Corsa Contro la Follia . Блейк Пирс

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Corsa Contro la Follia  - Блейк Пирс Un Mistero di Riley Paige

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Ryan. “Non ho smesso di pensarci. Tutto ciò che sapevo era che lei si trovava in serio pericolo, e forse potevo aiutarla.”

      “Probabilmente le hai salvato la vita” l’uomo replicò.

      Riley sentì un nodo in gola. Quella possibilità non le era venuta in mente, ed era un pensiero che la rendeva più umile. Era euforica e terrorizzata al contempo da questa sensazione di nuova responsabilità.

      Tutta la famiglia si recò nell’ufficio del consigliere d’orientamento. Calorosa e sorridente come sempre, Wanda Lewis accolse Jilly con una cartina della scuola.

      “Ti accompagnerò dritta alla tua aula per l’appello” promise la Signora Lewis.

      “Vedo che è un bel posto” Gabriela si rivolse a Jilly. “Starai bene qui.”

      Adesso Jilly sembrava nervosa ma felice. Li abbracciò tutti, poi seguì la Signora Lewis in fondo al corridoio.

      “Mi piace questa scuola” Gabriela disse a Ryan, Riley ed April, mentre tornavano all’auto.

      “Mi fa piacere la tua approvazione” Riley rispose.

      Era proprio sincera. Gabriela era molto più che una semplice governante. Era un vero membro della famiglia. Era importante che concordasse con le decisioni familiari.

      Entrarono tutti in auto, e Ryan mise in moto.

      “Dove si va ora?” l’uomo chiese allegramente.

      “Devo andare a scuola” April esclamò.

      “Poi, dopo a casa” Riley intervenne. “Devo prendere un aereo a Quantico.”

      “D’accordo” Ryan rispose, uscendo dall’area del parcheggio.

      Riley osservò il viso dell’uomo mentre guidava. Sembrava davvero felice, felice di far parte delle cose, e felice di avere un nuovo membro in famiglia.

      Non era stato così per la maggior parte del loro matrimonio. Sembrava davvero cambiato. E in momento come questo, lei provava gratitudine nei suoi riguardi.

      La donna si voltò e guardò sua figlia, che era seduta sul sedile posteriore.

      “Te la stai cavando davvero bene” Riley le disse.

      April sembrò sorpresa.

      “Ce la sto mettendo tutta” disse. “Mi fa piacere che tu l’abbia notato.”

      Sul momento, Riley fu colpita da quelle parole. Stava ignorando sua figlia per assicurarsi che il nuovo membro della famiglia si stabilisse tra loro?

      April rimase in silenzio per un attimo, poi aggiunse: “Mamma, sono sempre contenta che tu l’abbia portata a casa. Credo che sia tutto molto più complicato di quanto avessi pensato, nell’avere una nuova sorella. Ha avuto una vita difficile e a volte non è facile parlare con lei.”

      “Non voglio che il peso ricada su di te” Riley disse.

      April sorrise debolmente. “Non ti ho reso la vita facile, io” rispose. “Sono abbastanza forte da confrontarmi con i problemi di Jilly. E la verità è che aiutarla sta cominciando a piacermi. Staremo bene. Per favore, non preoccuparti per noi.”

      Riley si sentiva più tranquilla, sapendo che stava lasciando Jilly alle cure di tre persone di cui poteva fidarsi: April, Gabriela e Ryan. Eppure, la preoccupava il fatto di doversi allontanare proprio in quel momento. Sperava che non sarebbe stato a lungo.

      *

      Il suolo si allontanava, mentre Riley guardava fuori dal finestrino del piccolo jet del BAU. Il jet si innalzò oltre le nuvole, iniziando un volo, verso Seattle, che sarebbe durato quasi sei ore. Nell’arco di pochi minuti, Riley stava osservando il paesaggio sotto di sé.

      Bill le era seduto accanto.

      Le disse: “Volare per il paese in questo modo mi fa sempre pensare a quando tanto tempo fa le persone dovevano camminare, o cavalcare o andare con il carro.”

      Riley annuì e sorrise. Era come se Bill le avesse letto la mente. Aveva spesso quella sensazione su di lui.

      “All’epoca il paese dev’essere apparso enorme alle persone” lei disse. “Ci volevano dei mesi per attraversarlo.”

      Un silenzio familiare e confortevole cadde tra di loro. Nel corso degli anni, lei e Bill avevano condiviso disaccordi e persino litigi, e, a volte, la loro unione era sembrata sul punto di crollare definitivamente. Ma ora, lei si sentiva più vicina a lui, a causa dei momenti difficili che avevano vissuto insieme. Si fidava ciecamente dell’uomo, e sapeva che era un sentimento assolutamente reciproco.

      In momenti come quello, era contenta che Bill non avesse ceduto alla loro attrazione reciproca. Ci si erano pericolosamente avvicinati a volte.

      Avrebbe rovinato tutto, pensava Riley.

      Erano stati intelligenti a tenersene lontani. La perdita della loro amicizia era troppo difficile per lei anche solo da immaginare. Lui era il migliore amico che aveva al mondo.

      Dopo alcuni momenti, Bill disse: “Grazie di essere venuta, Riley. Stavolta, mi serve davvero il tuo aiuto. Non credo che riuscirei ad affrontare questo caso con un altro partner. Nemmeno con Lucy.”

      Riley lo guardò e non disse niente. Non doveva chiedergli che cosa avesse in mente. Sapeva che stava finalmente per rivelarle la verità su quanto accaduto a sua madre. E aveva compreso quanto fosse importante e preoccupante questo caso per lui.

      L’uomo guardò dritto dinnanzi a sé, come sforzandosi di ricordare.

      “Sai già della mia famiglia” disse. “Ti ho detto che papà insegnava matematica alle superiori, e mia madre era una cassiera. Con tre figli, stavano tutti bene senza essere particolarmente benestanti. Avevamo una vita piuttosto bella. Finché …”

      Bill si fermò per un istante.

      “Accadde quando avevo nove anni” continuò. “Proprio prima di Natale, il personale della banca di mia madre diede l’annuale festa di Natale: si scambiarono i regali, mangiarono dolci e fecero tutto ciò che si fa in genere in un ufficio in quelle occasioni. Quando la mamma è tornata a casa quel pomeriggio, sembrava che si fosse divertita e che tutto andasse bene. Ma col passare delle ore, cominciò a comportarsi in modo strano.”

      Il volto di Bill s’indurì al cupo ricordo.

      “Divenne stordita e confusa, e biascicava le parole. Sembrava quasi che fosse ubriaca. Ma la mamma non beveva mai molto, e inoltre, alla festa non era stata servita alcuna bibita alcolica. Nessuno di noi sapeva che cosa stesse succedendo. Le cose peggiorarono rapidamente. Iniziò ad avere nausea e a vomitare. Papà la portò immediatamente al pronto soccorso. Noi ragazzi andammo con loro.”

      Bill divenne di nuovo silenzioso. Riley intuì che stava diventando sempre più difficile raccontarle l’accaduto.

      “Quando arrivammo all’ospedale, aveva il cuore che batteva fortissimo ed era in iperventilazione, e la pressione sanguigna era salita alle stelle. Poi, entrò in coma. I reni cominciarono a cedere, ed ebbe un’insufficienza cardiaca congestizia.”

      Gli

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