Voglio Succhiarti Il.... Gemma Cates
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Voglio Succiasti Il…
Gemma Cates
VOGLIO SUCCHIARTI IL…
Storia d’amore quasi umana di una vampira
Titolo originale: I wanna suck your…
Traduttore: Roberto Felletti
Indice
Introduzione
Voglio succhiarti il…
Sangue. Sono una vampira. Dai.
Poi ho conosciuto Simon e non ho potuto fare a meno di pensare: forse sto cercando qualcosa di più che un po’ di nutrimento.
Lui è un podista e osserva una rigida dieta.
Io mangio patatine e queso1 come piatto principale.
Lui è puntuale.
Io penso che cinque minuti di ritardo significhi puntualità.
Lui è un ingegnere.
Io racconto storie per guadagnarmi da vivere.
Lui è umano.
Io no.
Una vampira misantropa (io) conosce un umano restìo a impegnarsi (lui) e volano scintille. Ma umani e vampiri non intrecciano relazioni… giusto?
Avviso dell’autrice: questo libro comprende bravate erotiche tra vampiri e umani, un numero sufficiente di parole osé da far arrossire qualcuno (non io) e una vampira che segretamente (in fondo, in fondo, molto in fondo) desidera essere amata.
1
“Ho sempre desiderato fare sesso con una vampira.”
“Scusa… cosa?” Tiro giù il cappuccio del mio costume da Cappuccetto Rosso e fisso l’ubriaco aspirante Jon Snow in piedi davanti a me.
Per poco non dico, “Non sono una vampira.” Però quella sarebbe stata una bugia mostruosa, e sebbene mi possa piacere succhiare un po’ di sangue da un’occasionale vittima consenziente, non racconto bufale. È una linea arbitraria da tracciare, ma è mia.
Mi mostra i denti di plastica. “Invece ho scelto di venire vestito da vampiro.”
Um… okay, Jon Snow vampiresco.
Dick – nome che gli si addice per la serata visto che ne interpreta la parte1 – è abbastanza ubriaco da pensare di essere comico.
Già. Dick è un vincente.
Perché sono di nuovo qui? Oh, giusto. Me l’ha fatto fare Megan. Accidenti a lei. Sa che odio le persone. Non nel senso umani versus vampiri. Sono una odiatrice dalle pari opportunità. I gruppi, che siano composti di umani o vampiri, mi ripugnano allo stesso modo.
Sono giunta a questa conclusione dopo ripetute osservazioni. Dick è semplicemente l’ultimo di un lungo elenco di persone fastidiose che fanno cose fastidiose.
È il momento di girare i tacchi, scansarmi e scappare. Di solito funziona bene con i tizi ubriachi, perché gli uomini ubriachi sono lenti.
Inoltre sono una vampira. Una predatrice. Sono veloce, agile, scattante.
Di solito.
“Oof.” Tutta l’aria che ho nei polmoni viene fuori con uno sbuffo rumoroso quando mi giro e finisco contro un muro d’uomo.
Un uomo da leccarsi i baffi. Più alto di me di parecchi centimetri, nonostante per stasera abbia optato per i miei stivali da zoccola con tacco pieno da sette centimetri e mezzo, che mi fanno arrivare a 1,80. Mi piace svettare sulle persone basse, ma finendo contro quei muscoli saldi ho deciso che anche questo può funzionare.
Inspiro. Già, lo faccio, perché lui ha un paradisiaco profumo eccitante, piccante, di pulito e maschile… e umano.
No. Non mi faccio gli umani. Perché preoccuparsene? Non che possa venirne fuori