Uno Scandaloso Conte In Meno. Dawn Brower

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Uno Scandaloso Conte In Meno - Dawn Brower

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fece per andarsene. “ Ora mi perdonerete, ma è mio dovere assicurarmi che mia sorella stia bene.” Chiaramente non si sarebbe messo alle calcagna di Samantha, ma era una scusa buona come un’altra. Se avesse detto che se ne andava perché si sentiva depresso, non gli avrebbero creduto.

      Il Principe Luca si lisciò con un mano i capelli bruni: “Sarò veramente felice quando vincerò la mia scommessa.” disse. E , rivolgendosi al Duca. “Cento sterline che troverà moglie entro la fine di questa stagione.” Shelby si sentì invadere dalla rabbia. Quello sciocco avrebbe fatto meglio a restarsene a casa sua! Purtroppo si sarebbe trattenuto ancora un po’ in Inghilterra, dov’era in visita alla sua famiglia.

      Il Duca ridacchiò: “Non mi sembra che abbiate tanta fiducia nelle vostre premonizioni se la posta in gioco è di sole cento sterline! Ne punto altre cento e scommetto che la futura moglie in realtà l’ha già trovata… ma non se n’è ancora accorto.” Il Principe strinse la mano del Duca. “Accetto la scommessa.” Poi, rivolto a Gregory: “E voi, Shelby, non scommettete su voi stesso?” lo derise.

      Gregory fece un sorriso a trentadue denti: ”Non scommetto mai sulle cause perse. Non tutti desiderano sposarsi. Voi tornate pure a casa dalle vostre consorti e regalate loro il dispiacere della vostra compagnia.” Quindi girò sui tacchi e se ne andò, lasciando quei gentiluomini alle loro sciocche scommesse. Che sprecassero il loro tempo in questo modo, lui aveva cose più urgenti da fare!

      Nella furia, andò a sbattere contro una signora e quasi la fece cadere per terra. Allungò le mani stringendola alla vita per sorreggerla, e la tirò a sé prima che cadesse. Non aveva ancora visto il suo viso, ma quel poco che aveva toccato di lei…era maledettamente attraente! Ma non doveva crogiolarsi in questo pensiero: al ballo di Loxton, pieno di fanciulle in fiore, nessuna donna era adatta a lui! A meno che non fosse una florida matrona o una vedova infelice che poteva portarsi comodamente a letto!

      Gregory guardò il viso della donna con trepida speranza…e subito si raggelò. Ecco una fanciulla con cui tenere le mani a posto! Se solo avesse fatto un piccolo errore, si sarebbe immediatamente trovato davanti a un parroco per un matrimonio riparatore! Di certo, Harrington sarebbe andato su tutte le furie!

      “Lady Kaitlin! Vi prego di scusarmi. Avrei dovuto essere meno maldestro.”

      La guardò come si guarda un sogno. Ma… da quando si era fatta così bella? Aveva deliberatamente cercato di ignorarla in quegli anni! Ma adesso desiderava non averlo fatto. I suoi capelli erano biondi come il sole e gli occhi di un meraviglioso blu intenso. E il suo viso…perfetto. Delicato e a forma di cuore, con belle labbra da baciare. Ma subito si riscosse: mai avrebbe avvicinato le labbra alle sue!

      “Va tutto bene, Lord Shelby – disse Kaitlin, quasi con cattiveria – Tanto nessuno si accorge mai di me.”

      “Cosa? – disse lui, incredulo, sostenendola – Non siate ridicola! Vi notano, eccome! Altrimenti sono tutti ciechi!” Un sorriso illuminò il viso di lei: era così dannatamente bella! Doveva scappare, e subito! Non avrebbe mai sedotto una fanciulla innocente, non lo aveva mai fatto!

      “Non siate inutilmente cortese con me, Lord Shelby. Sono una zitella, e ormai ho accettato il mio destino.” Gregory si accigliò. Come poteva parlare così di se stessa?

      “Cosa vi fa credere che sia così?” le chiese.

      “Sono ormai quattro anni che sono entrata in società e mai un gentiluomo si è interessato a me. Credo che questo basti.” rispose tristemente Kaitlin, stringendosi nelle spalle.” Ormai è troppo tardi per cambiare le cose.”

      “Forse non avete ancora incontrato la persona giusta.” disse Gregory.

      “O forse l’ho incontrata, ma lui non si è accorto di me – precisò la ragazza – Ma non preoccupatevi per me. Vuol dire che è il mio destino.”

      Gregory non poteva sopportare la scarsa considerazione che lei aveva di se stessa. Avrebbe voluto trovare un modo per rafforzare la sua autostima. C’erano tante cose che poteva fare per lei, senza dover arrivare per forza a chiedere la sua mano.

      “Ciò non significa che non potete piacere a qualcuno. Vorrei essere in grado di farvelo capire.”

      Lei piegò la testa di lato. “ E perché dovreste? In fondo, io non sono nulla per voi.” “ Non siate ridicola! – la redarguì lui – Siete la migliore amica di mia sorella… o almeno, una delle sue miglior amiche. Oserei sperare che possiamo considerarci amici, o anche qualcosa di più, se a voi fa piacere.” Non avrebbe voluto esprimere i suoi pensieri a voce alta, e si maledisse dentro di sé per averlo fatto.

      “Oh, ecco che riapparite cortese, signore! – disse gentilmente Lady Kaitlin – L’idea di essere amici non mi dispiace affatto. E, in quanto amici, potrei chiedervi una piccola cosa?”

      “Sicuro! – rispose di getto lui, bramando di esserle d’aiuto in ogni modo possibile. Non si era mai sentito così impotente in vita sua! La pacatezza di lei gli fece dimenticare il malumore che aveva nutrito nei suoi confronti poco prima. Lei si morse le labbra con voluttà.. Lui gemette a quella vista. Kaitlin distolse lo sguardo.

      “Non importa. Dimenticate ciò che vi ho detto.”

      “No – esclamò lui – insisto! Ditemi di cosa avete bisogno!” Perché lei aveva cambiato idea e non desiderava più il suo aiuto? Gregory desiderava ardentemente ottenere la sua fiducia, e ormai non riusciva neanche a capire il perché.

      “Non dovrei..,– iniziò lei, con la voce un po’ tremante – E’ che non ho mai…”

      “Cosa?” chiese lui. “Baciatemi.” insistette lei, con dolcezza, e lui quasi s’irrigidì al suono delle sue parole. Era come se Kaitlin gli avesse letto nella mente. Ma, chiaramente, lei capiva anche perché non potevano farlo. Almeno non lì, in quel corridoio di passaggio tra la sala da ballo e quella da gioco. Chiunque avrebbe potuto coglierli in flagrante e poi.. lui sarebbe rimasto in trappola.

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