I Diamanti Non Piangono Mai. Dawn Brower
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Odiava…essere a casa.
Lì c'erano troppi ricordi legati all'amore che aveva perso. Scarlett non si era mai ripresa veramente, dopo essere stata abbandonata all'altare. Il tradimento di JD aveva lasciato delle cicatrici e, per colpa sua, aveva difficoltà ad affezionarsi a qualcuno. Non era facile avere fiducia, quindi si aggrappava alla propria indipendenza con tutte le forze. Non avrebbe mai più permesso a nessuno di ferirla come aveva fatto JD.
Lasciò la macchina in un parcheggio nelle vicinanza e spense il motore, poi scese dalla Camaro rosso ciliegia. Non aveva aperto la capote, ma forse lo avrebbe fatto al ritorno. Scarlett amava sentire il vento tra i capelli, l'aiutava a sentirsi viva e libera. Si mise in tasca le chiavi e si incamminò verso il lungomare. Le onde si infrangevano a riva con spruzzi di schiuma bianca, poi si ritiravano nuovamente nel mare. La sabbia bianca brillava alla luce del sole e Scarlett immaginò che si sarebbe bruciata, se avesse camminato a piedi nudi. Era tentata di provare, ma tenne le scarpe e continuò a camminare sul lungomare, come aveva programmato. Camminando lungo il ponte azzurro che collegava la spiaggia alla passeggiata, sarebbe arrivata ad un muro costruito per impedire alle onde più alte di infrangersi sulla costa. Le era sempre piaciuto camminare sul quel muro di pietra e acciaio, specialmente quando le onde erano molto alte e un po' di quegli spruzzi salati cadevano su di lei.
Scarlett infilò le mani nelle tasche dei suoi jeans a si incamminò lungo il ponte. Il mare era tranquillo e la aiutò a calmarsi. Non riusciva a capire perché si sentisse così nervosa, ma non riusciva a scrollarsi di dosso quella sensazione. C'era già molta gente che attraversava il ponte, alcuni diretti verso il muro, mentre altri stavano tornando indietro verso la riva. Scarlett ignorò la maggior parte di loro, perché non voleva che qualcuno la riconoscesse. Quello era un momento per se stessa.
Quando arrivò al muro frangiflutti, si fermò ad un'estremità, fissando l'acqua blu scura, e trasse un sospiro. Si sporse lungo la ringhiera e chiuse gli occhi, poi fece un respiro profondo e rimase in ascolto del vento. Una dolce melodia stava già formandosi nella sua mente.
“Scarlett?”, disse una voce maschile.
Era una voce familiare. Dei ricordi che Scarlett voleva dimenticare, che aveva creduto di aver sepolto per sempre, iniziarono a riaffiorare. La risata di quell'uomo riecheggiò nella sua mente. Il tono roco della sua voce si abbatté su di lei, come quando le aveva sussurrato parole dolci, aveva fatto insinuazioni maliziose e le aveva promesso di amarla per sempre. Il cuore prese a batterle più veloce ed aveva difficoltà a respirare ed espirare. Il dolore le attraversò i polmoni, lasciati privi di ossigeno.
Non poteva succedere, non proprio adesso. Doveva essersi sbagliata…Non era possibile che lui fosse a Sparkle City. Cioè, era possibile, ma erano dieci anni che non lo incontrava. JD aveva fatto del suo meglio per evitarla e lei aveva fatto lo stesso. Riaprì le palpebre lentamente, poi si voltò a guardare nella direzione dalla quale era giunta la voce. Scarlett non stava impazzendo, non era possibile. Lui era ancora bello come lo ricordava, anzi, ancora di più. Aveva un po' di barba sul mento, che lo rendeva ancora più sexy; aveva anche una cicatrice sulla fronte che, invece di renderlo meno attraente, lo rendeva ancora più affascinante. Aveva i capelli i disordine, come se li avesse pettinati con le dita- o come se qualcuno lo avesse fatto al suo posto. Scarlett scacciò quella punta di gelosia nell'immaginarlo con un'altra donna. Non era più suo e non lo sarebbe stato mai più. “JD”, disse. La voce di Scarlett era appena più di un sussurro. JD era veramente lì e lei avrebbe dovuto parlargli. No…Non era necessario. Scarlett non gli doveva niente.
