First Italian Readings. Various

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First Italian Readings - Various

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tu assistesti al nostro primo incontro e contasti, uno ad uno, i minuti di quell'ora che non ritornerà giammai.

      Perchè mi vedesti felice al suo fianco, udisti il suono della sua voce e la mirasti ascoltare benevolmente le mie parole.

      Perchè contemplasti la mia sommissione e vedesti i miei occhi inalzarsi a lei supplici.

      Perchè udisti il suo riso e ammirasti la gentilezza della sua persona.

      Perchè tu puoi far fede77 che ella un istante mi amò, affinchè io mai non ne dubiti; perchè tu sentisti il dolore che velava la mia voce allorchè le indirizzai l'ultima parola, e vedesti il subitaneo smarrimento che passò in quell'istante dentro i suoi occhi.

      Per questo io corsi a te, solo, di notte, e ti tolsi al tuo ramo senza pietà, e mi impadronii di te come cosa che a buon diritto dovesse appartenermi. Per questo ti tengo ora qui, mio prigioniero, e voglio che tu mi risponda, e ti invito a raccontare lungamente. Descrivi in tutti i suoi più minuti particolari la storia di quell'ora e falla78 divenire la storia di cento secoli. Dimmi79 la sua bellezza, rivelami tutte le grazie della sua persona, ricordami il colore dei suoi occhi come se io già lo avessi dimenticato. Parlami della soavità del suo sguardo e pensa insieme a me alla voluttà di un suo bacio. Parlami di lei, di lei sempre, e quando credi di aver terminato, ricomincia ancora!

ENRICO GUIDOTTI.

      VIII.

      LA DOTE D'ORSOLINA

      SE in un giardino si trovano dei pomi maturi, una bella ragazza di diciott'anni, e un bel giovinetto di venti, e non si rinnova la storia di Adamo ed Eva, è proprio un miracolo. Non occorre nemmeno il serpente.

      Nei dintorni di Milano c'è uno stabilimento industriale circondato da un parco, ove il signor Carlo Y–, figlio del proprietario, s'incontrava sovente con l'Orsolina, figlia del capo-fabbrica.

      Egli è un bel giovane che ha appena finiti i suoi studi, e la ragazza è un tipo milanese perfetto; svelta, brunetta, graziosa. Si vedevano ogni giorno, si piacquero, e dichiararono di amarsi sul serio, coll'intervento del Sindaco e la registrazione nello "stato civile."80 Per disgrazia, invece del serpente che incoraggiasse i loro progetti clandestini, li vide il cassiere della casa, che si credette in obbligo di avvertirne il padrone, il quale appunto in quel giorno aveva ricevuto una lusinghiera proposta di matrimonio pel figlio. Si trattava d'una ricchissima signora di Como,81 che portava in dote case, campagne e capitali, con un quarto di nobiltà per giunta, e le solite speranze.

      Il babbo del signor Carlo, uomo di lunga esperienza, capì subito che non bisognava attaccare il giovinotto di fronte; nell'amore, l'opposizione è un incentivo, e gli ostacoli sono sproni.

      –Sarà un amoretto giovanile,—egli pensava,—bisogna farlo cessare con prudenza, e si fece chiamare il capo-fabbrica.

      Il sor Fabrizio era un ambrosiano all'antica,82 la probità in persona, calmo e operoso ad un tempo, e fino come una volpe, sotto un'apparente bonomia.

      –Dite un po', Fabrizio, vi siete accorto che mio figlio va ronzando intorno alla vostra figliuola?83

      –Non me ne sono proprio mica accorto.

      –Ebbene, ve lo dico io per vostra norma a scanso di pericoli. 10

      –Pericoli non ve ne possono essere, la mia Orsolina è una perla!

      –Lo so benissimo, ma la gioventù… m'intendete....

      –Anzi non intendo niente!… io vado superbo… e mi chiamo altamente onorato della predilezione del signor Carlo.

      –Va bene fino ad un certo punto,… ma sapete… i giovinotti… non bisogna troppo fidarsi....

