Io Sono Il Tuo Uomo Nero - Un Racconto Della Contea Di Sardis. T. M. Bilderback

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Io Sono Il Tuo Uomo Nero - Un Racconto Della Contea Di Sardis - T. M. Bilderback

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      Ora, lei se ne rese conto.

      L'ho seminato! Pensò.

      L'anta sinistra dello sgabuzzino si aprì, e il maniaco balzò fuori. Il maniaco la afferrò per i capelli e poi la tirò in piedi. Poi le tirò i capelli in modo che il suo viso guardasse verso l’alto, da occhio a occhio. Il suo battito cardiaco sembrò volerle sfondare il petto, e il suo terrore si rivelò una creatura vivente.

      Con una voce gutturale e rauca, il maniaco disse: "Sono il tuo uomo nero, tesoro, e tu mi stai eccitando!”

      Lo Squartatore poi si mise al lavoro.

      ***

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      LO SCERIFFO DELLA CONTEA di Sardis William "Billy" Napier svoltò la sua auto nel parcheggio dell’Università pubblica Nathaniel Sardis. Erano già arrivati diversi poliziotti della città di Perry, il medico legale della contea e due ambulanze con gli infermieri. Non dové far altro che seguire le luci rosse e blu lampeggianti per trovare la scena del crimine.

      Nella contea di Sardis (Dove sei TU a Fare la Magia!), il capoluogo di contea è Perry. Delle tre "città" ufficiali della contea di Sardis, Perry era l'unica ad avere una forza di polizia. Ma, per decreto dei consiglieri della contea, lo Sceriffo era responsabile di tutte le forze dell'ordine all'interno della contea, inclusa la città di Perry. Billy era disposto a consentire al dipartimento di polizia di Perry la gestione della maggior parte delle indagini entro i confini della città, ma un omicidio era cosa troppo seria per l’alcolizzato capo della polizia, Godfrey Malcolm.

      Malcolm era un ubriacone pigro e inefficiente. Spesso impartiva comandi contrastanti, e poi non ricordava quali ordini avesse dato. Spesso diceva ai suoi detenuti nella prigione della città di chiamarlo "Dio", il che sarebbe già stato abbastanza presuntuoso, ma poi sviluppò un ego abbastanza grande da meritare il soprannome. Malcolm era irritato dal fatto di dover rendere conto a Napier. Napier era un poliziotto onesto, e trattava tutti equamente, compresi i detenuti. Al contrario, Malcolm spesso allungava le mani in cerca di qualsiasi contante di provenienza illecita che i criminali potessero avere, e spesso prendeva tutto il contante che i detenuti della prigione cittadina tenessero nel portafoglio, in tasca o in borsa, e poi li sfidava a dire qualcosa. C'erano state voci di pestaggi notturni di detenuti, ma nessun detenuto aveva mai sporto denuncia o ammesso che Malcolm avesse qualcosa a che fare con tutto ciò.

      Qualcuno disse qualcosa... a Billy. Ma, poiché la natura del denaro contante è la velocità di circolazione, Billy non poté mai trovare alcuna prova se non la parola della persona che presentava la denuncia. Non era ancora divenuto di pubblico dominio sotto quale pietra Malcolm avesse sepolto il suo tesoro rubato, ma Billy era un uomo paziente. E poiché la città di Perry aveva assunto Malcolm, Billy non poteva licenziare l'uomo, e questo lo irritava. C'era poco che odiasse più di un poliziotto disonesto, brutale e ubriaco.

      Billy non vide l'auto di Malcolm parcheggiata nel campus. Probabilmente starà dormendo da qualche parte.

      Billy scese dall'auto e sistemò il cinturone della pistola. Chiuse la portiera e la chiuse a chiave. La prudenza non è mai troppa. I dannati ladri sono ovunque.

      Billy si avvicinò alla porta d'ingresso. Due poliziotti della città erano di guardia alla porta.

      "Buongiorno, ragazzi," disse lo sceriffo, mentre faceva loro un cenno con la testa.

      "Buongiorno, sceriffo," dissero i due poliziotti, quasi all'unisono.

      Uno dei poliziotti aprì la porta per Billy.

      "Grazie," disse lo sceriffo, mentre entrava nell'edificio.

