Hades Online: Succube 2. Alex Itsios

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Hades Online: Succube 2 - Alex Itsios

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corazza di piastre. “Verrò da te, e mi darai quello che desidero. Dopo potrai dirmi cosa hai scoperto sul tuo esercito. Attendimi.”

      E quindi arriva nel cortile, arriva da me.

      Ha deciso che prima come prima cosa vuole da me la mia energia, non mi permette ancora di parlarle. Quindi ci spogliamo a vicenda. Tutto il resto deve aspettare fino a quando la mia Signora Succube non si sarà saziata. Nonostante questo, sento l’urgenza di farle sapere della minaccia che incombe.

      Calisto mi cinge il collo con una mano, il suo sguardo indugia sulla mia bocca. L’urgenza di ciò che voglio dirle freme sulle mie labbra ma lei mette a tacere quei pensieri con un bacio. Il bacio è freddo, ruvido, eppure mi cattura con ogni atomo del suo respiro. Le sue unghie, simili ad artigli, mi affondano nel collo mentre il bacio si fa più profondo e sento il mio intero essere soccombere al suo potere.

      Abbiamo fatto l’amore molte volte, eppure il suo corpo non smette di sorprendermi. Non posso fare a meno di esplorarlo mentre le nostre lingue si intrecciano. È morbida, calda e liscia sotto al mio tocco e le mie dita si tuffano con piacere lungo le colline e le valli della sua sinuosa figura. Mentre il suo respiro mi solletica le labbra, mi concedo il tempo per venerare ogni centimetro della sua pelle con le mie mani, fino a prenderle il volto tra le mani.

      Ci allontaniamo l’uno dall’altra e le mie mani scendono sulla sua vita. Ci scambiamo sorrisi complici, poi, d’improvviso, si gira e appoggia la schiena contro il mio petto. Mentre si scosta i capelli dalle spalle, poso le labbra sulla sua pelle scoperta in un soffice bacio. La bacio e sento il suo sedere premere contro la mia erezione, fremo in risposta alla pressione.

      D’improvviso Calisto comincia a ruotare i fianchi in una sorta di danza, su e giù contro il mio corpo e guida le mie mani sui suoi fianchi. Ad ogni movimento verso di me riesco a sentire il calore del suo ingresso che struscia sopra di me in modo delicato. È appena un accenno di quanto sta per accadere, divento sempre più duro. La danza è ipnotica, ogni ondeggiamento dei fianchi ricorda le spire di un serpente, ogni movimento è graduale e deliberato su di me. È una misteriosa demone danzatrice del desiderio e solo io e la luna abbiamo il permesso di assistere alla sua danza.

      Le sue mani trovano le mie, la mia signora si china in avanti di fronte a me, esponendo completamente alla mia vista il culo e la figa. Abbassando lo sguardo vedo il mio uccello fremere contro la sua apertura, desideroso di tuffarcisi dentro per godere delle dolci sensazioni che mi aspettano. La mano di Calisto serpeggia in mezzo alle sue cosce per afferrarmi il membro e, lentamente, rotea la mia punta contro il clitoride. Il movimento mi fa venire profondi brividi e sento il suo clitoride inturgidirsi a quel tocco. È una provocazione che mette a dura prova la mia pazienza di guerriero.

      Quando il suo clitoride è finalmente caldo e palpitante, sposta il mio uccello di fronte al suo ingresso. Non appena sento l’umidità della sua fessura sento la tensione crescere nel mio membro già duro, lei, con lo stesso movimento rotatorio, mi stuzzica fino a quando non ne posso più. Mi libero e, afferrandola per i fianchi, affondo in profondità dentro di lei. Una piccola parte di me teme che la mia audacia imprevista possa irritare la mia padrona, ma, in realtà, la sua unica reazione è un gridolino di sorpresa prima di iniziare a dimenarsi, e non riesco a pensare ad altro che a quanto sia stretta e bagnata attorno a me.

      Familiari ondate di estasi mi investono e mi mandano in uno stato che posso definire di stupore estatico. Non so più dove sono, dove inizia o finisce il mio corpo. Fare sesso con Calisto non ha paragoni con niente al mondo. Mi sento come fossi vergine ogni singola volta, come se scoprissi per la prima volta nella mia vita il puro piacere carnale. I miei fianchi si muovono in modo irregolare, aumentando foga e ritmo, il mio godimento straripa. È solo quando sento Calisto iniziare a gemere che riesco a uscire dallo stato di trance in cui ero caduto e torno ad essere consapevole del mondo attorno a me. Le mie dita si aggrappano ai suoi sottili polsi, le sollevo le braccia e le uso come supporto per spingermi ancora più a fondo.