      –Mi meraviglio!… sono discorsi questi che mi sorprendono… e, se non fosse lei che parla, farei subito tacere chi osasse di calunniare i miei signori padroni. Sono quarantadue anni e quattro mesi che li servo, e non ho avuto che a lodarmi di tutti loro. Primo il signor Giacomo di venerata memoria,… poi il signor Gaspare di pari probità,… adesso lei che seguita le onorate tradizioni della casa, poi verrà il signor Carlo a continuare l'inalterabile sistema.... A Milano li conoscono, neh? e anche fuori! Sono case vecchie… e bisogna andar superbi di servirle!

      –Vi ringrazio, vi ringrazio, ma non bisogna confondere le cose; gli amoretti non hanno a che fare cogli affari. Insomma, capite bene che i giovani si scaldano presto la testa, e allora....

      –Allora tocca a lei, se non è contento, di allontanare il signor Carlo. Da parte mia, se i giovani si amassero, do il mio pieno consenso, ed anzi mi reputo ben fortunato di diventare il suocero del mio futuro padrone!

      –Oh, là… là… come andate avanti! non si tratta già di matrimonio!

      –Ma allora,… di che si tratta?

      –Infatti vi parlerò chiaro. Mi vien fatta una proposta di matrimonio, che potrebbe convenire a mio figlio, e che a me conviene perfettamente. Si tratta d'una ricchissima signora!… capite bene....

      –Capisco benissimo… se colla ricchezza ci entra anche l'amore, niente di meglio! ma se l'amore mancasse… ci sarebbe il superfluo senza il necessario.

      –Ma neanche il solo amore basta per maritarsi… ci vuole la dote!

      –Sicuro!… è giustissima, ci vuole la dote, anzi, ci vogliono delle doti… e il denaro è la cosa meno necessaria alla felicità,… specialmente per chi ne ha più del bisogno.

      –Converrete, caro Fabrizio, che un padre ha pieno diritto di scegliere per suo figlio un partito conveniente.

      –Verissimo!… Qualora al figlio convenga il principale, che è la donna, il padre ha diritto di occuparsi dell'accessorio… che è la dote.

      –Ebbene, vi dirò in confidenza chi sarebbe la donna, e poi mi direte francamente la vostra opinione. Si tratta della figlia unica del signor B–, della casa B. S. e Comp., di Como.

      –Una bellissima ragazza… e ricchissima.

      –Il padre vedovo cede alla figlia tutta la dote materna, la magnifica villa sul lago, la galleria dei quadri, e vi aggiunge un cospicuo capitale. Poi, alla sua morte il resto. Di più, la madre della ragazza era contessa, ciò che la mette in parentela colle famiglie più nobili. Trovatemi, caro Fabrizio, fra le vostre aderenze un simile partito!

      –Ecco, le dirò quello che penso. Fra le mie aderenze conosco le terre dell'Orsolina;… essa le ha divise in quattro tenute; un vasetto di geranio, uno di reseda, un garofano e un rosaio. Non ha spese di coltura, perchè governa tutto da sè; non teme la grandine, perchè ad ogni minaccia li mette al coperto. Denaro non ha che quello che guadagna colle sue mani, ma siccome spende sempre meno di quanto guadagna, così ha sovente qualche risparmio da mettere alla banca del popolo. Conosco la signora B–, l'ho veduta quest'inverno a Milano; è bella, ma meno dell'Orsolina; si veste di velluto, ma lo trascina nel fango delle strade; ha carrozze e cavalli di lusso, cocchieri in parrucca, palchi in teatro, ma non so se le rendite della sua dote basteranno a pagare tutte le spese! È vero che i miei signori padroni non hanno bisogno di denaro,… e possono fare anche un matrimonio passivo,

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<p>77</p>

far fede, bear witness; lit., make faith.

<p>78</p>

falla, make it. Consonant of pronoun is doubled.

<p>79</p>

Dimmi, Tell me of.

<p>80</p>

stato civile. The stato civile, or "social state" of persons is their condition as regards the principal facts of existence: birth, marriage, death, etc., and involves the recording of these events in the public registers.

<p>81</p>

Como, town north of Milan, near the Swiss frontier.

<p>82</p>

un ambrosiano all'antica, a Milanese of the old school.

<p>83</p>

va ronzando… figliuola, is hovering about your daughter; ronzare, to buzz, hum, then to rove, ramble.