Morrigan. Laura Merlin
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Читать онлайн книгу Morrigan - Laura Merlin страница 23
â¹â¹Sara, hai una pila o una torcia?âºâº.
â¹â¹Certoâºâº. Si diresse verso gli scatoloni, frugò un poâ e poi trovò una pila che porse al mezzelfo.
Calien scese qualche gradino. Sparì per qualche secondo e poi la sua testa riemerse.
â¹â¹Via libera. Potete scendereâºâº.
Sonia mi superò e sparì nel buco sul pavimento.
Poi toccò a me.
Guardai dentro. Vedevo solamente pochi gradini e poi il buio. Fortunatamente la scala non era come avevo immaginato, verticale e a strapiombo nel nulla, ma aveva una pendenza dolce e i gradini erano in marmo.
Man mano che scendevo, una luce leggera illuminava lâingresso di quella che sembrava essere una galleria.
â¹â¹Ragazzi, guardate quaâºâº, dietro di me Sara stava trafficando con un accendino e un pezzo di legno con una pezza legata allâestremità .
Un leggero odore di benzina scivolò sotto il mio naso. Appena la fiamma toccò la pezza, questa prese fuoco immediatamente con un bagliore caldo e rosso.
Sara si avvicinò alla parete destra e piegò leggermente la torcia verso qualcosa che era attaccato al muro. Era una ciotola che prese fuoco allâistante appena entrò in contatto con la torcia improvvisata.
Una scia calda avanzò velocemente come acqua che scorre lungo il percorso che le è stato imposto dalla natura accendendo, ogni due metri, altre ciotole attaccate al muro.
Sara si spostò verso il lato sinistro della galleria e compì lo stesso rito del fuoco.
Tutto si illuminò e quello che a me poco prima era sembrato un buco stretto, piccolo e buio, era in realtà un enorme tunnel illuminato.
â¹â¹E questo cosâè? Sara, perché non ne sapevo nulla? Avresti potuto dirmi che sotto casa nostra câè una galleriaâºâº.
Sonia si guardava attorno stupita mentre rimproverava la piccola Sara, la quale si limitò a sollevare le spalle e a dire: â¹â¹Beh, questo posto devo conoscerlo solo io, fa parte del mio potere. Vedi, qui⦠qui câè la fonte della conoscenzaâºâº, disse allargando le braccia con enfasi. â¹â¹Io devo proteggerla e nasconderla, come mi è stato detto dalla Deaâºâº.
La Dea aveva comunicato anche con lei?
Quindi si era manifestata anche alle mie sorelle, non solo a me.
Il ricordo di Morrigan si fece vivo di fronte ai miei occhi. Non ricordavo il suo viso, ricordavo solo il contorno sfumato del suo vestito bianco e i suoi capelli corvini. Nel vero senso della parola dato che erano veramente formati da corvi.
â¹â¹Quindi anche tu hai visto Morrigan?âºâº chiesi, lieta di poterne parlare con qualcuno.
Sara sgranò gli occhi e Sonia trattenne il respiro. â¹â¹No, non lâho mai vista. La Dea non mi ha parlato di persona, ho ricevuto il suo messaggio spiritualmente. Maâ¦âºâº Si guardò attorno e si avvicinò a me parlando sottovoce. â¹â¹Vuoi dire che tu lâhai vista?âºâº.
Un alito di aria fresca si posò sulle mie gambe nude. Ebbi un fremito.
Che dovevo fare?
Mentire o dire la verità ?
Optai per la seconda opzione, sfidando la sorte di nuovo. Loro erano le mie sorelle, dopotutto, dovevano sapere.
â¹â¹Sì, io⦠lâho vista quando sono caduta da cavallo ieriâºâº.
â¹â¹E perché non lâhai detto subito? Così avresti evitato quella scenata con Gabrielâºâº. Sonia era su tutte le furie.
Fu Sara a risponderle e gliene fui grata. â¹â¹Non si fida, non lâhai ancora capito? Lei preferisce qualcun altro. O non hai capito nemmeno quello?âºâº
Sonia mi trapassò con lo sguardo. â¹â¹Che diavolo, Sofia! Da quantâè che conosci Ares? Un giorno? à un immortale, per la miseriaâºâº.
La vocina fastidiosa si ripresentò nella mia testa, chiara e limpida.
Non ascoltarla, è solo gelosa. Ares è tuo.
Una rabbia improvvisa cominciò a ribollirmi dentro.
â¹â¹Che câè, sorellina? Sbaglio o sei stata tu a dirmi che ci si poteva fidare di lui?âºâº.
La voce mi uscì con un timbro diverso. Sembrava una brutta imitazione della mia. Più⦠malvagia. Non saprei come altro descriverla.
â¹â¹Sì, ammetto di aver detto che è lâunico immortale di cui ci si può fidare, ma non ho detto che mi fido ciecamente di lui! Gli immortali sono imprevedibili. La loro natura può essere repressa, nascosta in qualche angolo della loro mente, ma può uscire quando meno te lo aspettiâºâº. La voce di Sonia si era alzata di unâottava.
Era talmente tanto arrabbiata che i capelli le si erano rizzati in testa come attirati da unâinvisibile scarica elettrica.
â¹â¹E allora perché mi avete portato da lui se non ti fidi ciecamente?âºâº. Le mani cominciarono a tremare leggermente.
Mi volevano vendere al nemico? Ero convinta che di loro potevo fidarmi.
Mi stavo sbagliando?
In quel caso, Sonia doveva darmi una spiegazione convincente.
â¹â¹Ti abbiamo portato da lui perché può aiutarti. Infatti ti ha spiegato un sacco di cose e ti ha dato quelloâºâº. Con il dito indicò il medaglione di cristallo con i draghi.
Era vero, me lâaveva dato per proteggermi.
Nonostante ciò, la rabbia non voleva sbollire. Anzi, cresceva ogni secondo di più.
â¹â¹Voglio solo che tu stia attenta. Non si sa mai cosa potrebbe succedere se tu ti innamorassi di luiâºâº.
Nessuno può impedirti di provare qualcosa per Ares.
La vocina insisteva e fu come soffiare sul fuoco alimentandolo sempre di più.
Qualcosa mi punzecchiò i piedi e salì, salì, fino a raggiungere le mani.
Un battito dâali invisibile si poteva udire in lontananza.
â¹â¹Tu. Non. Devi. Dirmi. Cosa. Devo.