Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

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Il Libro di Urantia - Urantia Foundation

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che operano nelle regioni spaziali di Nebadon. La vostra attuale confusione è dovuta anche alla vostra incompleta comprensione di questo problema che coinvolge le attività interassociate del controllo personale ed impersonale dell’universo maestro — le presenze, le prestazioni e la coordinazione dell’Attore Congiunto e dell’Assoluto Non Qualificato.

      41:6.1 (461.5) Nel decifrare i fenomeni dello spettro, bisognerebbe ricordare che lo spazio non è vuoto; che la luce, attraversando lo spazio, è talvolta leggermente modificata dalle varie forme d’energia e di materia che circolano in tutto lo spazio organizzato. Alcune delle linee indicanti le materie sconosciute che appaiono nello spettro del vostro sole sono dovute a modificazioni di elementi ben noti che navigano nello spazio in forma frammentata, vittime atomiche dei violenti scontri nel corso dei conflitti tra elementi solari. Lo spazio è pervaso da questi relitti vaganti, specialmente di sodio e di calcio.

      41:6.2 (461.6) Il calcio, in effetti, è l’elemento principale che permea la materia dello spazio di tutto Orvonton. L’intero nostro superuniverso è cosparso di pietra finemente polverizzata. La pietra è letteralmente la materia base di costruzione dei pianeti e delle sfere dello spazio. La nube cosmica, la grande coltre dello spazio, è composta per la maggior parte di atomi di calcio modificati. L’atomo della pietra è uno degli elementi più diffusi e persistenti. Esso non solo sopporta la ionizzazione solare — la scissione — ma persiste come identità associativa anche dopo essere stato bombardato dai distruttivi raggi X e frantumato dalle alte temperature solari. Il calcio possiede un’individualità ed una longevità superiori a tutte le più comuni forme della materia.

      41:6.3 (462.1) Come hanno sospettato i vostri fisici, questi resti mutilati del calcio solare cavalcano letteralmente i raggi di luce per varie distanze, ed in tal modo la loro disseminazione su vasta scala in tutto lo spazio è enormemente facilitata. Anche l’atomo di sodio, con certe modificazioni, è capace di locomozione per mezzo della luce e dell’energia. L’impresa del calcio è tanto più rimarchevole in quanto questo elemento ha una massa quasi doppia di quella del sodio. La permeazione dello spazio locale da parte del calcio è dovuta al fatto che esso fugge dalla fotosfera solare, in forma modificata, cavalcando letteralmente i raggi di sole uscenti. Di tutti gli elementi solari, il calcio, nonostante il suo relativo ingombro — in quanto contiene venti elettroni in rotazione — è quello che riesce meglio a fuggire dall’interno del sole verso i regni dello spazio. Questo spiega perché sul sole c’è uno strato di calcio, una superficie di pietra gassosa dello spessore di circa diecimila chilometri; e ciò nonostante il fatto che diciannove elementi più leggeri, e numerosi altri più pesanti, vi si trovino sotto.

      41:6.4 (462.2) Il calcio, alle temperature solari, è un elemento attivo e versatile. L’atomo della pietra ha due elettroni agili ed associati liberamente nei due circuiti elettronici esterni, che sono molto vicini tra loro. Nella lotta atomica esso perde ben presto il suo elettrone esterno; in quel momento impegna il diciannovesimo elettrone in una magistrale azione di andirivieni tra il diciannovesimo ed il ventesimo circuito di rivoluzione elettronica. Proiettando questo diciannovesimo elettrone avanti e indietro tra la sua orbita e quella del suo compagno perduto per più di venticinquemila volte al secondo, un atomo di pietra mutilato è in grado di sfidare parzialmente la gravità e di riuscire così a cavalcare le correnti di luce e d’energia emergenti, i raggi solari, verso la libertà e l’avventura. Questo atomo di calcio si muove verso l’esterno con scatti alternati di propulsione in avanti, afferrando e lasciando il raggio di sole circa venticinquemila volte ogni secondo. Questa è la ragione per cui la pietra è il componente principale dei mondi dello spazio. Il calcio è l’evaso più esperto della prigione solare.

