Se lei temesse. Блейк Пирс
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Читать онлайн книгу Se lei temesse - Блейк Пирс страница 8
«E perché allora è al lavoro stamattina?» chiese DeMarco. «L’ha trovato lei il corpo, esatto?»
«Sì» disse. E poi giunsero le lacrime. Gli si serrò il viso mentre cercava di reprimerle. «Però siamo un’agenzia piccola che sta uscendo da un’estate di successo in una comunità sul lago. Senza di lei c’è una tonnellata di cose che devo sistemare o ci sfuggiranno.»
«Signor Towers» disse DeMarco «io non sono una psicologa, ma lei ha visto il corpo prima di chiunque altro. Può essere una cosa traumatica. Può prendersi un po’ di tempo…»
«Ho in programma di farlo. Scappo di qui alle dieci per prendermi il resto della giornata. È per questo che sono venuto così presto. Odio mettere il lavoro al primo posto, ma dato che adesso lei non c’è più ci sono molte cose in sospeso da sistemare il prima possibile.»
«È in grado di rispondere a qualche domanda difficile?» chiese DeMarco.
«Assolutamente sì. La polizia mi ha detto che si è trattato della seconda agente immobiliare uccisa in sei giorni. Se posso aiutare a trovare il responsabile, sì… chiedetemi qualsiasi cosa.»
«Cosa sa dirci della casa che stava vendendo?» chiese Kate. «Era una proprietà nota? Ha una qualche storia?»
«Non di cui io sia al corrente. È solo una casa qualsiasi.»
«Ha conosciuto gli ex residenti?» chiese DeMarco.
«Non personalmente, no. La proprietà era di Tamara e solamente sua. Però nemmeno lei probabilmente li ha conosciuti, perché era stata venduta a uno che acquista e vende case per lavoro. Non ricordo il nome.»
«Da quanto è sul mercato?» chiese Kate.
«È stata messa sul mercato non appena il nuovo proprietario ha terminato di ristrutturarla – quindi da un paio di settimane circa, credo. È una casa meravigliosa – il che è un peccato.»
«Un peccato?» chiese DeMarco. «E perché?»
«Perché dobbiamo rivelare tutte le informazioni. Se a Estes ci fosse qualcuno che non ha sentito del brutale omicidio, dovremmo dirglielo noi. La cosa rende la casa molto più difficile da vendere. E attualmente ci troviamo in un mercato che vede molte grandi case ferme a raccogliere polvere per mesi.»
«Signor Towers, sa se Tamara aveva una relazione romantica? Non era sposata, giusto?»
«Giusto. E penso che non uscisse con nessuno. Tendeva a essere un po’ riservata sulla cosa. Però dirò che se stava uscendo con qualcuno, io non lo sapevo.»
A Kate dispiacque terribilmente per lui. Stava facendo tutto il possibile per controllarsi, anche se continuavano a scendergli giù per il volto le lacrime. Inoltre dubitava che da lui avrebbero ottenuto informazioni molto utili. Pensava che avrebbero magari potuto utilizzare i registri di Tamara e la sua lista clienti dell’ultimo anno, ma era una richiesta che potevano fare alla donna della reception uscendo. Per quanto riguardava Brett Towers, ne aveva già passate abbastanza.
Ma Kate non voleva dire nulla. Voleva che fosse DeMarco a concludere la conversazione, dato che quello era il suo caso e con lui aveva già parlato.
Apparentemente la ragazza era sulla stessa lunghezza d’onda di Kate. DeMarco si alzò e Kate la imitò.
«Grazie del tempo concessoci, signor Towers» disse. «Forse avremo bisogno di parlare ancora con lei, ma per il momento penso che sia tutto.»
Lui annuì e Kate gli vide il sollievo in volto. Quando uscirono, presentarono una richiesta alla receptionist chiedendole di inviare via email tutti i registri pertinenti visite e vendite e la lista completa dei clienti che Tamara Bateman aveva visto nel corso dell’ultimo anno.
Quando tornarono fuori, Kate si vide puntare istantaneamente al posto di guida. Si corresse all’ultimo minuto e virò a destra, sul lato del passeggero.
DeMarco ridacchiò aprendo la porta del conducente. «Non ti preoccupare, Wise. Puoi guidare e fare domande quando parliamo con la gente. Ti giuro… che non mi pesterai i piedi. Siamo partner, e questo non è più lo show di Kristen DeMarco. E, come ho detto prima, sono contenta di averti con me.»
«Buono a sapersi» disse Kate montando in macchina.
Era la verità; di tutte le persone presenti al momento nella sua vita, DeMarco sembrava la più facile da compiacere. E di conseguenza la cosa la rendeva ancor più felice del suo lavoro. Aveva provato qualcosa di simile nei confronti dei partner del passato e la cosa aveva messo sotto stress il suo matrimonio e il rapporto con Melissa. Lo teneva sempre presente, per assicurarsi di non varcare di nuovo quel confine. Sapeva di essercisi già avvicinata più volte tornata di servizio, però aveva la sensazione di gestire meglio la cosa adesso.
«Ti va di controllare la scena del crimine della prima vittima?» chiese DeMarco.
«È come se fossi nella mia testa.»
DeMarco fece un sussulto scherzoso. «A volte mi chiedo se sarebbe un posto meraviglioso o spaventoso in cui trovarsi.»
«Dipende dalla giornata.»
Kate voleva fare una battuta, ma rimase un pochino allarmata di vedere che c’era un bel po’ di verità nella cosa. Le ultime sei settimane passate senza lavoro e con i soli piaceri di una vita semplice a distrarla erano state piene di giornate buone e cattive – giornate in cui era felice di essere libera dal lavoro e giornate in cui le mancava ferocemente.
E adesso che lavorava di nuovo si sentiva troppo a suo agio… e non sapeva bene se fosse una cosa buona o meno.
CAPITOLO QUATTRO
La casa in cui era stata uccisa la prima agente immobiliare era un po’ più grande di quella di Hammermill Street. Era situata su un appezzamento privato ad appena sei miglia dalla casa in cui era stata uccisa Tamara Bateman. Il vicino più prossimo si trovava a un centinaio di metri di distanza, e le case erano separate da un sottile bosco ceduo composto da alberi ed erbacce somiglianti all’ammofila arenaria che spesso cresceva sulle dune di sabbia. Anche quella somigliava a una casa al mare, pur se con alcuni elementi stilistici tipici delle fattorie.
Mentre salivano le scale del massiccio portico panoramico, DeMarco porse a Kate un raccoglitore preso dal sedile posteriore della macchina. «Avrai voglia di vedere le foto per cogliere il pieno effetto della situazione. Però… aspetta un secondo. Fidati.»
DeMarco aprì la porta (apparentemente le avevano dato la chiave anche di qui) e fece entrare Kate. Il portone principale si apriva su un atrio molto grande – così grande che un piccolo amorino giaceva contro alla parete destra e un tappeto decorativo delle dimensioni della camera da letto di Kate copriva la maggior parte del pavimento. Il tappeto era bianco e tè blu, e quindi faceva risaltare drammaticamente le macchie di sangue rosso scuro.
Kate alzò lo sguardo e vide un enorme soffitto aperto. Di fronte a loro vedeva il corridoio che portava al primo piano, bloccato dalla bellissima interazione tra una ringhiera e assicelle di ferro decorative. Una rampa di scale conduceva al primo piano dal fondo dell’atrio, sulla destra. Guardando su per le scale Kate si accorse del bellissimo lampadario dell’atrio. Sembrava