Il Guerriero Sfregiato. Brenda Trim

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Il Guerriero Sfregiato - Brenda Trim

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e vampiri e da Valchirie ad Arpie. Lo adirava il vedere che all’Arpia erano state vincolate le ali. Era scioccante il fatto che la creatura fosse riuscita a non soccombere in quelle condizioni, ovvero privata di tutto ciò che le dava vita. Nessuno si meritava di venir torturato in modo così brutale. Zander non aveva nemmeno fatto cenno di rimuovere le catene d’argento dalle ali dell’Arpia, e Gerrick si rese conto che forse era per la sicurezza di tutti quanti. La sua reazione sarebbe stata imprevedibile, e un’Arpia fuori controllo era l’ultima cosa che serviva in quel momento.

      In condizioni normali tutte quelle femmine avrebbero rappresentato un pericolo. Ciò che avevano passato aveva solamente peggiorato la situazione, rendendole imprevedibili; le creature si guardavano intorno spaventate e scattavano al minimo rumore. Quando incrociarono la strada con un ratto tutte le donne si misero in posizione di attacco, scoperchiando i canini all’innocuo roditore. Spostarono poi lo sguardo freneticamente da Zander a Kyran a Mack e a tutti gli altri. Le loro espressioni terrorizzate suggerivano che il modo migliore di agire era tenerle a bada almeno per il momento. L’ultima cosa che serviva al Reame era una dozzina di donne pericolose in fuga.

      Gerrick si rese conto che avevano oltrepassato le terme, e si sorprese di non aver incontrato altri nemici. Il Guerriero non abbassò mai la guardia; era stato troppo facile, il che lo preoccupava. Attraversarono l’area ora vuota, ma che aveva chiaramente ospitato gli Skirm e i demoni. Il suo sesto senso lo avvertì di restare in guardia mentre il gruppo avanzò il più silenziosamente possibile.

      In quel punto l’aria non era più pregna dello stucchevole tanfo di morte. C’era qualcosa che non andava. Prese Shae tra le braccia in un gesto istintivo, come a volerla proteggere dal pericolo. In quanto Guerriero il suo scopo era quello di proteggere sia il Reame che gli umani, quindi non era nulla di nuovo, ma il gesto svolto nei confronti di Shae andava oltre i suoi normali doveri. Era qualcosa che gli nacque da dentro, e il pensiero lo spaventò a morte. Non si concesse di avventurarsi in quella parte remota del proprio essere. Il dolore era troppo, quindi lo allontanò il più possibile, fuori portata della propria razionalità.

      Fu un rumore a interrompere la marcia del gruppo, quindi Gerrick si alzò in punta di piedi per controllare i dintorni. “Restate qui” disse a Aison e Caell prima di farsi strada a spallate nel gruppo.

      Quando raggiunse Mack si rese conto che Kadir e Azazel stavano bloccando il cammino. Entrambi i demoni stavano rivolgendo loro un ghigno orgoglioso, e avevano le braccia incrociate al petto. La differenza di corporatura tra il demone Behemoth e quello Daeva sarebbe stata comica se la loro presenza non avesse rappresentato una minaccia. Uno era alto più di due metri e aveva la pelle grigia e un paio di corna nere, mentre l’altro assomigliava a un modello.

      Gerrick osservò con cautela le luci nere e grigie della magia Oscura che irradiavano i due. Si stavano preparando per scagliare un incantesimo, quindi il Guerriero si scervellò per trovarne uno abbastanza potente da proteggere il gruppo. Sfortunatamente non esisteva nulla in grado di contrastare un tale potere Oscuro.

      Gerrick rivolse un’occhiata a Shae, la quale fissava immobile i demoni. L’ira di lei era chiara sul suo volto, e si accorse che aveva i muscoli tesi ed era pronta ad attaccare. Per la prima volta si rese conto che l’aura attorno a Shae, che normalmente era viola e blu, presentava degli accenni di nero. Qualsiasi cosa avessero fatto a quelle donne era molto diverso da ciò che aveva subito Jessie, la cui aura era un trionfo di colori dell’arcobaleno, senza alcun accenno di nero.

      “Re Vampiro, vedo che stai portando via ciò che non ti appartiene. Un’altra volta” disse Kadir con la sua voce profonda che fece vibrare i muri come fosse stato il motore di un’Harley-Davidson.

