Vita Sana 3. Per Avere La Voglia Di Volere.. Andrzej Stanislaw Budzinski

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Vita Sana 3. Per Avere La Voglia Di Volere. - Andrzej Stanislaw Budzinski

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Andrzej Budzinski

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      Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

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      Indice dei contenuti

        Introduzione

        L'uomo confuso

        L'allenamento della motivazione

        Ricerca della motivazione perfetta

        Il pilota automatico

        La vita la vediamo come siamo

        L'abitudine fondamentale

      Introduzione

      “ Vita sana” continua.

       Un buon segno.

       Il segno più buono ancora è che la leggi.

       Sarebbe più buono ancora se la meditassi.

       E ancora più buono se la mettessi in pratica.

       Sarebbe ancora più buono se portasse i frutti nella tua vita.

       Sarebbe ancora più bello se ti portasse un po' di felicità.

       Ecco!

       Lo scopo sarebbe questo! Trovare un po' di felicità!

       Un po'?

       Penso sia troppo poco un po'!

       Desidero tanta felicità!

       Tutta quella che è possibile!

      Ed alla fine o all'inizio [1] , felicità eterna.

      C'è una scena nel Vangelo che sempre mi fa pensare:

      “In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli? Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me” [2] .

      Nei tempi di Gesù i bambini non erano considerati dagli uomini adulti. Non potevano esprimere le loro opinioni. Avevano soltanto due, tre, quattro, anche cinque, se volete anche 1000 possibilità di esprimersi:

       stare zitti ed ascoltare

      o

       stare zitti ed ascoltare

      o

       stare zitti ed ascoltare

      o

       stare zitti ed ascoltare

      Potevano scegliere una delle possibilità. Non cambiava niente, però almeno facevano finta che potevano decidere qualcosa. Per Gesù non è così, sicuramente il Suo insegnamento sconvolge gli Apostoli. GESÙ METTE LORO COME UN ESEMPIO UN BAMBINO DA IMITARE!

      Perché proprio un bambino?

      Perché i bambini hanno:

      La forza di vivere.

      La gioia di vivere.

      La semplicità di vivere.

      La sincerità di vivere.

      La capacità del ricupero delle forze.

      La fiducia.

      La verità ecc ecc

      Possiamo dire tante cose dei bambini. Certamente quando Gesù dice che dobbiamo diventare come loro non ci propone la regressione nel comportamento.

      Non dobbiamo mettere i pannolini, bere biberon e quando ci scappa usare il vasino. Non dobbiamo balbettare. Sarebbe assurdo e inaccettabile! Anche io non vorrei così! Sono diventato adulto per essere adulto! Però, nello stesso tempo non dimenticare che Dio è mio Padre.

      Gesù vuole darci un buon consiglio, cioè che dobbiamo essere aperti e pronti ad imparare, anche dai più piccoli dai cosiddetti “non considerati”, i quali non contano niente nella società. Rifiutati dalla società. Emarginati. Come i lebbrosi nel tempo di Gesù. Impuri.

      Mi ricordo, qualche tempo fa, andavo abbastanza spesso a Verona, ogni tanto incontravo un barbone. Mi piaceva parlare con lui perché era barbone soltanto fuori, ma il suo cuore era pieno di saggezza. Una volta mi ha detto una cosa che mia ha colpito e mi è rimasta fino ad oggi e spero che mi rimarrà per sempre:

      “ noi barboni siamo la coscienza del mondo... tu pensi che offrendomi 5 euro stai aiutando me? Invece no! Io sto aiutando te, ti do una possibilità di fare il bene. Può essere che questi cinque euro ti aprono il cielo”.

      Sentendo quello che mi diceva sono rimasto senza parole. Ha toccato la mia coscienza e mi ha aiutato a vedere la vita in modo diverso. Beato incontro. Beato “barbone”. Di fronte alle sue parole mi sentivo come un barbone. Lui mi aiutava. Lui era mio benefattore! Strano!?

      Cosa pensate?

      Aveva ragione?

      Lo so, è difficile accettare che “un barbone” può aiutarci, che può essere nostro benefattore. Noi siamo abituati a pensare in modo diverso: SE OFFRIAMO QUALCOSA AGLI ALTRI NOI SIAMO BENEFATTORI. SI’ ANCHE QUESTO È VERO.

      Però!

      LA VERA VERISSIMA VERITÀ è che nello stesso momento siamo

      BENEFATTORI E BENEFICIARI.

      OFFRIAMO E RICEVIAMO!

      E' UN ARRICCHIMENTO RECIPROCO.

      Però! Più vantaggioso per noi!

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