Cose Pericolose. Amy Blankenship

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Cose Pericolose - Amy Blankenship Legami Di Sangue

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morta.

      Quando Damon corse verso di lei con l’intento di provare a resuscitarla con il proprio sangue di vampiro, Michael lo fermò perché era già arrivata molta gente. Damon ce l’aveva con lui da allora, incolpando Michael di non essere andato via quando lui glielo aveva chiesto.

      Avevano combattuto per mesi...dandosi tregua ogni tanto con parole di affetto, ma finiva sempre con un’altra lite. Michael sapeva che Damon stava diventando sempre più oscuro e che voleva ucciderlo. Se ci avesse provato, allora Michael si sarebbe difeso e uno di loro sarebbe morto.

      Fu allora che Michael fece qualcosa che aveva giurato di non fare... andò da Syn. Syn era il primo vampiro. Dormiva da secoli senza svegliarsi ma Syn non era morto perché non poteva morire...almeno così dicevano. Non ne erano sicuri perché aveva scelto di dormire un paio di secoli prima, ma sembrava che Syn stesse aspettando qualcosa che non era ancora accaduto.

      Michael girava intorno alla statua che indicava il luogo di riposo di Syn all’interno del mausoleo. Sapeva che Syn era sotto di lui. Parlò alla tomba vuota, sentendo le proprie parole echeggiare intorno a sé...talvolta in sussurri, talvolta in assordanti urla.

      Combattere con Damon lo stava facendo impazzire, non voleva che arrivassero a tanto. Non era nemmeno sicuro che uno di loro avesse amato davvero la ragazza. Si sentiva il cuore uscire dal petto per il dolore che aveva causato a suo fratello...e a Katie. Non sapeva se Syn stesse ascoltando, ma gli bastava raccontare la verità a qualcuno, almeno.

      Gli occhi della statua si girarono a guardarlo. Somigliava a Syn ma era incolore. Le candele accese intorno a lui vibrarono e si affievolirono, poi avvamparono verso l’alto mentre la statua si mosse. Parole bisbigliate provenivano dal suolo in una lingua dimenticata.

      Il silenzio che ne seguì fu come un calmante e Michael capì che Syn lo aveva perdonato anche se Damon non lo aveva fatto. Si strofinò le braccia cercando di scacciare i brividi. Syn era un uomo di magia e Michael si chiese quale fosse l’incantesimo che era appena strisciato in lui.

      Si allontanò dalle catacombe e dal mausoleo solo per scoprire che Damon era lì ad aspettarlo. Ancora una volta, ci furono dolci le parole affettuose ma non passò molto tempo prima che si surriscaldassero. Michael voleva solo che tutto finisse...voleva abbracciare suo fratello e ricominciare daccapo.

      Damon aveva preso alla lettera la prima parte della sua frase e, prima che Michael potesse fermarlo, estrasse un paletto di legno dalla giacca. Michael sentì il legno penetrare nel proprio cuore e cadde in ginocchio. Guardando Damon, aprì la bocca per dire qualcosa, ma tutto quello che ottenne fu un gorgoglio.

      Michael cadde su un fianco, sentendo il sangue fermarsi nelle vene e divenire cenere mentre la sua visione si oscurava lentamente.

      Con le lacrime agli occhi, Damon indietreggiò sapendo di essere ormai dannato. La voce di Syn cominciò a risuonare nella sua mente facendolo urlare. Si afferrò la testa e urlava forte per mettere a tacere la voce, ma non si può far tacere Syn.

      In quel momento tutto ciò che c’era in Michael tornò in vita di colpo. Sentendo il dolore straziante del palo ancora nel suo petto, lo prese e lo estrasse dal cuore. Estrarlo faceva male come riceverlo.

      â€œDamon!” gridò Michael mentre si sforzava di alzarsi e cercò suo fratello. Ogni briciolo di dolore valse la pena per vedere lo sguardo sul volto di Damon quando capì che Michael era vivo.

      Michael fece scivolare il bastone sanguinante dalla sua manica e in un istante pugnalò Damon. “Prova questo, fratello!” urlò mentre gli restituiva il favore. Uccise una parte di sé ma tutto questo doveva finire in qualche modo.

