Il Mio Sangue Sulle Zanne. Virginie T.

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Il Mio Sangue Sulle Zanne - Virginie T.

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pensavo di potermi liberare così presto in serata, ma Anton mi ha chiesto di andare a fare un giro per qualche ora e di ritornare appena prima dell’alba. Perfetto. Posso unirmi agli altri e ascoltare le ultime raccomandazioni di Dumitru. Il nostro capo ha deciso di lanciare l’assalto tra poco. Dobbiamo tenerci pronti. Il branco si è già riunito intorno alla piattaforma in attesa che il nostro capo parli. L’aria è carica di tensione. Tutto è troppo calmo e silenzioso.

      – Ciao, Adrian. Non pensavo di vederti a quest’ora.

      – Vasile. Nemmeno io, ma Anton mi ha congedato fino all’alba.

      – Il tuo vampiro è uno dei più strani. Perché non mangia mai prima di andare al castello? Nessun succhiatore di sangue, a parte lui, si trattiene dal mangiare.

      Il mio migliore amico ha ragione. Anton è un vampiro molto particolare. Innanzitutto nessuno sa quale sia la sua funzione presso il re vampiro. Va al castello dal tramonto a volte fino all’alba, ma nessuno dei servitori sa il perché e le sue visite al re vampiro sono le uniche che si svolgono a porte chiuse. Inoltre questa storia di non bere sangue prima di andarci rende tutto ancora più strano. Sono certo che privarsi così di cibo lo fa soffrire fisicamente. Eppure, non deroga mai a questa regola. Si potrebbe credere che mangi al castello, ma è raro che succeda. In genere, aspetta di ritrovarmi e poi cacciamo insieme. I miei pensieri sono interrotti dall’arrivo del nostro capo sulla piattaforma. Dumitru è il lupo mannaro più vecchio del branco, il primo nato, e il nostro capo supremo a dispetto di quello che pensa il re vampiro. Gli obbediamo e gli abbiamo giurato fedeltà fino alla morte, cosa che è già successa per alcuni di noi.

      – Buonasera a tutti. Non ho intenzione di tenervi sulle spine né di farvi lunghi discorsi. Fratelli miei, è arrivato il momento di agire e di liberarci da tutte le nostre catene definitivamente. Siamo schiavi dei vampiri da troppo tempo. Agiremo domani sera per conquistare la nostra libertà.

      Così presto? Mi sembrava che avesse appena cominciato a eliminare i vampiri più deboli e meno influenti del reame per ridurre l’esercito di Zoran.

      – Perché precipitare gli eventi? I vampiri sono ancora numerosi.

      Uno dei miei compagni ha pronunciato ad alta voce la domanda che tutti si stanno facendo. Abbiamo deciso, tutti insieme, qualche settimana fa, di conquistare la nostra libertà e di non sottostare più alla dominazione dei vampiri. Ma per un colpo di stato ci vuole del tempo e dell’organizzazione. Alcuni dei miei compagni hanno cominciato a liberarsi del loro trio vampiresco sterminando i vampiri senza attirare l’attenzione. Eppure, siamo ancora in molti a essere al servizio di almeno due vampiri e la loro superiorità numerica, oltre che la loro forza e la loro capacità di rigenerazione fuori dal comune, potrebbero esserci fatali. Noi siamo potenti, ma i vampiri lo sono di più.

      – Stai forse contestando le mie decisioni, Ivan?

      Dumitru salta dalla piattaforma su cui si era issato e viene a piazzarsi proprio davanti al giovane lupo. Ivan è uno degli ultimi nati del branco. Ha solo una quarantina d’anni e i vampiri che serve sono piuttosto gentili con lui, un po’ come Anton. Non percepisce quindi l’urgenza della situazione. Non è il caso di tutti i licantropi e di sicuro del nostro capo il cui tono astioso risuona come un colpo di frusta nell’aria notturna.

      – Certo che no, Dumitru. Penso solo…

      Il nostro capo lo prende alla gola e lo alza da terra, togliendogli il respiro.

      – Nessuno ti ha chiesto di pensare. Il branco soffre da troppo tempo sotto il giogo di questi assassini. Ne ho abbastanza che passiamo per i cattivi della situazione.

