Un’esca per Zero. Джек Марс
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Читать онлайн книгу Un’esca per Zero - Джек Марс страница 18
"Signori", salutò Rutledge mentre lui e Tabby attraversavano la stanza. "Prego, sedetevi. Non credo di dover ricordare che giorno sia domani o quanto sia importante questa visita. Qualcuno, per favore, mi dica che si tratta di un briefing sulla sicurezza o di una festa a sorpresa".
Nessuno riuscì a tirare fuori un sorriso; semmai, il cipiglio del direttore Shaw si fece più intenso. Rutledge si ricordò di reprimere il suo comportamento generalmente sprezzante quando si trovava in quella stanza progettata per affrontare problemi catastrofici.
"Signor Presidente", disse burbero in tono baritonale il generale Kressley. "Due giorni fa un satellite sull'Oceano Pacifico del Nord ha rilevato un picco di energia molto breve e molto potente a poco più di trecento miglia a sud-est del Giappone".
Il Presidente corrugò la fronte. Aveva ascoltato solo per metà Tabby mentre si dirigevano verso la stanza delle decisioni, ma lei aveva parlato di una nave scomparsa.
"Il picco di energia si è poi trasformato in un potente aumento di fulmini o potenzialmente in un'esplosione proveniente da una tasca geotermica", continuò Kressley. "Ma ora abbiamo motivo di credere che si tratti decisamente di qualcos'altro…"
"Mi scusi, generale", interruppe Rutledge con una mano alzata. “Il briefing diceva che nella Corea del Sud era scomparsa un'imbarcazione. Se si scopre qualcosa sul picco di energia, possiamo arrivarci più velocemente?”
Kressley si irrigidì un momento, ma fece un cenno al direttore Shaw.
“Signore". Shaw incrociò le mani sul tavolo, una strana abitudine che Rutledge notava sempre quando l'ex direttore della CIA parlava. “Meno di trenta minuti fa, il governo sudcoreano ha condiviso un dossier interno con la Central Intelligence Agency. Se quello che stanno dicendo è vero, hanno sviluppato un'arma molto potente e l'hanno montata su una piccola nave introvabile. Durante il primo test dell'arma nell'Oceano Pacifico, l'impennata di energia che il Segretario alla Difesa, ha appena descritto, la nave è stata attaccata. Nessuno dell'equipaggio è sopravvissuto. La nave e l'arma sono state rubate".
Un sibilo sfuggì dalla gola di Rutledge, perfettamente in tema con la sensazione esplosiva che stava improvvisamente crescendo in lui. Troppe informazioni di assimilare in poco tempo.
"Quest’arma". La voce di Rutledge era bassa ma udibile in quella stanza silenziosa. "Quest'arma è stata creata in segreto?"
"Sissignore".
"Ed è stata testata in segreto".
"Esatto, signore".
"E i sudcoreani hanno aspettato due giorni interi per dirci che è stata rubata". Rutledge aveva solo bisogno di confermare che tutto ciò che aveva sentito dire dai suoi così detti alleati sulla penisola coreana fosse corretto.
"Esattamente, signor Presidente". Shaw fece una pausa per un momento prima di aggiungere: “Sembra che inizialmente fossero ottimisti sulle possibilità di recuperarla. Ma ora stanno chiedendo il nostro aiuto".
Rutledge digrignò i denti. Era peggio di quanto potesse immaginare. Non solo qualcuno aveva messo le mani su quest'arma, ma non poteva certo rompere alleanze proprio ora che stava cercando di crearne una.
"Di che arma si tratta?" Chiese.
"Riguardo a questo", disse Shaw, "lascio che glielo dica il Dottor Michael Rodrigo". Fece un gesto verso l'uomo alla sua sinistra, probabilmente il più giovane nella stanza, non più di quarant'anni. "Il nostro massimo esperto di tecnologia delle armi avanzate e responsabile per la ricerca e lo sviluppo della Marina degli Stati Uniti".
"Grazie, signor Presidente", disse in fretta il dottor Rodrigo. "È un onore per me essere qui a parlare con lei di questo argomento…"
"Di che arma si tratta?" Chiese di nuovo Rutledge.
Il dottore si aggiustò la cravatta. "Bene, signore, se il dossier della Corea del Sud è legittimo, allora hanno creato un’arma al plasma".
Rutledge sbatté le palpebre. Aveva già sentito parlare di armi al plasma, e sapeva che la Marina ne aveva un modello funzionante da qualche parte, ma sembrava ancora una cosa piuttosto fantascientifica. “Che cosa?”
"Un’arma al plasma", ripeté il dottore. “Ad essere sinceri, fino ad ora questo tipo di arma non era mai stato realizzato nella realtà. In effetti, è difficile poter credere pienamente alla sua esistenza fino a quando non verrà trovata la nave scomparsa…"
"O fino a quando l'arma non viene utilizzata", aggiunse secco Kressley.
"Beh… sì", concordò il dottore. "Basti pensare che l’arma è un'arma a proiettili con la capacità di distruggere qualsiasi bersaglio a poche centinaia di miglia di distanza".
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