La Fuga Dalla Morte. Andrzej Stanislaw Budzinski

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La Fuga Dalla Morte - Andrzej Stanislaw Budzinski

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Per fortuna non lo so e meglio non saperlo! Provate a immaginare che conosciamo la data esatta della nostra morte! Contiamo al rovescio: 100 giorni, 99, 66, 14, 7, 3, 2, 1. Domani, morirò domani. Sarebbe un orrore! Sono sicuro che tanti di noi, prima di morire, avrebbero un infarto! L’effetto è lo stesso, ma morire prima dell’arrivo della propria morte? Ma che disgrazia! Morto prima della morte. Provate a immaginare la tensione che cresce fino al massimo. Non voglio pensare. Già mi sento male. Brrrrrrr! Ambulanza! Ambulanza per favore! Ambulanza. Chiamate l’ambulanza! Sto morendo! Lo stesso! Qua ci vuole tripla tisana e una bella e lunga seduta da un buon psicologo!

      Tra me e me, sono del parere che è meglio rimanere così come fino a oggi, non sapendo quando arriverà la nostra morte. Meglio così!

      Spesso facciamo finta che essa non arriverà mai e neanche la pensiamo. Un grandissimo sbaglio! A questo punto ci vuole un pensiero forte! L’ho trovato, quello di Dalai Lama [6] , Guru spirituale dei Buddisti:

       « Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto » .

      Ci fa pensare! Vero? Triste! Se per caso vivo così come dice questo grande uomo, la mia vita non ha tanto senso. Pensiamoci bene la vita è breve, unica e non possiamo permetterci a sprecarla perché è molto preziosa. Più preziosa che possiamo immaginare. Veramente dobbiamo pensare! Per che cosa vivo? Per che cosa muoio? Che cosa cerco?

      Ho provato a cercare in internet, adesso il mezzo più veloce, qualche notizia di qualcuno che conosce o conosceva la data della sua morte. Purtroppo non ho trovato niente, o per fortuna. Ho trovato invece, e questo mi ha sorpreso, i siti dove possiamo calcolare la data e la causa del nostro decesso.

      Com’è possibile? Vi dico sinceramente Non ho calcolato la mia data. Ma ero tentato farlo, non per curiosità, ma per una prova scientifica, per poi dirvi, vero o falso, naturalmente se si rivelasse vero non vi avrei risposto io di persona, penso che questione è chiara. Il mio necrologio vi avrebbe dato la risposta con una bella foto, con la data del calcolo del giorno della mia morte fatto nel sito. Morto!

      Sarebbe interessante, ma non lo faccio. Grazie, però non sono curioso. Se siete curiosi voi, non posso impedirvelo. Se volete fate voi! Aspetto l’esito. Fatemi sapere!

       Nella mia ricerca, credetemi, molto approfondita, ma anche senza essa già sapevo risultato. Fino ad oggi ho trovato soltanto una persona sulla Terra la quale sapeva il giorno della sua morte. Sapete chi era? Gesù! Era anche altra persona che era preservata dal peccato e dalla corruzione della morte. Sapete chi era? Maria, sua madre! La tradizione della Chiesa dice che Maria non morì, ma si addormentò e con l’anima e con il copro fu assunta in cielo [7] . Lei è la prima creatura umana che gode pienamente il cielo, con il corpo e l’anima. Secondo il Vangelo, che è la Buona Notizia di Gesù, anche noi godremo questa pienezza. Però. Dopo la risurrezione dei morti! Noi non sappiamo quando questo succede. Può essere in ogni momento! Dopo la seconda venuta di Gesù sulla Terra come giudice dei vivi e dei morti.

       La morte? Bel problema. Che cosa sia? Spiegandola in modo più semplice possibile, possiamo dire che è un passaggio tra l’al di quà verso l’al di là. Ma!? Questa risposta, sinceramente, non mi soddisfa tanto! Nella storia della Chiesa c’era un grande Santo che si chiama Francesco d’Assisi, il quale ha scritto il « Cantico delle creature » [8] . In quest’inno troviamo una cosa strana. San Francesco chiama la morte, sorella. La morte sorella!? Com’è possibile che san Francesco chiama la morte in modo così gradevole? Sua sorella. Incredibile, ma è vero. Per lui la morte era la sorella.

      Sappiamo che la sorella è un nome familiare, vicina, sangue del mio sangue, la conosco bene e lei conosce me, vive con me sotto lo stesso tetto, è figlia di mio padre e di mia mamma, condivido con lei la mia vita, mi aiuta, mi dà consigli, piange con me quando sono triste e ride con me quando sono felice, conosce i miei segreti, gioca con me, con la quale sto volentieri, si preoccupa di me, mi protegge, mangiamo lo stesso cibo, ci divertiamo insieme, mi accarezza, mi abbraccia e mi bacia, voglio stare con lei e quando non c’è mi manca, ho nostalgia di lei. Adesso mi manca soltanto questo: sorella morte ti amo! Ho perso la testa per te. Vado pazzo per te. Fino ad oggi non sapevo che cosa è l’amore! Adesso scherzo. Qualcuno può dirmi esagerato. Sorella morte vuoi sposarmi?

      Scusate! forse ho un po’ esagerato, ma non tanto però. Per un attimo mi sentivo come san Francesco d’ Assisi. Sinceramente io a casa mia, con mia sorella non ho mai avuto un rapporto così forte e profondo come san Francesco con la morte, ripeto con la morte. Ti invidio san Francesco!

       Perdonami grande santo! Anche voi che leggete queste parole, però!? Tu non sei tanto normale! Sì! Non sei tanto normale! Vero! Tu sei santo! I Santi « non sono tanto normali! » Sono fuori della legge per questo sono Santi. Se san Francesco chiamando la morte sorella pensava tutte queste cose (spero proprio di sì, conoscendolo un po’), allora è una cosa eccezionale e unica al mondo, l’unica in tutto l’Universo. Ecco il testo originale che proviene dal Cantico delle Creature:

       « Laudato si' mi' Signore per sora nostra morte corporale,

       da la quale nullu homo vivente pò skappare:

       guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;

       beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati,

       ka la morte secunda no ‘l farrà male [9] » .

      Veramente sono rimasto senza parole! Che godimento pensare di san Francesco e del suo rapporto con la morte, è un banchetto del cibo celeste. Spero tanto che anche voi abbiate la stessa sensazione. Dopo tutti questi pensieri si vorrebbe dire:

       « Vieni mia sorella morte

       E prendimi il più presto possibile!

       Maranatha!

       Vieni sorella morte!

       Maranatha!

       Ti aspetto con nostalgia!

       Portami da Gesù!

       Maranatha!

       Vieni mia sorella morte!

       Maranatha! »

      Adesso torniamo alla realtà! Almeno proviamo. Il mio rapporto con la morte? Che rapporto ho con la morte? Anche per me è sorella?

      Sono un insegnante di religione. Spesso mi capita di affrontare insieme con i bambini della Scuola Elementare i problemi importanti. Tra questi c’è anche la morte. Come spiegare ai bambini, così piccoli, che cos’è la morte? Purtroppo dovevo affrontare questo problema! Come? Adesso vi spiego che illuminazione ho avuto.

      Un giorno a scuola, durante la lezione, ho notato una bambina che non era tanto felice. Normalmente era quasi sempre gioiosa. Sembrava un po’ persa, con la testa tra le nuvole. La osservavo e pensavo,

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