Concludi Ciò Che Hai Iniziato. Kathryn Lively
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Dodgers: Guggenheim Baseball Management
National Enquirer: American Media Inc.
Cirque du Soleil: Cirque du Soleil
Viva Las Vegas Wedding Chapel: Viva Las Vegas Wedding Chapels Inc.
Shining: Warner Bros.
Cuori senza età: Buena Vista Television
Sailor Moon: USA Network, Cartoon Network, Toonami Syndication
The Golden Nugget: Landry's Inc.
Four Queens: TLC Enterprises
Etsy: Etsy Inc.
Twitter: Twitter, Inc.
Facebook: Facebook, Inc.
Varietà: Penske Media Corporation
Wet Hot American Summer: USA Films
Star Trek: CBS Television Distribution
James Bond: Eon Productions
Chanel: Chanel S.A.
Godspell: Stephen Schwartz
Amleto: William Shakespeare
Hamilton: Lin Manuel-Miranda
Sliding Doors: Paramount Pictures
Cabaret: John Kander, Fred Ebb
Google: Google, Inc.
Monday, Monday: John Phillips
Harley: Harley-Davidson, Inc.
IMDb: Amazon.com
Lifetime: Lifetime Entertainment Services
VW: Volkswagen AG
La famiglia Brady: CBS Television Distribution
Youtube: YouTube, LLC
Angry Birds: Chillingo
San Diego ComicCon: Comic-Con International
Tumblr: Yahoo Inc.
Bluetooth: Bluetooth Special Interest Group
Wikipedia: Wikimedia Foundation
Pink's: Pink’s Hot Dogs
Il Trono di Spade: Home Box Office Inc.
McDonald's: McDonald's Corporation
Revlon: Revlon, Inc.
Kentucky Derby: Churchill Downs Incoporated
Mystery Science Theater: Vivendi Entertainment
Cinemax: Home Box Office Inc.
Elvira:
Dr. Martens: Martens Havighorst
Louboutin: Christian Louboutin Ltd.
Cracker Jack: Frito-Lay Inc.
Meet the Press: NBC News Productions
Mary Poppins: Buena Vista Distribution
Tutti gli uomini del Presidente: Warner Bros Television Distribution
I Soprano: Chase Films, Brad Gray Television
Photoshop: Adobe Systems Incorporated
In-N-Out Burger: In-N-Out Burgers, Inc.
Carl's Jr.: CKE Restaurants Holdings
Instagram: Facebook, Inc.
Rolex: Rolex SA
Canter’s: Canter's Deli
TMZ: Time Warner
Doctor Who: British Broadcasting Corporation
The King of Queens: CBS Studios International
Innamorati pazzi: Sony Pictures Television
Red Bull: Red Bull GmbH
MGM Grand: MGM Resorts International
Capitolo Uno
Aprile 2006
Las Vegas
Gabby Randall guardava le luci accecanti di Fremont Street dalla finestra della loro suite al quindicesimo piano del Fitzgerald Hotel & Casino. Migliaia di luci, forse un milione, brillavano in rapida successione, come se fossero onde, fuochi d’artificio ed esplosioni di stelle dai colori che lei non pensava esistessero. In basso, alla sua destra, un cowboy di neon alto due piani ammiccava e salutava i passanti dal suo piedistallo al Pioneer Club. I bordi di un giallo acceso ne incorniciavano la camicia a quadri e lo sguardo furbo, e se Gabby si fosse spostata di un centimetro da un lato o dall’altro, sarebbe stata sicura di vedere nei suoi occhi un bagliore sinistro.
Lui la fissava, con uno sguardo accusatorio, come a dire Vergognati, ragazzina. Scappare senza dirlo a nessuno. Lei voleva voltarsi, ma i suoi occhi erano troppo ipnotici e non riusciva a resistergli.
“Zitto. Sono adulta”, mormorò lei e sbatté le palpebre per rompere l’incantesimo. Il cowboy aveva un nome. L’impiegato alla reception aveva detto la stessa cosa, ma le era sfuggito di mente, sostituito da cori di slot machine tintinnanti nelle vicinanze mentre Dash gli dava due nomi falsi e pagava la stanza in contanti.
Lei ignorò il sorrisetto di neon e si mise a studiare i motivi accesi della hall dell’hotel. Le venne in mente un pensiero riguardo le luci: come si fa a sapere quando controllare eventuali surriscaldamenti e sostituire le lampadine se quei cartelli funzionano 24 ore su 24? Gli hotel assumevano una persona specifica per lavorare come elettricista? Erano come i fili delle luci di Natale, che se una luce era difettosa, allora tutto il filo non si accendeva?
Il motivo per cui stava riflettendo su questo, tra tutte le cose che ci si potesse chiedere riguardo Las Vegas, non lo sapeva. Fece un respiro profondo e decise che la sua mente aveva scelto di concentrarsi su osservazioni insulse per calmare i nervi.
Il problema non era tanto l’andare in una città sconosciuta quanto la sua prima notte da sola con Dash. La sua prima notte da sola con un uomo, a dirla tutta.
Non era mai stata a Las Vegas, anche se aveva ricevuto numerosi inviti da organizzatori di eventi. I suoi genitori e manager, rispettosi del loro cattolicesimo tanto quanto del loro senso degli affari, avevano rifiutato per conto suo più e più volte. Nessuna convention o visita ufficiale non autorizzate dal sistema, o da loro, per lei. Sicuramente, non volevano che venisse coinvolta in uno spettacolo di magia per celebrità di cattivo gusto o in qualche trovata pubblicitaria.