si sono ritrovati nel posto sbagliato. Nessuno ha osato parlare con la polizia di quanto sta accadendo.”

      Spostando lo sguardo lungo le file di case, Crivaro proseguì.

      “E’ stata chiamata l’FBI ad occuparsene alcuni giorni fa. Proprio stamattina, uno dei nostri uomini sotto copertura è riuscito ad arrestare Jaden. Suo fratello, Malik, è ancora a piede libero, e la gang si è dispersa. Ma, grazie all’arresto, siamo riusciti ad ottenere un mandato per perquisire la casa

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