Invecchiato per il Caos. Фиона Грейс
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Olivia annuì. Aveva lasciato le bucce a contatto con il vino per ventiquattro ore.
"Per il vino rosso, le bucce vengono lasciate a contatto per molto più tempo,” continuò Nadia, gesticolando in modo espressivo per sottolineare l'importanza delle sue parole. "Il contatto più breve con le bucce dell'uva rossa permette di ottenere la magnifica sfumatura rosa di questo vino, donandogli un sapore delizioso, senza la tradizionale pesantezza di un rosso, che alcuni non apprezzano. Mentre i vini bianchi sono più specifici nell'abbinamento del menù, il rosato è un vino molto più versatile, che può essere gustato con qualsiasi cibo. Ecco, è terminata la tua lezione di oggi.”
Alzò il bicchiere in un brindisi a Olivia, che era ancora troppo sbalordita per dire una parola.
"Avevo intenzione di affrontare il Progetto Rosé l'anno prossimo, perché credevo che dovessimo produrre il nostro rosato principalmente da uve sangiovese, e quest'anno ne avevamo poche. Ma Olivia ha usato una miscela creativa di vitigni rossi. È stata così furba!” Nadia la fissò con ammirazione. "Ha miscelato e abbinato le ultime vendemmie della stagione, tra cui un po’ di Colorino a bacca nera, che ha conferito un colore brillante che non avevo mai visto prima.”
Infine, Olivia ritrovò la voce.
“Sono così sollevata che tu non sia arrabbiata con me. Non avevo capito che volevi che usassi solo l'uva che era nella sala di vinificazione, e non i nuovi raccolti. Quando Antonio ha detto che avevi già destinato le nuove uve a vini specifici, ho temuto di essere nei guai.”
Nadia scrollò le spalle.
"A prescindere da questo, con quelle poche uve non avremmo prodotto quantità significative di vino, erano semplicemente delle aggiunte. Combinate tra loro, invece, hanno prodotto quantità abbastanza alte di vino da permetterci di lanciare questo rosato sul mercato.”
Jean-Pierre sorseggiò con apprezzamento.
"È eccellente. Sono molto orgoglioso che il mio capo abbia realizzato questo vino.”
Sbirciando di nuovo verso il ristorante, vide Gabriella guardarla in cagnesco. Appena girò la testa, l'altra donna si allontanò dalla sua visuale, chiaramente delusa che Olivia non fosse stata rimproverata o addirittura licenziata.
Infine, Olivia si concesse di ammirare il colore brillante e luminoso della sua prima creazione senza sentirsi in colpa.
"Il tempismo è perfetto,” spiegò Nadia. "Il più importante critico di vini della Toscana, Raffaele di Maggio, questa settimana sarà in visita alla nostra cantina per degustare e valutare i nostri nuovi lanci, per cui potremo presentargli questo rosato. Una recensione favorevole sul suo sito web, Turismo del Vino in Toscana, darebbe a questo vino una spinta incredibile. È un uomo molto influente e il suo sito è diventato estremamente popolare.”
"Mi ricordo il suo nome,” disse Olivia. L'aveva sentito nominare da alcuni clienti, e sapeva che molti turisti seguivano il suo sito, che negli ultimi tempi sembrava aver guadagnato un pubblico enorme.
Provò un brivido nervoso e si rese conto di essere più intimidita che lusingata da quella notizia. Far recensire il suo rosato da un critico di così alto profilo era terrificante. Era già un miracolo che Nadia avesse adorato la sua nuova creazione, ma non era pronta per far testare il suo primo vino da un esperto rinomato. E se lui l’avesse pensata diversamente e non gli fosse piaciuto affatto?
Dopo qualche ora di duro lavoro, Olivia chiuse a chiave la sala degustazioni e uscì. Soffiava una brezza pungente e Olivia sapeva che una camminata a passo svelto per tornare a casa sarebbe servita a scaldarla.