      41:6.5 (462.3) L’agilità di questo acrobatico elettrone del calcio è indicata dal fatto che, quando viene proiettato dalle forze solari alla temperatura dei raggi X sul cerchio dell’orbita superiore, esso resta in quell’orbita soltanto un milionesimo di secondo circa. Ma prima che il potere elettrogravitazionale del nucleo atomico lo riporti nella sua vecchia orbita, esso è capace di completare un milione di rivoluzioni attorno al centro atomico.

      41:6.6 (462.4) Il vostro sole si è separato da una quantità enorme del suo calcio, avendone perso grandissime quantità durante le epoche delle sue eruzioni convulsive connesse con la formazione del sistema solare. Gran parte del calcio solare si trova ora nella crosta esterna del sole.

      41:6.7 (462.5) Bisognerebbe ricordare che le analisi dello spettro rivelano soltanto la composizione della superficie del sole. Per esempio: gli spettri solari mostrano molte linee del ferro, ma il ferro non è l’elemento principale del sole. Questo fenomeno è quasi interamente dovuto alla temperatura attuale della superficie del sole, che è di poco inferiore a 3.300 gradi, e tale temperatura è molto favorevole alla registrazione dello spettro del ferro.

      41:7.1 (463.1) La temperatura interna di molti soli, anche del vostro, è molto più elevata di quanto comunemente si creda. All’interno di un sole praticamente non esistono atomi interi; essi vengono tutti più o meno frantumati dall’intenso bombardamento dei raggi X che è proprio di queste alte temperature. Indipendentemente da quali elementi materiali possono apparire negli strati esterni di un sole, quelli all’interno sono resi molto simili dall’azione dissociativa dei raggi X disgreganti. Il raggio X è il grande livellatore dell’esistenza atomica.

      41:7.2 (463.2) La temperatura della superficie del vostro sole è di circa 3.300 gradi centigradi, ma aumenta rapidamente penetrando verso l’interno fino a raggiungere il valore incredibile di circa 19.400.000 gradi nelle regioni centrali. (Tutte queste temperature si riferiscono alla vostra scala Celsius.)

      41:7.3 (463.3) Tutti questi fenomeni indicano un enorme dispendio d’energia, e le fonti d’energia solare, citate in ordine d’importanza, sono:

      41:7.4 (463.4) 1. L’annientamento degli atomi e, alla fine, degli elettroni.

      41:7.5 (463.5) 2. La trasmutazione degli elementi, incluso il gruppo radioattivo di energie così liberate.

      41:7.6 (463.6) 3. L’accumulo e la trasmissione di certe energie spaziali universali.

      41:7.7 (463.7) 4. La materia spaziale e le meteore che si tuffano incessantemente nei soli ardenti.

      41:7.8 (463.8) 5. La contrazione solare; il raffreddamento e la conseguente contrazione di un sole producono energia e calore talvolta maggiori di quelli forniti dalla materia dello spazio.

      41:7.9 (463.9) 6. L’azione della gravità alle alte temperature trasforma un certo potere posto in circuito in energie radiative.

      41:7.10 (463.10) 7. La luce ricatturata ed altre materie che sono ricondotte nel sole dopo averlo lasciato, assieme ad altre energie di origine extrasolare.

      41:7.11 (463.11) Esiste una cappa regolatrice di gas caldi (talvolta ad una temperatura di milioni di gradi) che avvolge i soli e che agisce per stabilizzare le perdite di calore e per impedire in altri modi le pericolose fluttuazioni della dispersione del calore. Durante la vita attiva di un sole la temperatura interna di 19.400.000 gradi rimane press’a poco la stessa del tutto indipendentemente dalla diminuzione progressiva della temperatura esterna.

      41:7.12 (463.12) Voi potete tentare d’immaginare 19.400.000 gradi di calore, in associazione con certe pressioni della gravità, come il punto d’ebollizione elettronica. Sotto una tale pressione ed a questa temperatura tutti gli atomi vengono degradati e disgregati nei loro componenti elettronici ed in altri componenti ancestrali. Anche gli elettroni ed altre associazioni di ultimatoni possono essere disgregati, ma i soli non sono capaci di degradare gli ultimatoni.

      41:7.13

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