Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

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Il Libro di Urantia - Urantia Foundation

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alla paura animale e la distorcete con inutili ansietà. Quindi, anche se la sorgente della mente è divina, la mente che voi conoscete sul vostro mondo d’ascensione può difficilmente divenire oggetto di grande ammirazione ed ancor meno di adorazione o di culto. La contemplazione dell’intelletto umano immaturo ed inattivo dovrebbe condurre soltanto a reazioni di umiltà.

      9:6.1 (103.6) La Terza Sorgente e Centro, l’intelligenza universale, è personalmente cosciente di ogni mente, di ogni intelletto, in tutta la creazione, e mantiene un contatto personale e perfetto con tutte queste creature fisiche, morontiali e spirituali dotate di mente negli immensi universi. Tutte queste attività della mente sono trattenute nel circuito assoluto di gravità mentale che si focalizza nella Terza Sorgente e Centro e fa parte della coscienza personale dello Spirito Infinito.

      9:6.2 (103.7) Come il Padre attira ogni personalità a se stesso ed il Figlio attira ogni realtà spirituale, così l’Attore Congiunto esercita un potere d’attrazione su tutte le menti; egli domina e controlla senza riserve il circuito universale della mente. Tutti i valori intellettuali veri e genuini, tutti i pensieri divini e tutte le idee perfette, sono infallibilmente attirati in questo circuito assoluto della mente.

      9:6.3 (104.1) La gravità mentale può funzionare indipendentemente dalla gravità materiale e da quella spirituale, ma ovunque ed ogniqualvolta queste ultime due si contrappongono, la gravità mentale funziona sempre. Quando tutte e tre sono associate, la gravità della personalità può abbracciare la creatura materiale — fisica o morontiale, finita o absonita. Ma indipendentemente da ciò, la dotazione della mente, anche in esseri impersonali, li qualifica per pensare e li dota di coscienza anche in assenza totale di personalità.

      9:6.4 (104.2) L’individualità avente dignità di personalità, umana o divina, immortale o potenzialmente immortale, non ha però origine né nello spirito, né nella mente, né nella materia; essa è il conferimento del Padre Universale. Nemmeno l’interazione della gravità spirituale, mentale e materiale è una condizione indispensabile all’apparizione della gravità della personalità. Il circuito del Padre può abbracciare un essere di mente materiale che non risponde alla gravità spirituale, oppure può includere un essere di mente spirituale che non risponde alla gravità materiale. Il funzionamento della gravità della personalità è sempre un atto di volontà del Padre Universale.

      9:6.5 (104.3) Mentre la mente è associata con l’energia negli esseri puramente materiali ed associata con lo spirito in personalità puramente spirituali, innumerevoli ordini di personalità, compreso quello umano, possiedono menti che sono associate sia all’energia che allo spirito. Gli aspetti spirituali della mente delle creature reagiscono infallibilmente all’attrazione della gravità dello spirito del Figlio Eterno; le caratteristiche materiali rispondono all’impulso di gravità dell’universo materiale.

      9:6.6 (104.4) La mente cosmica, quando non è associata né all’energia né allo spirito, non è soggetta alle esigenze della gravità né dei circuiti materiali né di quelli spirituali. La mente pura è soggetta soltanto al controllo della gravità universale dell’Attore Congiunto. La mente pura è strettamente affine alla mente infinita, e la mente infinita (la coordinata teorica degli assoluti dello spirito e dell’energia) è apparentemente una legge in se stessa.

      9:6.7 (104.5) Più grande è la divergenza tra spirito ed energia, maggiore è la funzione osservabile della mente; quanto minore è la diversità tra energia e spirito, tanto meno osservabile è la funzione della mente. Apparentemente la funzione massima della mente cosmica è negli universi temporali dello spazio. Qui la mente sembra funzionare in una zona intermedia tra l’energia e lo spirito, ma ciò non è vero per i livelli superiori della mente: in Paradiso energia e spirito sono essenzialmente uno.