      Gerrick si accorse che le donne avevano preso a tremare dietro di sé. In quel momento non erano più gli esseri malefici e feroci che erano sembrate, al contrario erano come topolini terrorizzati. Gerrick era pronto a scommettere che se Kadir avesse detto loro di affrettarsi nelle loro gabbie le prigioniere gli avrebbero obbedito. Tutte tranne Shae, indubbiamente. Quest’ultima non si sarebbe mossa; la sua ira bramava vendetta.

      “Non ti apparteniamo” esordì Shae prima di avanzare di un passo. Gerrick le portò una mano sul braccio per fermarla, quindi la donna abbassò lo sguardo sulla mano di lui e poi sul suo volto. L’uomo scosse il capo, al che la ragazza scoprì i canini; lo spettacolo fu più erotico di quanto sarebbe dovuto essere.

      Zander intervenne prima che Shae potesse commentare. Indubbiamente aveva molte cose da dirgli in quel momento. “Sembra che i tuoi piani abbiano fallito ancora, Kadir. Sei pronto a tornare al tuo creatore, demone?” Zander balzò in avanti senza esitare, deciso a distruggerlo. Era motivato dal desiderio di vendetta per Elsie, la sua Prescelta, la quale aveva sofferto per mano di Kadir.

      “Dammi l’Amuleto e le lascerò andare. Tutte tranne Shae. Lei la tengo” rispose Kadir quando schivò con facilità l’attacco di Zander.

      Gerrick abbassò la mano e strinse la presa sul coltello, poi avanzò di qualche passo prima di incappare in un paio di spalle larghe. Kyran gli si era messo davanti e lo stava guardando.

      “Allora sei più stupido di quanto pensassi”. Fu Bhric a prendere in giro il demone. Gerrick voleva solamente che il Principe Vampiro usasse le proprie abilità per congelare il demone sul posto. Era come se gli avesse letto nella mente, infatti notò il bagliore tipico di quando Bhric faceva appello ai propri poteri.

      Zander accompagnò il suo movimento nel voltarsi velocemente verso gli Arcidemoni. “Non terrai nessuna di loro, e di sicuro non ti darò l’Amuleto. Lucifero dovrebbe essere ormai abituato ai propri alloggi, congelato nel lago all’Inferno”.

      Gerrick vide Kadir vacillare prima di solidificarsi in un attimo. “Ti piace il nostro incantesimo? È grazie alle tre streghe contro cui hai cospirato affinché venissero eliminate. Sappi che tutte le tue iniziative falliranno. Ti conviene ritornare da Lucifero con la coda in mezzo alle gambe” gli promise Zander prima di infierire sul braccio di Kadir, da cui uscì del sangue nero. La puzza di zolfo aleggiò presto nello stretto passaggio.

      Kadir espresse la propria rabbia con un grido di guerra prima di scagliare Zander contro al muro. Kyran si mosse per evitare di venir colpito dal fratello, e cercò di unirsi alla battaglia, ma si trovò ad affrontare Azazel. Si spostò con la super velocità dietro all’Arcidemone dal bell’aspetto e gli conficcò un pugnale nella spalla.

      “Con le streghe non ho fatto del mio meglio. Forse ci riproverò” commentò Kadir respirando pesantemente nell’allontanarsi da Zander e Kyran. Gerrick rimbalzò sui talloni dall’impazienza; voleva unirsi in battaglia ma sapeva che avrebbe creato solamente dei problemi. Si trovavano in un passaggio troppo stretto per muoversi liberamente, e i Guerrieri sarebbero stati troppo occupati a evitarsi l’un l’altro per attaccare efficientemente i nemici.

      Lo scontro che i quattro stavano intrattenendo era molto confusionario. Kyran venne sbattuto contro a un muro e di conseguenza caddero dei detriti dal soffitto. Gerrick agitò la mano davanti a sé per allontanare la polvere che si era sollevata, e così facendo non si accorse in tempo che Shae si era messa di corsa nella direzione di Kadir.

      “Mi avete tolto la vita e farò lo stesso con voi!” Esclamò Shae lanciandosi contro ad Azazel, ma il bel demone l’afferrò a mezz’aria.

      “Oh, mia bella Shae. Non ti ho tolto la vita. Te ne ho data una nuova” commentò con fare sensuale all’orecchio di lei prima di affondarle i canini nel collo e banchettare con il suo sangue. La ragazza urlò e si agitò dal dolore, quindi Gerrick agì d'istinto facendo apparire la verga magica e pronunciando un incantesimo che raggiunse Azazel nel braccio, attirando la sua attenzione. I canini del demone strapparono un po’ di carne di Shae quando sollevò la testa.

      La

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