I fantasmi. Bracco Roberto
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Giulia
Grazie, ne sono persuasa.
Manlio
Vada, vada. Potrebbe essersi svegliato.
Giulia
No. Se si fosse svegliato, certamente mi avrebbe fatta chiamare. (Accomiatandosi) Permettano.
Manlio
A ben presto, dunque.
Luciano
(senza guardarla e senza poter pronunziare un saluto, s'inchina.)
Giulia
(esce a sinistra, aprendo e richiudendo la porta, cautamente.)
SCENA III.
MANLIO e LUCIANO.
Manlio
(mettendosi le mani in testa) Io ho come l'impressione di un sogno!... Non era prevedibile! Assolutamente, non era prevedibile! (Breve pausa di desolazione.) E d'altronde, non c'è da dubitarne. Così è!... Su, Luciano! Andiamo.
Luciano
(cercando di dissimulare il tremito da cui è preso) Sì, Manlio. (Fa qualche passo. Poi si ferma.)
Manlio
Ebbene?
Luciano
Aspetta un momento. Aspetta che io mi calmi. Quella notizia mi ha....
Manlio
Eh, lo capisco. Egli aveva tanta bontà per te!
(Tutti e due parleranno moderando molto la voce, in una concitazione crescente.)
Luciano
Sarebbe forse più giudizioso consigliare ai nostri compagni di non venire a turbare questo disgraziato.
Manlio
Sua moglie ci ha detto che forse egli ne avrà qualche sollievo.
Luciano
Costringerlo a riceverci, costringerlo a dirci ch'egli è un povero condannato al quale non restano a vivere che pochi mesi o pochi giorni, a me pare una vera crudeltà.
Manlio
Ma, scusa, perchè non l'hai espressa dinanzi a sua moglie questa opinione? Ti sei ammutolito. Non hai saputo nemmeno balbettare una frase di rammarico....
Luciano
Ero così funestato, ero così sconvolto....
Manlio
E adesso, mio caro, non possiamo ritrarci. Animo, Luciano! Non perdiamo più tempo! I nostri compagni erano d'una allegria bambinesca. Si adornavano di fiori e di frasche come per andare a uno sposalizio. Senza essere informati, potrebbero giungere facendo del chiasso, e ciò sarebbe una stonatura insopportabile.
Luciano
Ma bada ch'io ho risoluto che con voi non ci sarò.
Manlio
Ragione di più, intanto, per venir via.
Luciano
Prima d'andarmene... vorrei almeno giustificarmi con la sua signora.
Manlio
Oh, alle corte: lascia che io te lo dica francamente: questa tua risoluzione è odiosa!
Luciano
Non ho il coraggio di vederlo così ammalato, Manlio, non ho il coraggio di stare lì a guardarlo e ad ascoltarlo pensando che tra breve egli dovrà sparire.
Manlio
Ma questa è una sensibilità che confina con la debolezza.
Luciano
(in uno scatto involontario, ma sommessamente) No, no, Manlio! Non è debolezza! Non è debolezza! È coscienza.
Manlio
(sorpreso) È coscienza!?
Luciano
E il più grave è che, mentre sento che non potrei arrischiare di trovarmi alla sua presenza perchè non ci resisterei, io sono qui inchiodato animo e corpo, sono qui come per un bisogno invincibile di aspettarlo, di parlargli, di gittarmi in ginocchio dinanzi a lui.
Manlio
(anche più vivamente sorpreso) E per quale motivo?
Luciano
... Non lo so....
Manlio
Non lo sai!
(Breve pausa.)
Luciano
(quasi aggrappandosi a lui con le mani nervose) Manlio!...
Manlio
(spaventato) Luciano?
Luciano
(abbassando di più la voce fremente) Tu mi hai sempre creduto un uomo buono?
Manlio
Il più buono degli uomini.
Luciano
E se invece io fossi un infame?
Manlio
Non dire delle sciocchezze! E, del resto, non ci può essere alcuna relazione fra queste tue parole pazze e il fatto di cui ci stiamo occupando.
Luciano
(parlandogli sul viso, col fiato cocente, con gli occhi iniettati di sangue) Vuoi sapere la relazione che c'è? Vuoi inorridire? Vuoi disprezzarmi come mi disprezzo io?
Manlio