      9:6.8 (104.6) Il circuito di gravità mentale è affidabile; esso emana dalla Terza Persona della Deità del Paradiso, ma non tutta la funzione osservabile della mente è prevedibile. In tutta la creazione conosciuta c’è, parallela a questo circuito della mente, una presenza poco compresa la cui funzione non è prevedibile. Noi crediamo che questa imprevedibilità sia in parte da attribuire alla funzione dell’Assoluto Universale. Quale sia questa funzione, noi non lo sappiamo; su che cosa la attui, possiamo solo fare delle congetture; quanto alla sua relazione con le creature, possiamo solo formulare delle ipotesi.

      9:6.9 (104.7) Certi aspetti dell’imprevedibilità della mente finita possono essere dovuti all’incompletezza dell’Essere Supremo, e c’è una vasta zona di attività in cui l’Attore Congiunto e l’Assoluto Universale sono forse tangenti. Vi sono molte cose concernenti la mente che sono sconosciute, ma di una cosa siamo certi: lo Spirito Infinito è l’espressione perfetta della mente del Creatore per tutte le creature; l’Essere Supremo è l’espressione in evoluzione delle menti di tutte le creature nei riguardi del loro Creatore.

      9:7.1 (105.1) L’Attore Congiunto è in grado di coordinare tutti i livelli della realtà universale in modo da rendere possibile il riconoscimento simultaneo del mentale, del materiale e dello spirituale. Questo è il fenomeno della riflettività dell’universo, quel potere straordinario ed inspiegabile di vedere, di udire, di sentire e di conoscere tutte le cose via via che avvengono in un intero superuniverso, e di focalizzare mediante la riflettività tutte queste informazioni e conoscenze in un qualunque punto desiderato. L’azione della riflettività si manifesta in modo perfetto su ciascuno dei mondi capitale dei sette superuniversi. Essa è operante anche in tutti i settori dei superuniversi e all’interno dei confini degli universi locali. La riflettività si focalizza infine nel Paradiso.

      9:7.2 (105.2) Il fenomeno della riflettività, quale si manifesta sui mondi capitale dei superuniversi nelle stupefacenti prestazioni delle personalità riflettive che vi stazionano, rappresenta l’interassociazione più complessa di tutte le fasi dell’esistenza osservabili nell’intera creazione. È possibile risalire le linee dello spirito sino al Figlio, quelle dell’energia fisica sino al Paradiso e quelle della mente sino alla Terza Sorgente; ma nel fenomeno straordinario della riflettività dell’universo c’è un’unificazione unica ed eccezionale di tutte e tre, associate in modo tale da consentire ai dirigenti dell’universo di conoscere istantaneamente condizioni remote, simultaneamente al loro verificarsi.

      9:7.3 (105.3) Noi comprendiamo gran parte della tecnica della riflettività, ma vi sono molte fasi che veramente ci sconcertano. Sappiamo che l’Attore Congiunto è il centro universale del circuito della mente, che è l’antenato della mente cosmica, e che la mente cosmica opera sotto il dominio della gravità mentale assoluta della Terza Sorgente e Centro. Sappiamo inoltre che i circuiti della mente cosmica influiscono sui livelli intellettuali di tutte le esistenze conosciute. Essi contengono i resoconti dello spazio universale ed altrettanto certamente si focalizzano nei Sette Spiriti Maestri e convergono nella Terza Sorgente e Centro.

      9:7.4 (105.4) La relazione tra la mente cosmica finita e la mente divina assoluta sembra essere in evoluzione nella mente esperienziale del Supremo. Ci viene insegnato che agli albori del tempo questa mente esperienziale fu conferita al Supremo dallo Spirito Infinito, e noi ipotizziamo che certe caratteristiche del fenomeno della riflettività si possano spiegare solo presupponendo l’attività della Mente Suprema. Se il Supremo non è coinvolto nella riflettività, non riusciamo a trovare una spiegazione per le attività complesse e le operazioni infallibili di questa coscienza del cosmo.

      9:7.5 (105.5) La riflettività sembra essere onniscienza entro i limiti del finito esperienziale e può rappresentare l’emersione della presenza-coscienza dell’Essere Supremo. Se questa ipotesi è esatta, allora l’utilizzazione della riflettività in una qualunque delle sue fasi equivale ad un contatto parziale con la coscienza del Supremo.

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