Si voltò per andarsene, ma lui allungò la mano e le afferrò il braccio, impedendole di fare un passo avanti. Scarlett si girò e lo guardò storto. “Lasciami andare.”
“Per favore, non andartene”, disse JD. Aveva la voce roca dall'emozione, ma lei non era sicura del perché. “Io…”, deglutì con difficoltà. “Ci sono delle cose che dovresti sapere.”
“Non credo”, insistette lei. “Se ha a che fare con te, è meglio se te lo tieni per te. Qualsiasi cosa ci fosse tra noi, è finita quando mi hai abbandonata all'altare.” Dio, era così difficile dirlo ad alta voce. “Ora, gentilmente, toglimi le mani di dosso e potremo separarci in pace.”
JD la lasciò andare e si infilò le mani in tasca. “Ho sbagliato.” La sua voce era colma di rimorso e Scarlett stava quasi per credergli.
Sbuffò a quelle parole e scoppiò a ridere come una pazza. “Un errore?” Scarlett scosse la testa senza riuscire a credergli. “E' così che chiami l'avermi abbandonata per scappare via con la mia migliore amica?”
“Non è stato così…” JD emise un sospiro di frustrazione. “Non c'è mai stato niente tra me e Shayla. Non avrei mai potuto farti una cosa del genere.”
“No”, disse Scarlett disgustata. “Hai preferito lasciarmi ad affrontare tutti i nostri amici e le nostre famiglie da sola.” Fece un passo avanti e gli piantò varie volte l'indice nel petto. “Hai preferito scappare come un codardo ad inseguire i tuoi sogni. Senza considerare affatto cosa volessi io.” Lo colpì di nuovo. “E mi hai lasciato credere le cose peggiori su di te, in modo da semplificarti la vita.” Lo guardò storto. “Ma vuoi sapere una cosa? Nulla di tutto ciò è importante. Sono andata avanti e dovresti farlo anche tu. Se ci incontriamo di nuovo, fammi un favore, non disturbarti a parlarmi. Non mi importa un accidente delle tue spiegazioni o della tua versione confusa di scuse.”
Con quelle parole, si allontanò da lui a gran passi. Perché quelle voci le avevano detto di andare alla spiaggia? Non voleva vedere JD e, dannazione, non desiderava affatto avere una conversazione con lui. Una parte di lei si chiedeva se lui fosse tornato definitivamente a Sparkle City. L'altra parte tremava alla sola idea. Se era tornato a casa, c'erano buone possibilità di incontrarsi di nuovo. Ciò avrebbe comportato nuove opportunità di litigare e di trovarsi in situazioni imbarazzanti.
Cosa aveva fatto per meritarsi tutto questo? Forse avrebbe dovuto partire per un tour, almeno avrebbe evitato di fare di nuovo soffrire il suo cuore.
CAPITOLO 2
Un'ondata di calore aveva colpito Sparkle City, facendo desiderare a Scarlett di poter ibernarsi nel suo appartamento a crogiolarsi nel dolce sollievo offerto dall'aria condizionata, fino a quando non fosse passata. Sfortunatamente, non era possibile. Aveva una vita e non poteva ignorarla solo perché desiderava nascondersi dal mondo. La verità era che aveva paura di incontrare inavvertitamente JD, se fosse uscita di casa. La notizia del suo accordo con i Suns era la sola cosa di cui parlavano gli amanti del baseball e, se aveva capito bene cosa aveva detto il notiziario la sera prima, lui sarebbe rimasto a Sparkle City per molti anni. Comunque, c'erano un paio di modi sicuri per continuare ad evitarlo: trasferirsi o rimanere in tour fino a quando non fosse morta.
In effetti nessuna delle due opzioni sembrava attraente. Non avrebbe dovuto cambiare proprio niente nella sua vita, non era lei ad essere in torto. JD aveva lasciato la città con la sua migliore amica, quindi era lui che avrebbe dovuto andare via per evitarla. Ma non importava quante volte Scarlett continuasse a ripetersi quelle parole: sentiva ancora una stretta al petto e non riusciva a respirare, ogni volta che pensava che JD viveva di nuovo a Sparkle City. Avrebbe dovuto controllare le proprie reazioni. Sperava che, con il tempo, sarebbe riuscita ad essere indifferente. Fino a quel momento, avrebbe fatto del proprio meglio per fingere che lui