I Segreti Del Mio Amato. Dawn Brower
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I Segreti Del Mio Amato
Questa è un’opera di fantasia. Nomi, persone, luoghi e avvenimenti sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore o utilizzati in modo fittizio e non indicano fatti realmente accaduti. Ogni riferimento a luoghi attuali, organizzazioni o persone, vive o morte, è assolutamente casuale..
Secrets of My Beloved Copyright © 2020 Dawn Brower
Cover art and edits by Victoria Miller
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può venire riprodotta elettronicamente o a mezzo stampa senza l’autorizzazione scritta dell’autore o dell’editore, fatti salvi alcuni stralci di capitoli per recensioni o pubblicità.
Per tutti i miei lettori affezionati alla serie Uniti attraverso il tempo. Gli ultimi tre libri dicono molto di più di ciò che io posso aggiungere. Spero che anche questo vi piaccia.
Voglio ringraziare con affetto il mio editore, nonché cover designer, Victoria Miller. Il suo supporto ha significato molto per me. Lei mi ha sempre apprezzata e stimolata a dare il massimo…e anche più. Ti ringrazio non una, ma cento volte.
E grazie anche a Elisabeth Evans. Ti sono grata per tutto quello che hai fatto per me e perché sei una grande amica. Sei davvero preziosa. E’ impossibile trovare le parole giuste per esprimerti la mia gratitudine, così ti dirò solo: grazie per esserci. Infine, un ringraziamento ad Aletha per aver corretto la bozza di questo libro. Lo apprezzo molto.
CAPITOLO PRIMO
I raggi del sole filtravano attraverso la finestra e facevano brillare la biblioteca di una luce dorata. Era stata una giornata bellissima e impregnata di malinconia. Uno strano binomio che Lord Nicholas Kendall non avrebbe saputo definire. In realtà avrebbe dovuto sentirsi felice. La sua vita non era stato altro che un susseguirsi di feste. Almeno questo era ciò che tutti credevano. Per essere onesti, non aveva partecipato a tutte le baldorie a cui la sua famiglia era convinta avesse preso parte. Nicholas era di sicuro un festaiolo e in pubblico era molto estroverso, ma in cuor suo odiava profondamente queste facezie. Non c’era qualcosa che lo rendeva davvero felice. Niente e nessuno gli concedeva quel senso di pace e tranquillità che aveva sempre desiderato. Sentiva di aver bisogno di … qualcosa. Ma ignorava di cosa si trattasse. Poteva solo augurarsi che un giorno, finalmente, lo avrebbe capito.
Si passò le mani sul viso e sospirò. Avrebbe dovuto uscire da quello stato di malinconia cronica. Quel buio che si sentiva dentro…era difficile da sopportare. Si allontanò dalla finestra e si avvicinò al mobile bar. Una volta lì, si versò un bicchiere di brandy e lo trangugiò d’un fiato, poi si riempì nuovamente il bicchiere. Stava per bere anche quello quando il suo fratello gemello, Christian, Marchese di Prugnolo, entrò nella biblioteca.
"Cosa vi spinge a bere a quest’ora, fratello?" chiese Christian. Si diresse a sua volta al mobile bar e si avvicinò a Nicholas, poi si versò un bicchiere di brandy. "Immagino che sarò costretto a farvi compagnia.”
Le labbra di Nicholas si stirarono in un sorriso forzato "Mi usate questo riguardo per farmi sentire un po’ meno…immorale?” chiese.
"Niente affatto. – rispose Christian con leggerezza. "È stata una giornata piuttosto noiosa. Ho avuto la testa seppellita nei libri per gran parte della mattinata. Ho ancora la visione delle fila di numeri che mi ballano davanti agli occhi e mi opprimono. Non ne posso più. Amministrare un ducato è molto più di quanto un pover uomo possa sopportare!”
Christian era quasi identico in tutto e per tutto a Nicholas. Era come se si guardassero allo specchio … gli stessi capelli castano chiaro e gli occhi blu, lo stesso sorriso birichino e perfino l’identica fossetta su una guancia. E, malgrado proprio quelle fossette si trovassero sulle guance opposte, in genere nessuno ci faceva caso quando doveva distinguerli l’uno dall’altro. Per anni i fratelli avevano giocato a scambiarsi le identità. Essere gemelli concedeva pure qualche vantaggio.
