Hades Online: Succube 2. Alex Itsios

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Hades Online: Succube 2 - Alex Itsios

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sensazioni al tocco, un generale senso di insoddisfazione emerge dal profondo. La mia impazienza e frustrazione diminuiscono e mi spingo più a fondo dentro di lei.

      I gemiti si fanno più tremolanti mentre la sbatto, le stimolo il clitoride con la mano. Con la punta delle dita lo sfioro con movimento circolare, guardando il suo viso, leggermente scostato di lato; mi guarda attraverso la frangia scompigliata. Si morde il labbro inferiore mentre si inturgidisce. Ho la conferma che la sto facendo godere, anche se continuo a sentire un vuoto in me.

      Intuisco che sta per venire e uso tutta l’energia che ho per farle raggiungere l’orgasmo.

      Le sue cosce iniziano a tremare e i gemiti di Rena si fanno più tremolanti, le sue labbra si distendono in una larga O mentre gode. Sento le sue pareti contrarsi attorno a me e finalmente inizio a sentire la positiva e piacevole sensazione crescermi dentro. Uso questa energia per pompare più a fondo e per riversarle dentro il mio seme spruzzando ad ogni contrazione. Resto dentro di lei quando ho finito, cercando di aggrapparmi ai pochi secondi di estasi che ho vissuto. Entrambi abbiamo bisogno di diversi istanti per riprenderci, mentre siamo ancora uniti. Mi ritraggo da lei e le crollo a fianco per riprendere fiato.

      Quando anche lei si è ripresa, Rena si solleva sul gomito a fissarmi. Ha lo stesso sguardo analitico di quando indaga e perlustra durante le missioni. Non sono abituato a quell’espressione e le rispondo con un sorriso stanco.

      “Cosa c’è?” le chiedo.

      La domanda la coglie di sorpresa, scuote la testa. Quando riappoggia la testa sul mio petto ha di nuovo l’abituale espressione timida.

      “Niente. È solo che mi sembravi…diverso, questa volta.” Osserva.

      “Diverso?” le chiedo.

      “Sì, Come se fossi…stufo di me, o qualcosa di simile.” Mi dice con voce triste.

      Abbraccio strettamente il suo corpo minuto e la sento rilassarsi contro di me.

      “Sciocchezze” insisto.

      Resto sdraiato a pensare a Rena, raggomitolata contro di me; il suo corpo caldo, il suo petto nudo che mi preme sul fianco ad ogni respiro.

      Il sesso con lei è totalmente l’opposto di quello che provo con la succube. Ma, nonostante tutto, di sicuro mi aiuta a distogliere il pensiero da Calisto, almeno per un breve periodo. La succube prende, Rena dà, entrambe le cose mi procurano immenso godimento. Ma anche le cure di Rena hanno effetto solo per un breve periodo e sento ancora l’urgenza di agire per colei che stringe la mia anima tra sue mani.

      Non riesco proprio a mettere a tacere la fitta di preoccupazione per la battaglia che sta per arrivare, e per Calisto che, forse, non è pronta ad affrontare le forze che gli emissari dispiegheranno in massa.

      CAPITOLO 4

      Soltanto tre giorni dopo, veniamo mandati in guerra, una guerra a tutto campo, non a fare i predoni, non ad affrontare piccole schermaglie, ma a far parte della più grande operazione bellica da quando siamo arrivati. Le forze degli emissari sono impegnate su due fronti. L’armata principale composta da migliaia di elementi tiene in assedio la fortezza di Calisto e attacca costantemente le mura, ondata dopo ondata, devo tenere d’occhio la situazione su questo lato. Nello stesso tempo, la mia squadra aspetta di combattere la propria battaglia, quando Calisto chiamerà i rinforzi.

      Una delle cose che più belle dell’essere a capo di una delle più efficaci squadre di incursori è che ho diritto di scegliere la posizione con la visuale migliore. Questo mi permette non solo di fare il lavoro assegnatomi da Amyndas, ma la nostra posizione all’interno della città fatiscente mi consente anche di girarmi ad osservare come si svolge l’assedio in cui stanno stringendo la fortezza. Abbiamo anche la possibilità di arrampicarci sugli antichi edifici, le torri e le alte piattaforme di pietra per poter vedere a grande distanza cosa potrebbe arrivarci contro.

