Il Rancher Si Prende La Sua Sposa Di Convenienza. Shanae Johnson
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Il suo editto era valido. Con la quantità di lavoro da fare nei prossimi tre mesi, nessuno di loro, specialmente lui, avrebbe avuto tempo per un appuntamento. La struttura di addestramento sarebbe stata la sua fidanzata per i prossimi cinque anni, prima di decidere di cercare una moglie. Quello era il piano.
Capitolo Due
Lo sfrigolio del manzo carbonizzato aveva un odore diverso se la mucca era viva e scalciante invece che a fette in una padella. Brenda Vance fece marcia indietro. Riuscì ad evitare il toro, ma non fu abbastanza veloce da evitare la recinzione. Ruppe l’asse, e una scheggia di legno le colpì il lato della fronte.
Il sangue si mescolò al sudore e le entrò nell’occhio. Brenda imprecò. Quello fece trasalire i tre più giovani aiutanti del suo ranch. Avrebbero dovuto trasalire tutti. Era colpa loro se la mucca non era ben assicurata.
“Tutto bene, dolcezza?” chiese la voce grave e roca a causa del fumo del quarto e più anziano aiutante del ranch. Manuel Bautista aveva messo piede in quel ranch nel periodo in cui Brenda aveva mosso i suoi primi passi prima di compiere un anno. Entrambi conoscevano quel posto dentro e fuori. La differenza era che non era lui a comandare.
Brenda si morse la lingua prima di poter imprecare di nuovo. Suo fratello era un pastore, ma lei aveva imparato che il suo ruolo non le dava alcun lasciapassare extra per la prossima vita.
“Non chiamarmi dolcezza.” Si pulì il sangue e il sudore con la camicia di flanella consumata, per ricordarsi del duro lavoro di quel giorno. Alzando lo sguardo, vide le mani di due dei braccianti del ranch splendere a malapena sotto il sole caldo del pomeriggio. I loro cappelli da cowboy nuovi di zecca erano perfettamente inamidati. Le loro camicie non avevano una sola goccia di sudore sotto le ascelle.
“Sono la signorina Vance,” disse fissandosi il sangue sulla camicia. “Oppure Capo”.
Quando l’anziano aiutante del ranch si girò per calmare il nuovo toro, Brenda percepì una bestemmia in spagnolo. Due degli altri uomini ridacchiarono. Il biondo magro con i jeans attillati, che quasi certamente li aveva presi da Old Navy o Urban Outfitters, era quello che Brenda aveva soprannominato Yankee. L’altro, quello che Brenda chiamava Frat Boy, aveva una maglietta stretta sui bicipiti marroni con disegnate delle lettere greche. Il tipo sosteneva che il suo bisnonno fosse uno dei famosi Buffalo Soldiers. Brenda però dubitava che quel ragazzo provenisse da una stirpe così potente, visto che si agitava e strillava ogni volta che un insetto gli si avvicinava, o si sporcava uno dei vestiti.
L’ultimo ragazzo non rise. Finse di guardare altrove, evitando di mostrarsi superiore. Il suo tentativo di non prendere posizione era chiaro. Brenda conosceva il suo nome. Era Angel Bautista, il nipote del suo anziano e irascibile aiutante.
Angel era giovane, appena uscito dal liceo. Nato in un’epoca in cui alle ragazze veniva detto che potevano fare o essere qualsiasi cosa, e che avevano esempi e strade da seguire. Lo zio di Angel era nato in un’epoca in cui il posto delle donne era in cucina. O, se avessero voluto avventurarsi fuori, c’era il giardino.
Gli altri due braccianti venivano da fuori. Quello era uno stage semestrale e loro sarebbero tornati ai college delle loro città entro un paio di settimane. Angel invece viveva lì e avrebbe dovuto trovare lavoro fisso in un ranch. Era bloccato tra due mondi con due anziani a cui badare. Brenda non avrebbe dovuto aspettare molto per capire che orme avrebbe seguito il ragazzo.