      Mentre procedeva per il lungo corridoio, Billy notò come i suoi passi risuonassero cupi. Man mano che si avvicinava alla scena, il suono delle voci sovrastò il suono dei suoi passi. Altri due poliziotti erano di guardia fuori dal laboratorio di biologia.

      "Buongiorno, sceriffo," disse un poliziotto. L'altro fece un cenno di saluto con la testa.

      "Buongiorno," rispose Billy. Si fermò poco prima della porta. "È una brutta cosa?"

      Il poliziotto che aveva parlato annuì. "È così. Un altro scempio dello Squartatore di Sardis."

      "Ehi, niente di tutto questo! Non voglio che la stampa venga a sapere di qualche soprannome, soprattutto se è stato dato dalle forze dell'ordine! Ragazzi, avete capito?"

      Il poliziotto silenzioso annuì, e l'altro disse timidamente: "Sì, Sceriffo."

      "Grazie." Billy varcò la porta del laboratorio di biologia.

      La scena che lo accolse era grottesca, ma con una sorta di ordine nel contesto. La vittima era stata impalata su una serie di ganci per abiti che erano stati apposti su una parete, probabilmente dall'assassino. Le sue mani erano state distese e impalate agli appendiabiti, e i suoi piedi erano stati fissati alla parete di mattoni con un chiodo da scalata. I piedi della vittima erano nudi, ed erano stati messi uno sopra l'altro, in modo da farla sembrare una crocifissione. La testa della vittima era stata fissata al muro con del nastro adesivo che passava sulla fronte. Spine erano state incollate o in altri modi attaccate al nastro adesivo, aumentando ancor di più la rappresentazione di una crocifissione. Le era stata tagliata la gola, ed era stato fatto di sicuro dall'altra parte della stanza, accanto al ripostiglio a due ante, anche se la quantità di sangue davanti alle ante non era molta. Apparve chiaro che, una volta che la vittima era stata impalata sui ganci per abiti, il suo stomaco e la sua cavità toracica erano stati aperti. I suoi organi interni erano stati disposti in modo circolare sul pavimento. I suoi intestini erano stati modellati in modo da formare un cuore che circondava i suoi organi. Sopra la sua testa, sulla parete nuda, c'erano scritte le parole: "Io sono il tuo uomo nero." Le parole con errori di ortografia e di grammatica erano state scritte con quello che sembrava essere il sangue della vittima. La perdita di sangue della vittima era stata così grave da far apparire il suo corpo di un grigio spettrale. Il cuore, tuttavia, era scomparso.

      Il fotografo che lavorava per il medico legale della contea di Sardis, Ted Baker, lavorava anche come fotografo del Sentinel della contea di Sardis. Billy lo aveva già da qualche tempo ammonito sul secondo ruolo.

      "Teddy, se vuoi fare entrambi i lavori, dovrai imparare a tenere la bocca chiusa di tanto in tanto. Anche se scatti fotografie per la polizia e per il giornale della contea, questo non significa che hai l'esclusiva. Il più delle volte non ci sarà nessun problema. Ma, di tanto in tanto, sarai a conoscenza d’informazioni che non saranno destinate al grande pubblico... finché non accorderò il permesso. Affare fatto?"

      "Affare fatto," aveva risposto Ted. Ted tenne segreta la sua intenzione di non rispettare l'accordo, se questo gli avrebbe permesso di promuovere la sua carriera giornalistica.

      Ted stava scattando delle foto sulla scena del crimine. Il medico legale, Kenneth Pirtle, stava istruendo Baker sulle prospettive che desiderava. La squadra della scientifica stava aspettando il via libera di Pirtle, ma Billy non aveva molta fiducia in loro.

      Questo era stato il terzo omicidio attribuito allo Squartatore, e lo sceriffo non aveva ancora nulla su cui procedere. In tutti e tre gli omicidi, ognuna delle vittime era stata esposta nello stesso modo, con gli organi al centro di un cuore ricavato dall'intestino della vittima. La maggior parte del sangue di ogni vittima era stato drenato quasi completamente, e il cuore di ogni vittima era scomparso.

      E, in tutti e tre gli omicidi, le stesse

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