      Quando Damon resuscitò, Michael era seduto a terra cercando di riprendere fiato. Michael capì ciò che Syn aveva fatto...quelle che erano state le parole nelle catacombe. Era un incantesimo che solo Syn poteva lanciare, che avrebbe reso impossibile per Michael e Damon uccidersi a vicenda...o forse avrebbe reso impossibile per loro morire del tutto. Oh, potevano uccidersi a vicenda...ma avrebbero provato soltanto dolore.

      Morirono più volte dopo quella notte, sempre l’uno per mano dell’altro. Michael aveva finalmente rinunciato ed era tornato a casa, lasciando suo fratello da qualche parte nel mondo. Sapeva che era inutile inseguirlo e anche se il suo cuore gli gridava che non tutto era perduto, Michael non era ancora sicuro.

      Kane tenne saggiamente la bocca chiusa quando Michael sussultò durante il suo incubo di ricordi. Sbatté le palpebre chiedendosi se andare così in profondità nella mente di Michael gli avesse fatto rivivere i ricordi in modo così chiaro. Se era così...allora si dispiacque quando sentì odore di lacrime nell’aria. Sparì prima che Michael si girasse a guardare la croce appena il sole cominciò a sorgere.

      *****

      Alicia applicò altro rossetto cercando di sbarazzarsi del viso innocente che la fissava allo specchio. Era arrabbiata, non per Kane che le aveva sottratto il libro degli incantesimi...dopotutto, era il libro di Kane. Ma era arrabbiata con tutti gli altri perché la trattavano come una bambina. Viveva in un night club, per l’amor del cielo!

      Poteva anche essere stata in collegio ma non era una scuola materna. Lei era una femmina puma dopotutto, ed era perfettamente in grado di badare a se stessa. A causa delle rigide regole e degli occhi vigili degli insegnanti, Alicia aveva imparato l’arte del fare tutto di nascosto per avere la propria libertà. Al suo lato animale non era mai piaciuto stare in gabbia.

      Adesso che era a casa e la sua famiglia aveva bisogno di protezione, non era giusto che tutti si riunissero lasciandola fuori. Se Micah fosse stato lì, avrebbe capito le sue necessità e, protettivo com’era, non avrebbe mai cercato di privarla della sua libertà. Era sicuramente qualcosa che apprezzava di Kane...oggi l’aveva supportata come se avesse capito cosa stava attraversando.

      E quello era il problema più grande. Micah era scomparso e lei sarebbe andata a cercarlo a costo di ingaggiare ogni essere paranormale della città per farlo...a cominciare dai vampiri e dai licantropi.

      Si accigliò allo specchio, sapendo di aver rovinato tutto cercando di usare un incantesimo al cimitero. Fino a quel momento, non aveva capito che c’erano due tipi di vampiri completamente diversi.

      Durante le brevi visite a casa non aveva mai incontrato Michael, né nessun altro vampiro per dirla tutta, e l’unico che andava a trovarla regolarmente a scuola era Micah. Era solito andare a scuola e firmare per farle passare fuori il weekend e le festività. Fu quando andarono nella foresta che le insegnò a combattere con e senza armi.

      Quando non si allenavano, si trasformavano e correvano, godendosi la libertà. Grazie a Micah, lei era più intelligente, più veloce e più tosta della maggior parte delle femmine mutanti. Micah era sempre stato il suo eroe ed era l’unico della famiglia a non pensare che una ragazza fosse uno svantaggio.

      Ricordava ancora la prima volta che Micah l’aveva portata fuori per il fine settimana. Erano andati nelle foresta e allestito il campeggio prima che Micah le dicesse di fare una corsa. Alicia non aveva mai avuto una tale opportunità prima ed era così eccitata che, quando si trasformò, corse alla massima velocità e fece tre giri completi intorno al campo.

      Quando si fermò, guardò Micah con le mani sui fianchi che rideva. All’inizio pensò che stesse ridendo di lei, ma in realtà stava ridendo per quanto fosse stupido il resto della famiglia. Nessuno di loro aveva avuto il tempo di parlarle

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