Nicholas inclinò il bicchiere verso Christian. "E’ il pregio di essere l'erede." Sollevò il bicchiere e bevve un sorso. "Questo è uno di quei momenti in cui sono felice che la scelta sia ricaduta su di voi. Una responsabilità del genere mi farebbe impazzire! " Ciò non significava che fare da riserva non comportasse alcune responsabilità … La famiglia nutriva ancora delle aspettative su di lui. Tutto ciò che Nicholas desiderava era fuggire. Il problema era che non aveva nessun posto dove andare.
Si avvicinò a uno degli scaffali della libreria e si fermò. Uno dei tomi attirò la sua attenzione e lo prese. Lo aprì e diede un’occhiata veloce alle pagine. Riconobbe la bella grafia di sua madre, che lo aveva scritto di suo pugno.
"Lo avevate mai visto questo?" chiese a Christian, sollevando il volume in modo che potesse vederlo.
"Il piccolo progetto della mamma?" rispose il fratello, aggrottando un sopracciglio. "Ammetto di non averlo letto, ma so di cosa si tratta. Sembra che nostra madre vi abbia scritto di argomenti che è convinta avranno un grande impatto sulle generazioni future. La maggior parte riguardano conoscenze mediche che ha appreso ai suoi tempi. "
Non era un segreto per la famiglia che la loro madre, l'attuale duchessa di Weston, provenisse dal futuro. Aveva studiato per diventare medico nel ventunesimo secolo. Per qualche strano paradosso temporale, che Nicholas non aveva mai capito, era tornata indietro nel tempo per essere salvata dal loro padre. Talmente romantico da fargli venire il voltastomaco! E una fitta d’invidia. Come doveva essere stato? Viaggiare duecento anni nel passato per trovare l'amore … Nicholas non riusciva davvero a comprenderlo.
"Non siete mai stato curioso a riguardo? Questo libro è in bella vista qui, pronto per essere letto da chiunque. Perché l'abbiamo sempre ignorato? ”
Aprì il libro a caso. C'era una voce che sua madre non aveva scritto per sé, ma era rivolta a sua sorella Elizabeth. Qualcosa riguardo lo specchio della biblioteca. Si girò di scatto e lanciò un'occhiata all’enorme specchio che partiva dal pavimento e rifletté su ciò che aveva letto. "Quando arriveranno Elisabetta e il suo pazzo marito?” Aveva delle domande urgenti da porre alla cara sorella.
Christian si avvicinò e strappò il libro dalle mani di Nicholas. "Cosa avete trovato di così interessante, qui dentro?"
"Tutto – ammise Nicholas – Anche se avrò letto al massimo un paio di paragrafi. Ma credo che presto dovrò leggerlo fino in fondo.” Quel libro poteva essere la risposta al suo dilemma. Magari era venuto il momento di saperne di più, sul viaggio nel tempo…E – perché no? – se fosse riuscito a comprenderne i dettagli, avrebbe potuto farsi un bel viaggetto da solo. Moriva dalla voglia di conoscere l’ignoto. "Ora, riguardo a nostra sorella …"
"La mamma ha detto che sarebbe arrivata oggi. Anzi, doveva già essere qui. " Christian finì il suo brandy e posò il bicchiere su un tavolo vicino. "Non mi ero reso conto che eravate così ansioso di riabbracciarla. Ditemi, di grazia, c’è qualcosa di cui voi due dovete parlare?” Sollevò un sopracciglio con fare interrogativo. “Dubito che Elizabeth abbia qualcosa di eccitante da raccontarci. Sta vivendo una vita più che noiosa con il suo ex marito pirata. "
Nicholas ridacchiò. “Non credo che Jack ami essere definito così. Non per il pirata, naturalmente. Ma per quell’allusione alla noia. Non ammetterebbe mai di essere…pesante, in privato.”
Christian agitò la mano in modo irriverente. "Jack non dà alcun peso a ciò che diciamo di lui. È troppo innamorato di Elizabeth per polemizzare con la sua famiglia. "