Трактирщица / La locandiera. Итальянский шутя. Карло Гольдони

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li conosco. Me ne intendo[16] anch’io dei diamanti.

      CONTE: Sono Sue.

      CAVALIERE: (Caro amico, Lei li butta via) (Piano[17] al Conte)

      MIRANDOLINA: Perché mi vuole regalare questi orecchini?

      MARCHESE: Gli orecchini che Lei porta adesso sono molto più belli di questi.

      CONTE: Questi sono legati alla moda. La prego di riceverli per amor mio.

      CAVALIERE: (Oh che pazzo!). (Da sé[18].)

      MIRANDOLINA: No, davvero, signore…

      CONTE: Se non li prende, mi offende.

      MIRANDOLINA: Non so che dire… voglio essere amica a tutti i clienti della mia locanda. Per non offendere il signor Conte, li prenderò.

      CAVALIERE: (Oh che furba!). (Da sé.) Ehi! Padrona, la biancheria che mi ha dato, non mi piace. (Con disprezzo.) Se non ne ha di meglio…[19]

      MIRANDOLINA: Signore, Gliene sarà di meglio. Sarà servita, ma mi pare[20] che può chiederla con un po’ di gentilezza.

      CAVALIERE: Dove spendo i miei soldi, non ho bisogno di fare complimenti.

      CONTE: Lo scusi[21]. Lui è nemico capitale delle donne. (A Mirandolina.)

      CAVALIERE: Eh, che non ho bisogno d’essere da lei scusato.[22]

      MIRANDOLINA: Povere donne! che cosa le hanno fatto? Perchè è così crudele con noi, signor Cavaliere?

      CAVALIERE: Basta così. Con me non si prende maggior confidenza[23]. Mi cambi la biancheria. Manderò il servitore a prenderla. Amici, a presto. (Parte.)

      Scena nona

      MIRANDOLINA (sola): Uh. Quanti uomini arrivano a questa locanda, tutti di me si innamorano, tutti mi fanno i cascamorti; e tanti e tanti vogliono sposarmi addirittura. Se io sposo tutti quelli che mi vogliono, oh, avrò tanti mariti! Ма questo signor Cavaliere, rustico come un orso, mi tratta[24] così male? Lui è il primo forestiere capitato[25] alla mia locanda, che non ha conversato con me. Non dico che tutti in un salto[26] devono innamorarsi: ma disprezzarmi così? è una cosa che mi arrabbia moltissimo. È nemico delle donne? Non le può vedere? Povero pazzo! Non avrà ancora trovato quella giusta. Ma la troverà. La troverà. E chissà: forse l’ha già trovata? Quei che mi corrono dietro, presto presto mi annoiano. La nobiltà non fa per me. La ricchezza la stimo e non la stimo[27]. Tutto il mio piacere consiste in vedermi servita, adorata. Questa è la mia debolezza, e questa è la debolezza di quasi tutte le donne. A sposarmi non ci penso nemmeno; non ho bisogno di nessuno; vivo onestamente, e amo la mia libertà. Filo? con tutti, ma non m’innamoro mai di nessuno. Voglio ridere sopra tanti miei ammiratori; e voglio usar tutta l’arte per vincere e conquistare quei cuori barbari e duri che son nemici di noi, donne, che siamo la miglior cosa prodotta al mondo dalla bella madre natura.

      Scena decima

      Fabrizio e detta.

      FABRIZIO: Ehi, padrona.

      MIRANDOLINA: Che cosa c’è?

      FABRIZIO: Quel forestiere della camera di mezzo, grida della biancheria; dice che è ordinaria, e che non la vuole.

      MIRANDOLINA: Lo so, lo so. L’ha detto anche a me, e lo voglio servire.

      FABRIZIO: Benissimo. Dunque dammi la roba, gliela porto.

      MIRANDOLINA: Vai, vai, gliela porterò io.

      FABRIZIO: Vuoi portargliela tu?

      MIRANDOLINA: Sì, io.

      FABRIZIO: Vedo che ti piace molto questo forestiero.

      MIRANDOLINA: Tutti mi piacciono. Fai le cose tue. Non fare attenzione.

      FABRIZIO: (Ehi, che posso fare? Non posso far niente.) (Da sé.)

      MIRANDOLINA: (Povero sciocco! Ha delle pretensioni. Voglio tenerlo in speranza, cosi mi serve con fedeltà). (Da sé.)

      FABRIZIO: I foresteri, li ho sempre serviti io.

      MIRANDOLINA: Tu con i forestieri sei un po’ troppo maleducato.

      FABRIZIO: E Lei e un poco troppo gentile.

      MIRANDOLINA: So quel che faccio, non ho bisogno di correttori.

      FABRIZIO: Bene, bene. Solo di camerieri.

      MIRANDOLINA: Che hai, Fabrizio?

      FABRIZIO: Ti ricordi che cosa ha detto a noi due tuo padre, prima di morire?

      MIRANDOLINA: Sì; quando vorrò sposarmi, mi ricorderò di quel che ha detto mio padre.

      FABRIZIO: Ma io sono delicato di pelle[28], certe cose non le posso soffrire.

      MIRANDOLINA: Ma che pensi di me? Che sono una frasca? Una civetta? Una pazza? Mi meraviglio di te. Che voglio fare io dei forestieri che vanno e vengono? Se li tratto bene, lo faccio per il mio interesse, per tenere in credito la mia locanda. Dei regali non ne ho bisogno. Per far all’amore? Uno mi basta: e questo non mi manca. E quando vorrò sposarmi… mi ricorderò di mio padre. E chi mi avrà servito bene, potrà sposarmi. Son grata. Conosco il merito… Ma io non son conosciuta. Basta, Fabrizio, mi capirai, se potrai. (Parte.)

      FABRIZIO: Chi può capirla, è bravo davvero. In certi momenti sembra che lei mi vuole, in altri momenti – che lei non mi vuole. Dice che non è una frasca, ma vuol far al suo modo. Non so che dire. Staremo a vedere[29]. Lei mi piace, le voglio bene, voglio spendere vicino a lei tutto il tempo di vita mia. Ah! bisognerà chiuder un occhio, e lasciar correre qualche cosa[30]. Finalmente i forestieri vanno e vengono. Io resto sempre. Il meglio sarà sempre per me. (Parte.)

Задание 2

      1.

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<p>16</p>

я разбираюсь

<p>17</p>

тихо

<p>18</p>

про себя

<p>19</p>

если нет (белья) получше

<p>20</p>

мне кажется

<p>21</p>

извините его

<p>22</p>

Э, да мне вовсе не нужно, чтобы она меня прощала

<p>23</p>

со мной не надо фамильярности

<p>24</p>

обращается со мной

<p>25</p>

попавший

<p>26</p>

досл. в один прыжок, с места в карьер

<p>27</p>

уважаю и не уважаю

<p>28</p>

Но я чувствительный, не толстокожий, я же не дерево

<p>29</p>

увидим

<p>30</p>

смотреть сквозь пальцы на что-либо