Il Gioco Di Casper. Charley Brindley

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Il Gioco Di Casper - Charley Brindley

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nostra concorrente.”

      Wendy rise. “Con quel vestito addosso?”

      Il vestito nero della rossa era esaltato da una collana di smeraldo incastonata d’oro. Il rossetto era color talpa, e le ciglia, abbondantemente truccate, sembravano lunghe un paio di centimetri.

      “Perché i proprietari permettono alla gentaglia di entrare, Bell?” chiese la rossa. “Sminuisce molto il locale.”

      “Sono felice che tu non le abbia permesso di giocare, Bell,” disse Gigi. “Non c’è spettacolo più triste di una prostituta che piange quando perde. Quel mascara spesso le arriverà alle ginocchia, come il suo seno.”

      La rossa le sventolò il foglio davanti agli occhi. “Dovrebbe essere qualcosa di più difficile per suscitare il mio interesse.”

      “Oh, davvero?” Gigi prese un tovagliolo, poi afferrò la penna di Bell per disegnare qualcosa. “Quanti triangoli vedi?”

      La donna prese il tovagliolo per osservare il disegno da vicino.

      “Portiamo con noi Lester e il ragazzo grasso e andiamocene da qui,” disse Savannah. “L’aria a questo tavolo è diventata sporca e opprimente.”

      La rossa le lanciò un’occhiata, poi tornò a contare i triangoli.

      “Sì, hai ragione,” disse Gigi. “Ci vediamo tra un’ora, Bell.”

      “Diciotto,” disse la rossa.

      “Eh?” Gigi si sedette di nuovo al suo posto.

      “Diciotto triangoli. Giusto, Bell?” chiese la rossa.

      Bell sorrise e annuì.

      “Okay, ci sto. Quant’è la posta?”

      “Non sei ancora stata invitata,” disse Wendy.

      “E inoltre,” disse Gigi, “giocare ti costerà mille dollari.”

      “Mil—” Deglutì. “Va bene.” Aprì la sua borsetta gioiello nera.

      “Un attimo,” disse Bell. “Come si chiama?” Iniziò a digitare qualcosa sul telefonino.

      “Amber Cherry.”

      Entrambe le altre donne risero.

      Amber si strofinò il naso col dito medio.

      Bell mandò un messaggio. “È per il Ringmaster. Gestisce lui il gioco.”

      “Il Ringmaster?” chiese Amber.

      “È professore alla New York University,” disse Gigi. “Dove, tra l’altro, sto studiando.”

      “Per cosa? Per fare l’estetista?”

      “Non sei capace neppure di dire trucco, figuriamoci una parola di otto lettere.”

      “Nove lettere. Fai sembrare tutte le stupide bionde un Einstein drogato.”

      “Bene,” disse Bell dopo aver guardato il cellulare. “Può partecipare.”

      “Oh, santo cielo,” disse Gigi.

      “Sì!” disse Amber. “Ecco la mia quota per domain sera.”

      “Penso che sia una buona circostanza, Gigi,” disse Wendy. “Altri mille dollari da vincere per una di noi due.”

      “Non dia i soldi a me.” Bell spinse via la mano di Amber. “Li dia a Blinkeral bar.”

      Dopo che Amber se ne fu andata per andare a cercare Blinker, Wendy disse, “Ha risolto l’enigma dei triangoli molto in fretta.”

      “Lo so.”Gigi sospirò. “Vieni, mettiamoci al lavoro.”

* * * * *

      Erano quasi le 2di notte, orario di chiusura.

      “Com’è andata stasera?” chiese aBlinker.

      “Una delle nostre serate migliori. Abbiamo fatto ventottomila dollari.”

      “Wow.” Bell aiutò il suo barista a lavare l’ultimo bicchiere da cocktail. “Figo. E il cinque per cento è…?”

      “Millequattrocento bigliettoni per Leticia.”

      “E altrettanti per te.” Porse a Blinker una flûte da champagne da asciugare.

      Blinker ghignò. “Già.”

      Dopo che ebbero finito con i bicchieri, Blinker chiuse il registratore di cassa e stampò il totale.

      “Abbiamo avuto una buona serata anche al bar,” disse Blinker. “Ottomila cinquecento dollari in bevande, e la cucina ha fatto tredicimila dollari.”

      “È stata una buona serata in generale. Domani, voglio che tu dia cento dollari a tutto il personale. Fagli sapere quanto apprezziamo il loro lavoro.”

      “Sarò davvero felice di farlo.”

      “Quindi, tieni abbastanza denaro per il personale, millequattrocento dollari per te, e altri millequattrocento per me da dare a Leticia, poi metti via quello che avanza.”

      Blinker digitò alcuni numeri sulla calcolatrice. “La maggior parte delle entrate della cucina e del bar vengono da carte di credito, ma abbiamo comunque sessantasei mila dollari in contanti.”

      Erano le 2 e 10 quando finirono di contare i soldi.

      Il telefono di Bell squillò.

      “Sì?”

      “Siamo fuori, signor Bell.”

      “Bene. Arrivo subito. Com’è la strada?”

      “Carina e silenziosa. Quanto stasera?”

      “Sessantasei mila.”

      “Okay. Io compilerò il modulo.”

      Bell chiuse la telefonata. “I Brink sono alla porta. Chiudiamo e andiamocene.”

      “Ti seguo,” disse Blinker.

      Fuori, Bell guardò da un lato all’altro della strada. Molte persone sapevano che chiudeva il bar alle due e se n’erano andate con una borsa piena di soldi. Una situazione che lo rendeva sempre nervoso.

      “Salve, signor Casper,” disse uno dei ragazzi Brink. “E Blinker.” Il suo amico era sulla porta posteriore del loro furgone blindato.

      “Ehi, Tommy.” Bell gli porse un sacchetto di soldi e ricevette in cambio una ricevuta.

      Bell attese finché la porta del furgone fu chiusa e bloccata. “Ci vediamo domain notte.”

      “Certo, signor Casper.”

      Capitolo Sei

      La mattina successiva, Bell e Leticia erano seduti al tavolo della cucina della casa. Lei stava contando i propri soldi.

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