Morte Sui Binari . Блейк Пирс

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Morte Sui Binari  - Блейк Пирс Un Mistero di Riley Paige

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le palpebre, ma sembrava in grado di controllare perfettamente le proprie emozioni.

      “Sto bene” rispose.

      Riley ricordò qualcosa che April aveva pianificato di fare con Liam alla fine dell’anno scolastico.

      Lei disse: “Hai ancora intenzione di andare a quel campeggio estivo per gli scacchi?”

      April scosse la testa.

      “Senza Liam, non sarebbe lo stesso.”

      “Capisco” Riley rispose.

      April strinse un po’ più forte la mano della mamma, e disse: “Abbiamo fatto davvero una buona cosa, non è vero? Voglio dire, aiutare Liam.”

      “Senz’altro” Riley rispose, stringendo anch’essa la mano della figlia.

      Poi, restò a guardare sua figlia per un momento. Sembrava così incredibilmente adulta in quel momento, e Riley si sentì davvero orgogliosa di lei.

      Naturalmente, come tutte le madri, si preoccupava per il futuro di April.

      Recentemente, si era preoccupata in maniera particolare, quando April le aveva annunciato la sua intenzione di voler diventare agente dell’FBI.

      Era quello il tipo di vita che Riley voleva per sua figlia?

      Ricordò ancora una volta a se stessa …

      Ciò che voglio io non conta.

      Il suo compito come madre consisteva nel fare tutto ciò che poteva per realizzare i sogni di sua figlia.

      April stava cominciando a sembrare un po’ ansiosa sotto l’intenso e amorevole sguardo materno,

      “Um, qualcosa non va, mamma?” la ragazza domandò.

      Riley si limitò a sorridere. Aveva aspettato il momento giusto per parlare di qualcosa di speciale con April. E, se quello non era il momento giusto, non riusciva ad immaginare quale potesse essere.

      “Andiamo di sopra” Riley disse ad April. “Ho una sorpresa per te.”

      CAPITOLO DUE

      Mentre Riley accompagnava April al piano superiore, si domandò se avesse davvero preso la giusta decisione. Ma sentiva l’eccitazione della figlia in merito alla natura della “sorpresa”.

      Pensava che April sembrasse anche un po’ nervosa.

      Non più nervosa di me, Riley comprese. Ma non avrebbe potuto essere diversamente.

      Entrarono entrambe nella camera da letto di Riley.

      Un’occhiata all’espressione sul volto della figlia convinse Riley a non fornire alcuna spiegazione anticipata. Andò allora al suo armadio, dove una piccola cassetta di sicurezza, nuova fiammante, era poggiata su una mensola. Digitò dei numeri nella tastiera, poi estrasse qualcosa e lo depose sul letto.

      April sgranò gli occhi dinnanzi a quello che vide.

      “Una pistola!” esclamò. “E’ …?”

      “Tua” Riley disse. “Beh, legalmente è ancora mia. La legge della Virginia dice che non puoi possedere una pistola fino al compimento dei diciotto anni. Ma puoi imparare con questa, fino ad allora. Lavoreremo insieme lentamente, ma se impari a impugnarla bene, allora sarà tua.”

      La bocca di April era spalancata.

      “La vuoi?” Riley chiese.

      April non sembrava sapere che cosa dire.

      Era un errore? Riley si chiese. Forse April non si sentiva ancora pronta per questo.

      Riley disse: “Hai detto che intendi diventare agente dell’FBI.”

      April annuì con impazienza.

      Riley disse: “Perciò, ho pensato che fosse una buona idea cominciare con un po’ di addestramento con le armi. Che ne dici?”

      “Sì, oh sì” April esclamò. “Questo è magnifico. Davvero, davvero incredibile. Grazie, mamma. Sono un po’ frastornata. Davvero non me lo aspettavo.”

      “Neanch’io” Riley disse. “Voglio dire, non mi aspettavo di fare nulla del genere a questo punto. Possedere una pistola è un’enorme responsabilità, e in realtà molti adulti non riescono a gestirla.”

      Riley estrasse l’arma dalla custodia e la mostrò ad April.

      Lei disse: “Questa è una Ruger SR22—una pistola semiautomatica calibro 22.”

      “Una calibro 22?” April chiese.

      “Credimi, non è un giocattolo. Non voglio ancora che ti eserciti con un calibro maggiore. Una calibro 22 può essere pericolosa quanto qualsiasi altra pistola, forse persino di più. Vengono uccise più persone con questo calibro rispetto ad altre pistole. Trattala con cura e rispetto. La terrai soltanto per addestrarti. Resterà nel mio armadio per il resto del tempo. Sarà in una cassetta di sicurezza, che potrà essere aperta soltanto con una combinazione. Per ora, sarò l’unica a conoscerla.”

      “Certo” April disse. “Non vorrei averla in giro.”

      Riley aggiunse: “E preferirei che non lo dicessi a Jilly.”

      “E Gabriela?”

      Riley sapeva che era una buona domanda. Per quanto riguardava Jilly, era semplicemente una questione di maturità. Avrebbe potuto diventare gelosa e volere una pistola per sé, il che era fuori questione. Gabriela probabilmente avrebbe potuto dimostrarsi allarmata all’idea di April che avrebbe imparato ad usare un’arma.

      “Potrei dirglielo io” Riley disse. “Ma non ancora.”

      Riley estrasse il caricatore vuoto e disse: “Devi sempre sapere quando la tua arma è carica o no.”

      Poi diede l’arma scarica ad April, le cui mani erano un po’ tremanti.

      Riley quasi scherzò …

      “Mi spiace ma non sono riuscita a trovarne una rosa.”

      Ma decise che avrebbe fatto meglio a tenere quella frase per sé. Questo non era affatto un argomento su cui poter scherzare.

      April disse: “Ma che cosa ci faccio? Dove? Quando?”

      “Adesso” Riley disse. “Coraggio, andiamo.”

      Riley ripose la pistola nella propria custodia, e la portò con sé mentre scendevano per le scale. Per fortuna, Gabriela era impegnata in cucina e Jilly era in soggiorno: non si sarebbero accorte di nulla.

      April andò in cucina e disse alla governante che lei e Riley stavano uscendo per un po’; entrò in soggiorno e diede la medesima laconica spiegazione a Jilly, che, affascinata da qualcosa alla tv, si limitò ad annuire.

      Riley

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