Cuori Maledetti. Amy Blankenship

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Cuori Maledetti - Amy Blankenship

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stare con lei e proteggerla. Non dovrebbe essere laggiù da sola nemmeno per un minuto. "

      “Siamo tutti d'accordo con te, Toya ... ma devi ricordarti che è innocente. Ecco perché diventeremo i suoi nuovi migliori amici.” lo informò Kyou.

      "Come ci riusciremo?" Toya scattò.

      "La tua mamma non ti ha mai insegnato a fare amicizia?" Kamui sorrise, ma i suoi occhi si spalancarono, quando Toya si alzò rapidamente.

      Toya notò Kamui sussultare e alzò un sopracciglio scuro. "Vado solo a vedere cosa sta facendo Shinbe per stare fuori così a lungo."

      *****

      Shinbe confermò che le sue barriere anti-demone non erano state alterate, sebbene fosse preoccupato per il fatto che i demoni non fossero il loro unico problema. Il fatto che Hyakuhei avesse sfondato la barriera attorno al Cuore del Tempo la diceva lunga sul pericolo che stava correndo la sacerdotessa. Certo, le barriere l'avrebbero aiutata a nasconderla e impedire ai demoni più deboli di oltrepassare il confine, ma non sarebbe stato sufficiente per fermare Hyakuhei, se fosse uscito dal suo nascondiglio.

      Una cosa che sapeva di Hyakuhei era che il signore dei demoni era paziente ... abbastanza paziente da fingere di essere morto negli ultimi quindici anni. I demoni che i guardiani avevano catturato mentre seguivano l’odore di Kyoko erano stati uccisi. Ma ora che la sacerdotessa era qui ... non si sapeva cosa sarebbe strisciato fuori dal legno. Avrebbe bisogno di una protezione migliore.

      Quando notò che una delle luci al piano di sopra si era accesa, Shinbe scalò rapidamente le pareti esterne incapace di trattenersi. Era come se la sua stessa anima fosse attratta da lei. I suoi occhi color ametista brillarono, mentre guardava dalla finestra e la scorgeva in piedi nell'enorme bagno. Toya aveva ragione ... lui l'avrebbe riconosciuta al primo sguardo.

      Guardò i suoi movimenti aggraziati mentre si allungava nella doccia per testare la temperatura dell'acqua. Cercò di voltarsi dall'altra parte, ma quando lei iniziò a sbottonarsi la camicia non resistette ... rimase a guardarla, paralizzato.

      "Quindi è così che sarebbe la statua della fanciulla senza vestiti…" sussurrò Shinbe, poi iniziò a salire più in alto in modo da poter vedere più di lei che dalla vita in su. Improvvisamente perse la presa sul muro quando un braccio lo strinse dietro al collo facendolo piombare a terra.

      Toya grugnì, quando colpì il terreno sulla schiena, ma quando Shinbe atterrò su di lui fu anche peggio. "Togliti di dosso!" ringhiò.

      "Lasciami andare il collo e lo farò!" sibilò Shinbe, dando una gomitata nel fianco.

      Toya spinse via Shinbe e si alzò rapidamente in piedi. "Dovevi controllare le barriere dei demoni, non ..." Indicò la finestra, "... sei un pervertito, lo sai?"

      "Volevo solo vederla." Shinbe lanciò un’occhiata alla finestra, ma il ringhio pericoloso di Toya lo fermò.

      "Penso che tu abbia visto abbastanza." Gli occhi dorati di Toya turbinavano di argento vivo.

      Shinbe voleva protestare, per capire a Toya che non aveva ancora visto tutto, ma poi pensò che era meglio non provocarlo troppo. "Bene, domani a scuola posso sempre dare una sbirciatina nello spogliatoio delle ragazze." Questo gli valse uno schiaffo sulla testa, ma si limitò a ridacchiare.

      "Andiamo, abbiamo una riunione a cui partecipare." Toya tornò verso casa, loro spingendo Shinbe davanti a sé per tutto il tragitto.

      Tutta l’allegria sparì dal volto di Shinbe mentre raccontava al gruppo le sue paure per la debolezza della barriera. "So che abbiamo ucciso molti demoni che infestano la zona in sua attesa, ma a volte mi chiedo se non abbiamo dimenticato il vero problema." "Faremo i turni per sorvegliarla stasera." L'ordine di Kyou fece scoppiare una violenta discussione su chi sarebbe andato per primo a fare la guardia, e vinse Kyou.