Quella era la sua vita, il suo sostentamento, e aveva bisogno di buone mani per portarlo avanti. Aveva badato al bestiame e cavalcato i cavalli. Si era fatta male dando da mangiare agli animali. Si era fratturata un dito del piede cambiando un ferro di cavallo. Rotta un polso conducendo una mandria da sola. Le aveva passate tutte, polsi slogati, caviglie rotte, aveva sudato sette camicie per quel suo lavoro di supervisore al ranch. E, nonostante ciò, non aveva mai saltato un solo giorno di lavoro.
Brenda aveva fatto tutto da sola negli ultimi tre anni, dopo che i suoi genitori erano andati in pensione. Ma in quegli anni, aveva reso il ranch così redditizio da aver dovuto far crescere la mandria, aumentando così il carico di lavoro e il bisogno di mani per aiutarla.
Con o senza quei braccianti, se così si potevano chiamare, avrebbe anche potuto farcela da sola. Manuel si rifiutava di ascoltare il suo modo di fare le cose, affidandosi invece ai vecchi metodi. E gli altri uomini seguivano lui, anche se era lei a firmare le loro buste paga.
“Forse dovrebbe rientrare in casa,” disse Manuel. “A curarsi quella ferita. È pericoloso lavorare qui fuori.”
Aveva evitato di dire: per una donna. Almeno quel giorno aveva imparato una lezione.
Tutto era nato dal suo suggerimento di usare lo zucchero, insieme al grano, per mettere in gabbia il nuovo toro appena acquistato, per poterlo marchiare. Lo zucchero avrebbe aiutato a calmare l’animale. Ma era un nuovo modo di fare le cose e Manuel si era opposto. Così il toro aveva scalciato.
Brenda era troppo stanca per discutere. Il sangue che ancora le colava negli occhi le rendeva difficile sorvegliare quello che stavano facendo. Sapeva che non lo stavano facendo nel modo in cui lei voleva che venisse fatto. Ma il toro era marchiato a fuoco, il che significava che ne era lei la proprietaria. Quello era il punto principale della sua lista di cose da fare per quel giorno, quindi la giornata poteva anche considerarsi conclusa.
Bussò alla porta sul retro della grande casa e si bloccò. La porta posteriore conduceva direttamente alla cucina. La cena sfrigolava in una padella. C’era una bistecca perfettamente cotta accanto a patate arrostite appena uscite dal forno e fagiolini imburrati. Qualcuno aprì il frigorifero e si chinò all’interno. Quando la porta si chiuse, si alzò un uomo in grembiule.
“Tu sei veramente un dono di Dio,” disse Brenda.
“E tu stai sanguinando dalla testa,” rispose l’uomo. “Ma non vedo le spine.”
Brenda si toccò la fronte. Un rivolo caldo di sangue le macchiò i polpastrelli. Per fortuna, non faceva male.
“Se esco, trovo uno dei dipendenti del ranch morto, Bren?”
Brenda sospirò, la delusione chiara nella folata del respiro. “No, Walter. Non darai l’estrema unzione a nessuno, stasera.”
Il fratello di Brenda, il pastore Walter Vance, prese dei tovagliolini di carta e li premette sulla fronte della sorella.
“Ahi,” si lamentò lei.
Walter la ignorò. Non era la prima volta che le ripuliva una ferita. Era un evento regolare in casa Vance quando erano bambini. Forse era uno dei motivi per cui si era avvicinato alla chiesa. “Dimmi cos’è successo!”
“Incompetenza. Maschilismo. Rancher pigri. Ecco cosa succede.”
“Pensavo che Bautista fosse uno dei migliori,” disse Walter.
“Forse vent’anni fa. I tempi sono cambiati.”
“Meno male,” disse Walter. “Con tutta la tecnologia che hai implementato nel ranch, hai bisogno di meno braccianti rispetto a quando eravamo bambini.”
Loro padre aveva lasciato il ranch ad entrambi. Ma Walter aveva ceduto la sua parte a Brenda e si era dedicato alla chiesa. Lei ne era stata grata. Soprattutto perché,