      Ad ogni spinta sento le sue pareti contrarsi e stringersi attorno a me, in un bollente e umido abbraccio. I suoi umori mi circondano e mi attraggono come se fossi la sua preda. Quando inizio a tenere un ritmo costante, il mio sguardo riesce a seguire una gocciolina di sudore che scorre lungo la schiena della mia padrona, tra le sue ali spiegate. Mi focalizzo su quella per evitare di riversare il mio seme nel grembo della demonessa, e per poter continuare e riuscire a portarla a più alti picchi di estasi con ogni spinta in più. Calisto ricambia il mio sguardo da sopra la sua spalla, le labbra socchiuse e lo sguardo appannato dall’eccitazione. Ad ogni colpo i capelli le rimbalzano sulle spalle e la coda demoniaca si contrare in una serie di spire prima di rilassarsi.

      I suoi gemiti sono più forti, adesso, e Calisto getta indietro la testa. Posso vedere le sue setose sopracciglia e i suoi occhi serrati in una smorfia di piacere. Conosco questi segni: la mia amante demoniaca è vicina a raggiungere l’orgasmo. Le cosce iniziano a tremarle e le sue pareti mi stringono come se non volesse lasciarmi più andare. Sta accadendo ora!

      Posso solo prolungare l’inevitabile per un brevissimo tempo, la tensione aumenta sempre di più nel mio membro e dentro di me. In qualche modo anche Calisto lo sente, e sbatte il suo culo contro di me con maggiore forza. Mi prende alla sprovvista, e non riesco a trattenere un flebile rantolo mentre tutte le mie energie vengono drenate dal mio corpo e si raccolgono nel mio uccello pronto ad esplodere dentro di lei.

      “Sto per…” non riesco a finire la frase e affondo nelle sue profondità per l’ultima volta. Il mio cazzo freme ed erutta dentro di lei. Le mie dita le affondano nei polsi mentre il mio corpo si rilassa e cado a terra con un sonoro tonfo.

      Cerco di riprendere fiato, il petto coperto di sudore. Sì, non so descrivere quanto sia formidabile, ma mi dimentico sempre del dopo, del calo di energia che segue.

      Calisto è ancora sopra di me, in piedi, con lo sperma che inizia a colare fuori. Le gocciola lungo le cosce, ma posso godere di quella vista solo per pochi attimi, prima che si giri verso di me.

      “Ti sei abituato ad essere il mio nutrimento.” approva, mostrando un lungo incisivo mentre sogghigna. Si inginocchia per rannicchiarsi su di me e inizia a baciarmi sul petto, salendo fino a raggiungere le mie labbra. Riprendo fiato e le prendo il volto tra le mani.

      ***

      “L’esercito degli emissari sta radunando migliaia di soldati per assediare la tua fortezza.” La avviso mentre, sdraiati, guardiamo le stelle, ancora ebbri di sesso. Il suo calore mi raggiunge. “Ho scoperto molti dettagli dell’attacco che hanno pianificato.”

      “Dimmi pure, mio amato” sospira.

      Le spiego i particolari di cui sono a conoscenza: la dimensione dell’esercito pronto ad attaccare, gli armamenti che pianificano di usare contro la fortezza e i punti deboli che credono di aver individuato nelle spesse e imponenti mura di difesa.

      Ridacchia pensando alle forze che Amyndas vuole opporre al suo castello.

      “Non c’è nulla di nuovo.” mi rassicura. “Non corro alcun pericolo. La mia fortezza è pronta per ogni assalto, assedio o meno.”

      “Potresti essere in pericolo” insisto. “Amyndas sembra sicuro di farcela”.

      Recupera dalla tasca un piccolo rubino della dimensione del suo palmo e me lo porge.

      “Cos’è?” chiedo confuso per l’inaspettato dono che mi sta offrendo.

      “È una Gemma della Chiaroveggenza; potrai tenere d’occhio i tuoi compagni a distanza o contattarmi se ne avrai necessità. Devi solo focalizzare le tue energie e incanalarle verso il tuo obiettivo e la gemma ti mostrerà quello che accade.”

      Allora è così che, probabilmente, sa cosa

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