Una Chance D'Amore. Dawn Brower
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“Credete di poterlo fare?”, chiese Lulia. “Sarebbe meglio per voi andare avanti, ma non credo che sia facile come desiderate.”
Una cameriera aprì la porta spingendo un carrello con il tè. “Scusate l'interruzione”, disse. “Ho portato il rinfresco che mi avete chiesto, milady.” Sul vassoio c'erano due piatti di cibo insieme a tutto ciò di cui avevano bisogno per bere correttamente il tè. Lulia si leccò le labbra. “Mi fa piacere che ci abbiate pensato”, disse avvicinandosi al carrello. “Sono affamata.”
Lenora alzò gli occhi al cielo. “Siete sempre affamata. Se avessi saputo che sareste venuta a trovarmi, avrei richiesto del cibo in più. Prego, servitevi.” Queste ultime parole erano inutili, perché Lulia stava già riempiendosi un piatto di pasticcini. La cameriera fece un inchino e lasciò la stanza in silenzio.
Lenora aspettò che Lulia tornasse a sedersi, poi rispose alla sua domanda precedente. “Non sono sicura di poter rinunciare alla mia vendetta sul duca di Ashley. Aspetterò a prendere una decisione.”
“Penso che sia una scelta saggia”, rispose Lulia tra un morso e l'altro ai pasticcini.
In seguito, conversarono riguardo ad argomenti più piacevoli e si godettero tranquillamente il pomeriggio. Quando Lulia se ne andò, scrisse un messaggio e lo fece recapitare a Luca. Doveva discutere della loro prossima apparizione in pubblico con lui al più presto…
Julian entrò a grandi passi nel suo club e girovagò fino alla stanza sul retro. Si accomodò ad un tavolo, aspettando che uno dei camerieri del club gli servisse un drink. Non era riuscito ancora a scoprire l'identità di quella donna misteriosa. Quando entrò nella sala da gioco alla ricerca di Fin, fu tutto inutile. La duchessa non stava mentendo: suo marito non era al ballo e non riuscì a fornire a Julian alcuna informazione.
Il cameriere portò un bicchiere di brandy e lo posò di fronte al duca. “Desiderate qualcos'altro, Vostra Grazia?”
“No, è tutto”, disse Julian. “Anzi, portatemi tutta la bottiglia di brandy.” Voleva bere fino ad ubriacarsi completamente. Julian odiava fallire in qualcosa.
Tracannò il contenuto del bicchiere, poi lo posò. Il cameriere arrivò con la bottiglia e glielo riempì di nuovo, poi posò la caraffa sul tavolo. Questa volta Julian sorseggiò il drink più lentamente.
“Come mai state già bevendo?”, gli chiese una voce maschile. Julian alzò gli occhi ed incontrò lo sguardo del suo amico, il conte di Northesk.
“Northesk!”, lo accolse. “Non sapevo che foste di ritorno dalla vostra convalescenza in campagna. Come stanno vostra moglie e vostro figlio?” Il figlio del conte doveva avere all'incirca un anno ormai. Julian tendeva a perdere il filo del tempo quando si trattava dell'età dei bambini. Semplicemente, non gli interessava molto…
“La mia famiglia sta bene”, gli rispose Northesk. “Ma non avete risposto alla mia domanda.”
“Pensate che debba avere una ragione per bere?” Julian aggrottò la fronte e sollevò il bicchiere di brandy, poi bevve un lungo sorso. “Qualsiasi giorno va bene per bere più del lecito e divertirsi un po'. Sedetevi e prendete un bicchiere anche voi.”
Tutti i suoi amici erano felicemente sposati. Ciò era quasi…disgustoso. Adesso Julian passava molto tempo da solo. Non riusciva a capire come mai si fossero tutti innamorati ed avessero deciso di legarsi ad un'unica donna per il resto della vita. Secondo lui, l'amore era tossico: trasformava un uomo in qualcosa di completamente diverso. Julian non aveva alcun desiderio di essere una persona diversa da quello che era. Nessuna donna avrebbe potuto cambiarlo. Fatta eccezione per la sua attuale ossessione…nessuna donna avrebbe potuto controllarlo. Mai.
“Rinuncio al brandy”, rispose Northesk. “Ma vi terrò compagnia.” Prese una sedia e si sedette a tavola con lui. “Avete notizie di Holton?”
Il marchese era in campagna, nella tenuta della moglie. Passavano lì molto più tempo di quanto ne passassero a Londra. “No. Dovete parlargli per qualche ragione?”
“No.” Lord Northesk scosse la testa. “Ho sentito dire che sua cugina, Lady Lenora, è tornata a Londra. Diana la conosce e vorrebbe farle visita, ma nessuno di noi sa dove si è stabilita.”
Julian si accigliò. Aveva completamente dimenticato la cugina del marchese di Holton. Non si era vista in giro per un paio di anni. Quella donna era un vero fiore ed un timido topolino. Una volta aveva ballato con lei per fare un favore a Holton. Non gli aveva fatto alcuna impressione e si era dimenticato della sua esistenza, non ritenendola importante. Tendeva a farlo spesso. Forse avrebbe dovuto cambiare il modo di trattare la gente…Julian riusciva ad essere abbastanza stupido e molto spesso tendeva ad essere egoista.
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