The Sonnets, Triumphs, and Other Poems of Petrarch. Francesco Petrarca
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Io son dell' aspectar omai sì vinto.
Ahi bella libertà, come tu m' hai.
Orso, al vostro destrier si può ben porre.
Poi che voi ed io più volte abbiam provato.
Quella fenestra, ove l' un sol si vede.
Lasso! ben so che dolorose prede.
Cesare, poi che 'l traditor d' Egitto.
Vinse Annibal, e non seppe usar poi.
L' aspettata virtù che 'n voi fioriva.
Mai non vo' più cantar, com' io soleva.
Nova angeletta sovra l' ale accorta.
Non veggio ove scampar mi possa omai.
Avventuroso più d' altro terreno.
Lasso! quante fiate Amor m' assale.
Perseguendomi Amor al luogo usato.
La donna che 'l mio cor nel viso porta.
Sennuccio, i' vo' che sappi in qual maniera.
Qui dove mezzo son, Sennuccio mio.
Dell' empia Babilonia, ond' è fuggita.
In mezzo di duo amanti onesta altera.
Pien di quella ineffabile dolcezza.
Se 'l sasso ond' è più chiusa questa valle.
Rimansi addietro il sestodecim' anno.
Una donna più bella assai che 'l sole.
Or vedi, Amor, che giovinetta donna.