      Rena e gli altri esploratori hanno fatto sì che noi possiamo occupare la posizione migliore per intercettare qualunque orda possa transitare sulle strade principali. Questo ci permette di coordinarci con le altre squadre dispiegate nella zona meridionale, nelle vicinanze dell’assedio in corso. Ognuna delle mie ragazze è ansiosa di fare la propria parte, ognuna di loro ha accettato i miei baci e la nostra intimità come ringraziamento anticipato per qualsiasi azione di combattimento si guadagneranno.

      Oltre ad esplorare non c’è molto altro da fare per noi, visto che l’assedio è ancora nelle sue fasi iniziali. Noi e altri componenti di altre squadre, come quella di Hector, siamo stati disposti su direzioni utili a bloccare i rinforzi che arriveranno. So bene che Calisto non è preoccupata per l’attacco principale, ci vorrà di sicuro del tempo prima che chieda aiuto.

      Quindi siamo liberi di vigilare sull’antica città di pietra e marmo, coperta di vegetazione e diroccata per l’inesorabile azione del tempo, attraverso la foschia che permea l’atmosfera, per monitorare l’eventuale sopraggiungere di mostruose creature. I goblin saranno tra i primi ad arrivare, probabilmente, seguiti da creature più forti quando le piccole fastidiose bestie saranno state eliminate. Non sarà facile, sapendo quanto saranno numerosi, non saremo in grado di bloccare il passaggio di tutti, ma riusciremo ad occuparci dei gruppi più grandi e meglio organizzati, che sono la minaccia più grande. Comunque questo significa che posso provare ad agire di nascosto per permettere alla mia padrona di ricevere parte degli aiuti senza suscitare sospetti.

      Inoltre, posso passare un po’ di tempo con ognuna delle ragazze quando le altre squadre sono di guardia. Mi darà la possibilità di mantenerle motivate e rilassate, pronte alla battaglia e consapevoli delle ragioni per cui combattiamo e di come potremo trarne il massimo vantaggio possibile. Facciamo un sacco di sesso, di quello veloce e sbrigativo.

      Da dove osservo l’assalto posso notarne l’enorme dimensione e anche le ragazze, che si arrampicano per raggiungermi sulla piattaforma di pietra da cui conduco le osservazioni, fanno commenti su questo. Assistiamo all’azione di migliaia di soldati che continuano ad assaltare la fortezza e ne sono respinti ad ogni ondata. Amyndas sembra ignorare le perdite e continua gli assalti senza curarsi dell’ammontare delle vittime.

      “Per quanto tempo può resistere, perfino un Signore dei Demoni?” chiede Melyne mentre guarda i ripetuti attacchi infrangersi sulle mura. “Non ha di certo risorse illimitate a difendere il castello.”

      “Alla fine anche le sue difese finiranno.” Concorda Elenya. “Giusto” devo ammettere anche io, intanto mi preoccupo sempre di più e cerco maledettamente di nasconderlo. “mi chiedo, quante perdite accetterà di subire Amyndas, prima di ritirarsi?”

      “Ci saremmo potuti essere anche noi, in mezzo a quelli che stanno continuando a scontrarsi sotto quelle mura inutilmente.” Aggiunge Elenya e getta uno sguardo verso di me, sorridendomi maliziosamente. “È un bene che non ci siamo, immagino”

      È il suo turno di stare con me, mi sta dimostrando la sua gratitudine per averle offerto un posto nella squadra, lo fa di tanto in tanto. Già, una cosa è lamentarsi di non essere al centro dell’azione, un’altra vedere esattamente quale orrore comporta per quelli mandati a morire come carne da cannone.

      Fa riflettere. Se non avessi conservato la memoria, se non avessi trovato queste guerriere, se loro non avessero trovato me, probabilmente saremmo anche noi laggiù bersagliati dalle frecce, ustionati dall’olio bollente e colpiti dalle altre medievali difese che il castello sta opponendo all’armata. Ci consoliamo a vicenda sapendo che, diversamente da loro, non siamo soli, abbiamo avuto una motivazione che ci ha uniti. Condividiamo la volontà di combattere l’uno per l’altro, non solo perché ci è stato ordinato. L’aspettativa rende le mie ragazze ancora più desiderose del solito, sapendo che le loro vite

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