Preparazione Alle Abilità Di Base Dello Psicologo Clinico-Sanitario. Juan Moisés De La Serna
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–F44. Disturbo di conversione dissociativo.
–F45. Disturbo somatoforme.
–F48. Altre nevrosi.
A loro volta, all’interno di ogni disturbo, si è soliti sottoclassificarne altri in funzione delle loro caratteristiche, ad esempio nel caso dei disturbi somatoformi (F45):
la manifestazione tipica di questo gruppo di disturbi è la continua presentazione di sintomi fisici, insieme ad una continua richiesta di ricerche mediche, malgrado i risultati negativi e la costante conferma da parte dei medici del fatto che questi sintomi non hanno un’origine biologica. In caso sia presente una qualsiasi infermità somatica, questa non spiega la naturalezza e l’estensione dei sintomi, o il malessere e la preoccupazione del paziente.
A loro volta i disturbi somatoformi (F45) possono suddividersi in:
–F45.0 Disturbo della somatizzazione.
–F45.1 Disturbo somatoforme indifferenziato.
–F45.2 Disturbo ipocondriaco.
–F45.3 Disfunzione vegetativa somatoforme.
–30 Cuore e sistema cardiovascolare.
–31 Tratto gastrointestinale alto.
–32 Tratto gastrointestinale basso.
–33 Sistema respiratorio.
–34 Sistema urogenitale.
–38 Altri organi e sistemi.
–F45A Disturbo del dolore persistente somatoforme.
–F45.8 Altri disturbi somatoformi.
–F45.9 Disturbo somatoforme non specificato.
Infine, per ognuno di questi sottoparagrafi vengono specificati i criteri di inclusione e di esclusione, come la sintomatologia prevedibile e la sua durata ed evoluzione, per poter stabilire in modo chiaro la relativa diagnosi. Ad esempio riguardo al disturbo della somatizzazione (F45.0):
“I tratti principali sono sintomi fisici multipli, ricorrenti e spesso mutevoli di almeno due anni di durata. La maggior parte dei pazienti hanno una lunga e complessa storia di contatti con servizi sanitari di cure primarie e specializzate, durante i quali sono state condotte diverse prove negative e operazioni espolrative infruttuose. I sintomi possono fare riferimento a qualsiasi parte o sistema del corpo. Il corso del disturbo è cronico e fluttuante, e spesso è associato ad alterazioni nella vita sociale, familiare e interpersonale. I quadri con sintomi di breve durata (meno di due anni) o poco appariscenti devono essere classificati all’interno del disturbo somatoforme indifferenziato (F45.1).
Disturbo psicosomatico multiplo
Esclude: infermità simulata (simulatori consapevoli) (276.5).
A. Deve avere precedenti di almeno due anni di segnalazioni di sintomi multipli e variabili, che non possono essere spiegati da nessun disturbo fisico rilevabile. (Qualsiasi disturbo fisico che si scopra coincidente non spiegherebbe la gravità, l’estensione, la varietà e la persistenza delle rimostranze fisiche o della disabilità sociale). Se sono presenti alcuni sintomi chiaramente dovuti ad una iperattività vegetativa, questi non costituiscono la caratteristica principale del disturbo, nel senso che non sono particolarmente persistenti e fastidiosi.
B. La preoccupazione per i sintomi provoca un malessere persistente e conduce il paziente alla ricerca di ripetute consulenze (tre o più) e controlli, tanto nei servizi di cura primaria come in quelli specializzati. In assenza di servizi medici, per motivi di accessibilità o economici, il paziente si cura da solo continuamente o effettua diverse consulenze presso guaritori locali o personale paramedico.
C. Vi è un rifiuto continuo ad accettare la riassicurazione da parte dei medici sul fatto che non esiste una causa biologica che spieghi i sintomi somatici (l’accettazione di tali precisazioni nel corso di un breve periodo, ad esempio poche settimane durante o immediatamente dopo i controlli, non esclude questa diagnosi).
D. Bisogna avere un totale di sei o più dei sintomi della seguente lista, che si verificano in almeno due gruppi differenti:
Sintomi gastrointestinali:
1. Dolore addominale;
2. Nausea;
3. Sensazioni di pienezza addominale o di meteorismo;
4. Amaro in bocca o lingua saburrale;
5. Avvisaglie di vomito o rigurgitazione di alimenti;
6. Avvisaglie di movimenti intestinali rapidi o diarrea mucosa o liquida.
Sintomi cardiovascolari:
7. Respiro affannoso senza aver compiuto sforzi;
8. Dolore toracico.
Sintomi urogenitali:
9. Disuria o segni di minzione frequente;
10. Sensazioe sgradevole ai genitali o intorno ad essi.
11. Segni di secrezioni vaginali eccessive o inusuali.
Sintomi cutanei e di dolore:
12. Segni di macchie o di decolorazione della pelle;
13. Dolore ad arti, estremità o articolazioni;
14. Sensazione sgradevole di formicolio o di arti addormentati.
E. Il criterio di esclusione utilizzato con più frequenza. I sintomi non si verificano solo nel corso di un qualche disturbo schizofrenico o collegato (F20-F29), di un disturbo dell’umore (emotivo) (F30-F39), o di un attacco di panico (F41.0).
Riguardo al D.S.M., l’ultima versione, la V, è stata pubblicata nel 2013, ed è stato redatto dall’Associazione Statunitense di Psichiatria. A differenza del C.I.E.-10 che tratta di altre patologie, il D.S.M. tratta esclusivamente la problematica relativa alla salute mentale.
Viene qui impiegata una classificazione simile, con l’indicazione del tipo di disturbo, la sua definizione, i sintomi, la prevalenza(il numero di casi per ogni mille), le conseguenze, la diagnosi differenziale, la comorbilità (presenza di altri disturbi nello stesso tempo), criteri di diagnosi.
Un’informazione più dettagliata e completa di quella offerta dal C.I.E.-10, che alcuni Paesi hanno aggiornato creando la loro “propria” versione.
Continuando con l’esempio precedente riguardo al disturbo dei sintomi somatici 300.82 (F45.1):
A. Uno o più sintomi somatici che provocano malessere o danno luogo a problemi significativi nella vita quotidiana.
B. Pensieri, sentimenti e comportamenti eccessivi relazionati a sintomi somatici associati alla prepccupazione per la salute, come viene messo in evidenza da una o più delle seguenti caratteristiche:
1. Pensieri sproporzionati e persistenti sulla gravità dei propri sintomi.
2. Grado persistentemente elevato di ansia riguardo alla propria salute o sintomi.