      Troppi morti, troppi massacri. Facciamo il lavoro sporco dei vampiri da due secoli. Siamo stati creati da Zoran stesso con questo unico scopo. Siamo i guardiani del re vampiro, incaricati di sterminare gli uomini morsi dai vampiri per impedire che si trasformino. Il modo che Zoran ha trovato per mettere fine all’aumento inopportuno del suo popolo senza doversi sporcare le mani. Non voleva abbassarsi a eliminare lui stesso le sue prede. Siamo incaricati anche di proteggere il castello in pieno giorno, quando i vampiri, confinati all’interno, sono più vulnerabili, senza nessuna possibilità di fuggire in caso di pericolo. Ha dimenticato solo una cosa: per natura i lupi sono selvaggi. Alcuni di noi hanno già tentato di fuggire per vivere in un altro modo, ma Zoran li ha scovati con una facilità sconcertante ed eliminati fino all’ultimo, facendo di loro un esempio per gli altri licantropi a cui venisse la tentazione di fare la stessa cosa.

      Dumitru libera Ivan che crolla a terra e annaspa un istante prima di riuscire a riprendere una respirazione regolare.

      – Dopo le perdite che Zoran ha appena subito e l’abbandono della regione da parte degli uomini, il re vampiro si prepara a fuggire. Non avrà altra scelta che uscire dal suo castello. Sarà un’occasione unica di catturarlo e di fargli confessare come ci ha creati.

      Dumitru cerca il segreto della nostra origine da duecento anni senza nessun progresso significativo. Ha fatto delle ricerche, si è integrato nel mondo degli uomini per imparare tutto quello che si può sapere di genetica, ma non è mai riuscito a creare un lupo mannaro. A un certo punto, ha perfino creduto che nelle nostre vene scorresse sangue di vampiro, ma in realtà, per natura, i licantropi rigettano violentemente il loro veleno, con una paralisi e dei dolori fisici atroci che durano diversi giorni. Del resto è così che i vampiri molto spesso ci puniscono. Non l’ho mai subito. Anton è l’unico vampiro che servo ed è sempre stato cortese e rispettoso nei miei confronti. Una merce rara tra i vampiri che ci considerano spesso come una razza inferiore. Il nostro capo vuole da tanto tempo che diventiamo più numerosi perché essere in tanti ci darebbe la garanzia, seppure relativa, di riuscire a resistere a qualsiasi attacco. Pensa anche che una caratteristica del nostro sangue permetta a Zoran di ritrovare facilmente i disertori del branco. Anche se non si è mai trattato di cattura, ma di massacro. Perché questo capovolgimento della situazione? Si sta tramando qualcosa.

      Dopo qualche ora a discutere sulla strategia da adottare, i lupi mannari ritornano alle loro occupazioni. Abbiamo deciso di non cambiare minimamente le nostre abitudini per non suscitare ancora di più i sospetti del re vampiro. Per quanto mi riguarda, mi resta ancora qualche ora prima di dover tornare da Anton. Ne approfitto per andare da Dumitru. Come Ivan, mi sembra strano imbarcarci in una guerra per la quale non siamo né pronti né abbastanza forti. Entro nella casa del nostro capo senza bussare. Uno dei miei privilegi. Ci conosciamo da quasi centocinquant’anni e per quanto ne so siamo sempre stati amici. Per questo sono diventato il suo braccio destro e non capisco perché non mi abbia messo al corrente prima del suo progetto.

      – Immaginavo che saresti venuto.

      Dopo un abbraccio, mi soffermo a studiare il mio amico. Lo trovo diverso. Più stanco del solito. Essere al servizio personale di Zoran lo logora da così tanto tempo. Al suo posto, non sono certo che sarei sopravvissuto più di un secolo senza diventare pazzo.

      – Cosa succede, Dumitru? Ti conosco abbastanza bene per sapere che non prenderesti il rischio di attaccare Zoran senza una buona ragione.

      Il suo sospiro profondo non lascia presagire niente di buono. Non ho mai visto il mio amico così stanco e abbattuto.

      – Hai ragione, Adrian. Devo ammettere che per una volta faccio passare i miei interessi personali prima di quelli del branco, ma non me ne scuserò e niente mi farà cambiare idea. Ho il tempo contato.

      – Cosa vuoi dire con questo?

      Sono anni che lavora nell’ombra per proteggerci dalla follia di Zoran e che mette la propria incolumità in secondo piano, attirandosi a volte l’ira del re vampiro. Perché oggi le cose sono diverse?

      –

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