      Nella sua forma d'ombra, Hyakuhei si appoggiò alla parete più lontana della stessa stanza dove i guardiani stavano discutendo. Stava a malapena prestando attenzione ai suoi nipoti mentre la sua mente era rivolta alla casa dove dormiva la ragazza in questione. Pensava che fosse triste che ancora non avessero il coraggio di chiamarla per nome e si chiese se non fosse il senso di colpa a trattenerli.

      Capitolo 3 “I ragazzi del liceo sono tutti ormoni”

      Kyoko si era sentita frustrata per tutta la mattina, nella ricerca di qualcosa di bello da mettersi. Non è che avesse tanta scelta, visto che al college doveva indossare sempre la stessa divisa. Per fortuna alla fine era riuscita a trovare qualcosa che desse un tocco di colore a quell’abbigliamento noioso.

      Una delle ragazze le aveva regalato per Natale un bel maglioncino. Era verde smeraldo, corto e con delle frange. Le era sempre piaciuto, ma non aveva mai avuto l’occasione di indossarlo. Ma ora, con sotto la gonna nera della divisa della scuola, si sentiva quasi eccitata all'idea di andare a fare shopping nel pomeriggio, per rinnovare il proprio guardaroba.

      Il signor Sennin, il giorno prima, in aereo, le aveva consegnato una carta di credito e degli appunti con tutte le informazioni sui soldi che aveva sul conto. Kyoko stava per gridare di gioia, quando aveva visto a quanto ammontasse il suo saldo. Per fortuna si era trattenuta, perché quella cifra si riferiva alle piccole spese. IL grosso dei soldi stava su ben altro conto.

      Ora però doveva risolvere un altro problema: come arrivare a scuola. Al suo vecchio college non permettevano alle ragazze di prendere la patente di guida e lei non aveva la più pallida idea se il bus della scuola sarebbe passato nei dintorni di casa sua... o se l’autista fosse stato avvisato di allungarsi fin lì. Fu quindi felicemente sorpresa quando sentì il clacson di un taxi sotto casa.

      Mentre si precipitava fuori e faceva cenno all’autista di aspettarla, pensò: “Grazie, signor Sennin!” e sorrise, poi salì sull’auto. "Bene, problema risolto."

      Nel frattempo, Shinbe si stava accomodando sul sedile passeggero della jeep di Toya, mentre Kyou e Kamui si dirigevano verso l'elegante mustang nera.

      "Spero solo che l'incantesimo barriera che le ho lanciato la scorsa notte possa impedire ai demoni di fiutarla e di fare irruzione al college." esclamò.

      Toya strinse i denti per la rabbia, al pensiero che non solo tutti i guardiani erano stati nella camera da letto di Kyoko, quella notte, ma che Shinbe doveva esserle stato a un palmo, per lanciarle quell’incantesimo; e questo lo rendeva ancor più furioso.

      Kotaro si mise gli occhiali da sole e salì a cavalcioni sulla sua motocicletta. "L'ultimo paga pegno!” gridò.

      *****

      Morendo dalla voglia di vedere sua sorella di persona, Tama si sedette sul muro di mattoni alto circa un metro di fronte al liceo. Lanciò un'occhiata a Hyakuhei, che era appoggiato al muro proprio accanto a lui, anche se Tama sapeva che nessun altro poteva vederlo, dato che era un'ombra. Finora era rimasto in silenzio a guardare gli studenti entrare nell’Istituto.

      Con il suo taglio di capelli da skater e dei vestiti nuovi, Tama sembrava uno studente qualsiasi, mentre osservava e aspettava. Nei suoi occhi verde smeraldo scivolò un’ombra, quando percepì la presenza dei guardiani nei pressi della scuola. Ma cercò di non guardarli, per evitare che l’odio che provava per loro lo facesse scoprire.

      La scorsa notte aveva mandato uno dei suoi demoni a sorvegliare la casa di Kyoko, ordinandogli di avvisarlo quando la sorella fosse uscita. Ma, poco prima dell’alba, uno dei guardiani si era accorto

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