Poi vide l'auto di Marcello dirigersi verso il vialetto sinuoso e si dimenticò completamente del freddo.
Il SUV si fermò sotto l'ulivo e Marcello ne uscì, evidentemente di fretta. Olivia provò una stretta al cuore. Sembrava che, dalla fine dell'estate, quando si erano lasciati andare ad alcuni momenti gloriosi di flirt e persino ad una gita in giornata a Pisa, la vita di Marcello fosse diventata sempre più frenetica. Aveva immaginato che l'inverno sarebbe stato un periodo più tranquillo per lui, invece non sembrava così.
Aveva sperato di potersi trattenere con lui a chiacchierare la sera, vicino al fuoco che bruciava nell'atrio della sala degustazioni nei giorni freddi. Aveva sognato anche qualcosa di più!
Naturalmente, anche lei era stata molto più impegnata del previsto. Oltre alla sua avventura nel campo della produzione di vino, il suo lavoro sul marketing dell'azienda vinicola aveva significato passare ore nell'ufficio in fondo al magazzino, lontana da tutti e con l'unica compagnia del suo computer portatile.
Marcello la vide e le sorrise, con i denti bianchi che risaltavano sul suo viso abbronzato e gli occhi azzurri calorosi.
A Olivia sembrò contento, ma anche imbarazzato, come se anche lui si rendesse conto che tra loro c'erano questioni che erano state trascurate.
"Olivia, è bello vederti. Nadia mi ha telefonato. Ha detto che hai creato un rosato che sarà un'aggiunta unica e vincente alla nostra offerta. Sono così orgoglioso di te.”
E pensare che soltanto il giorno prima era stata impegnata a scrivergli un messaggio di scuse, credendo di essere in guai seri. Olivia si sentiva stordita per come era cambiata la sua situazione.
"Grazie. Sono contenta che sia venuto bene, anche se è stata la fortuna del principiante.”
Aggiunse un pizzico di civetteria alle sue parole. Dopotutto, se era riuscita ad andare oltre i suoi sogni più sfrenati in un aspetto della sua vita, forse poteva riuscirci anche in un altro!
"Niente affatto. È merito della tua bravura,” rimarcò Marcello. “Non sottovalutare il tuo talento. Sono orgoglioso che avremo un nuovo vino così delizioso da offrire al nostro grande critico, quando arriverà.”
Olivia sentì lo stomaco stringersi al pensiero. Volendo trovare un argomento meno spaventoso, Olivia parlò in fretta.
"Hai finito di lavorare, per oggi? Hai programmi per la serata?"
Appena quelle parole le uscirono di bocca, Olivia desiderò potersele rimangiare, perché era sembrata fin troppo sfacciata. Praticamente aveva chiesto a Marcello se era libero quella sera. Non era proprio il caso. Olivia aveva deciso ormai da mesi che, se dovevano esserci risvolti romantici tra loro, la prima mossa dovesse farla il suo bellissimo capo. Non poteva essere lei a buttarsi, perché la posta in gioco era troppo alta. Se le cose fossero andate male, avrebbe potuto mettere a repentaglio il suo lavoro e il suo futuro nella cantina.
"Stasera ho una videoconferenza con un fornitore negli Stati Uniti.” disse Marcello sollevando un sopracciglio. "Il nuovo rosato sarà una notizia esaltante per la nostra discussione.”
Delusa, Olivia forzò un sorriso cortese. Non era quello che sperava sentirsi dire.
Poi però Marcello parlò di nuovo, questa volta in tono più civettuolo.
"A parte quello, mi gusterò un bicchiere di vino rosso e mi farò un piatto di pasta. Per stasera ho in programma un ragù al cinghiale. È un piatto tradizionale toscano delizioso, preparato con del cinghiale che attualmente è nel magazzino della macelleria del paese.”
"Cinghiale?" Chiese Olivia.
Marcello annuì. "Il cinghiale si riproduce in maniera prolifica, perciò ogni anno i cacciatori con licenza abbattono un numero