Il Killer Dell’orologio . Блейк Пирс
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Читать онлайн книгу Il Killer Dell’orologio - Блейк Пирс страница 5
Riley scoppiò a ridere. Naturalmente, Blaine stava scherzando.
“O potrebbe cercare le persone scomparse” intervenne Crystal. “O gli animali scomparsi.”
Riley rise di nuovo. “Ora questo mi farebbe sentire come se facessi davvero del bene al mondo!”
April si era estraniata dalla conversazione. Riley vide che stava scrivendo messaggi e ridacchiando. Crystal si allungò dall’altra parte del tavolo, verso Riley.
“April ha un nuovo ragazzo” l’amica disse. Poi, mimò silenziosamente con le labbra, “lui non mi piace.”
Riley fu infastidita dal fatto che la figlia stesse ignorando tutti gli altri presenti al tavolo.
“Smettila” disse alla ragazza. “E’ da maleducati.”
“Cosa è da maleducati?” domandò April.
“Ne abbiamo parlato” la madre rispose.
April l’ignorò e digitò un messaggio.
“Mettilo via” disse Riley.
“Tra un minuto, mamma.”
Riley soffocò un gemito. Aveva imparato da molto tempo, ormai, che “tra un minuto” per gli adolescenti equivaleva a “mai”.
Proprio in quel momento il suo cellulare si mise a vibrare. Era arrabbiata con se stessa per non averlo spento prima di uscire di casa. Guardò e vide che aveva ricevuto un messaggio dal suo partner dell’FBI, Bill. Pensò di non rispondergli, ma non ci riuscì.
Mentre si apprestava a rispondere al messaggio, sollevò lo sguardo e vide April ridere chiaramente di lei. La figlia si stava godendo l’ironia. Ribollendo silenziosamente di rabbia, Riley lesse l’sms di Bill.
Meredith ha un nuovo caso. Vuole discuterne con noi al più presto possibile.
L’Agente Speciale in Carica Brent Meredith era il capo di Riley e Bill. Lei si sentiva molto legata a lui. Non solo era un capo buono e giusto, ma si era battuto per Riley molte volte, quando era nei guai con il bureau. Nonostante ciò, era determinata a non lasciarsi trascinare, almeno non per il momento.
Non posso viaggiare ora, gli rispose.
La risposta di Bill non tardò ad arrivare: E’ proprio qui in zona.
Riley scosse la testa, scoraggiata. Restare calma non sarebbe stato facile.
Allora, rispose all’sms: Sarò da te.
Non ci fu alcuna risposta, e Riley ripose di nuovo il cellulare nella borsa.
“Credevo che avessi detto che è da maleducati, mamma” April osservò in un tono calmo e imbronciato, mentre stava ancora messaggiando.
“Io ho finito con il mio” la madre disse, provando a non sembrare infastidita, così come si sentiva.
April la ignorò. Il cellulare di Riley vibrò di nuovo. Lei lo maledisse silenziosamente. Vide che stavolta si trattava di un sms di Meredith.
Riunione al BAU domani alle 9.
Riley stava pensando ad un modo per scusarsi, ma seguì subito un altro messaggio.
E’ un ordine.
CAPITOLO DUE
Riley sentì il suo morale sprofondare, mentre guardava le due immagini apparse sugli schermi, posizionati sopra il tavolo della sala conferenze del BAU. Una raffigurava una ragazza spensierata con occhi luminosi e un sorriso vincente. L’altra invece mostrava il suo cadavere, orribilmente emaciato, e con le braccia protese in strane posizioni. Visto che le era stato ordinato di partecipare a questo incontro, Riley sapeva che dovevano esserci altre vittime simili.
Sam Flores, un esperto tecnico di laboratorio con occhiali dalla montatura nera, stava gestendo lo schermo multimediale per gli altri quattro agenti seduti intorno al tavolo.
“In queste foto, vediamo Metta Lunoe, diciassette anni” disse Flores. “La sua famiglia vive a Collierville, New Jersey. I genitori ne hanno denunciato la scomparsa a marzo—era scappata di casa.”
Poi, fece apparire un’enorme cartina del Delaware sullo schermo, indicando una località con un puntatore.
Disse: “Il suo corpo è stato trovato in un campo fuori Mowbray, Delaware, il sedici maggio. Il collo è stato spezzato.”
Flores poi, mostrò un altro paio di immagini: una di un’altra vivace ragazzina, l’altra, invece, del suo corpo quasi irriconoscibile, scheletrico, con le braccia protese in un modo simile alla prima.
“Queste foto invece appartengono a Valerie Bruner, anche lei diciassettenne, scappata di casa da Norbury, Virginia. E’ scomparsa ad aprile.”
Flores indicò un’altra località sulla cartina.
“Il suo corpo è stato ritrovato disteso in una strada polverosa vicino a Redditch, Delaware, il dodici giugno. Ovviamente, si tratta dello stesso modus operandi dell'omicidio precedente. L’Agente Jeffreys è stato chiamato ad investigare.”
Riley era stupita. Come era possibile che Bill avesse lavorato ad un caso che non l’aveva coinvolta? Poi, ricordò. A giugno, era appena stata portata in ospedale, a riprendersi dall’orribile disavventura nella gabbia di Peterson. Nonostante ciò, Bill le aveva spesso fatto visita in ospedale. Non aveva mai menzionato che stava anche lavorando a quel caso.
Si voltò verso Bill.
“Perché non me ne hai parlato?” fu la sua domanda.
Il viso di Bill si fece serio.
“Non era un buon momento” disse. “Avevi già i tuoi problemi.”
“Chi era il tuo partner?” Riley domandò.
“L’Agente Remsen.”
Riley riconobbe quel nome. Bruce Remsen si era trasferito da Quantico, prima che lei fosse tornata a lavoro.
Poi, dopo una pausa, Bill aggiunse: “Non sono riuscito a risolvere il caso.”
Ora Riley poté leggere la sua espressione e il suo tono di voce. Dopo anni di amicizia e di lavoro insieme, capiva Bill meglio di chiunque altro. E sapeva quanto fosse profondamente deluso da se stesso.
Flores evidenziò, nelle foto del coroner, le schiene delle ragazze. I corpi erano così emaciati, che sembravano a malapena reali. Entrambe le schiene erano ricoperte di vecchie cicatrici e lividi freschi.
Riley si scoprì in preda allo sconforto e ne rimase sconvolta. Da quando era nauseata dalle foto dei cadaveri?
Flores aggiunse: “Erano entrambe quasi morte di fame, prima che i loro colli fossero spezzati. Erano state percosse con violenza, probabilmente per un lungo periodo di tempo. I loro corpi sono stati spostati nel luogo in qui sono state trovate