La Fuga Dalla Morte. Andrzej Stanislaw Budzinski

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La Fuga Dalla Morte - Andrzej Stanislaw Budzinski

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fortuna. Ma la sua risposta fu: Fortuna? Sfortuna? Chi lo sa?. Poi accadde che suo figlio, mentre cercava di domare uno dei cavalli selvatici, cadde, rompendosi malamente una gamba. Tutti pensarono che si trattasse veramente di una grande sfortuna. Non il contadino, la cui unica reazione fu: Sfortuna? Fortuna? Chi lo sa? Qualche settimana più tardi, l'esercito entrò nel villaggio, imponendo a tutti i giovani abili la coscrizione obbligatoria: quando videro il figlio del contadino con la sua gamba rotta lo lasciarono stare. Questa fu una fortuna? Una sfortuna? Chi lo sa? [37] »

      Questo racconto si potrebbe continuare all’infinito e anche facilmente applicare nelle nostre vite. Significato? Dal male può uscire il bene e dal bene il male. Bene e male, spero lo sappiate, sono due fratelli che camminano insieme. In breve. Non tutto è oro quello che luccica! Aggiungerei anche il mio centesimo: Non tutto quello che non luccica non ha valore.

      Caro Gesù, senza di Te tante cose non sarebbero chiare. Tu dalla morte sulla croce, quando non potevi né muoverti né difenderti, hai tirato fuori la cosa più preziosa - la salvezza.

      Vero è questo: Dio permette il male perché da esso può

      tirare fuori il bene. Eccome! Gesù ha ricevuto il male e ci ha restituito il bene come un filtro che pulisce dalla sporcizia.

      Dove possiamo trovare la felicità vera?

       Sicuramente per trovarla non si deve andare da nessuna parte, ma abbiamo bisogno di un « movimento » molto intenso però immobile. Boh? Movimento immobile? Fammi pensare? Significa, se non sbaglio, fare tanta strada senza spostarmi? Mi piace idea! Perché non mi stanco! Non devo muovermi! Attenzione! Forse la cosa più difficile è proprio in questo movimento immobile è proprio rimanere immobili! Perché noi siamo abituati muoverci, abbiamo sempre da fare, sempre corriamo pieni di ansia e tu ci proponi!? Movimento immobile! Non sono così sicuro di riuscire a rimanere fermo, troppo difficile!

      Adesso vi invito, seguitemi un passo dopo altro e così per l’eternità che è senza inizio e senza fine. Già potete intuire qualcosa, è un viaggio molto profondo e lungo, praticamente non si finisce mai. Viaggio eterno come va lontano. Il passo deve essere moderato. Ricordatevi abbiamo tutta l’eternità. Non c’è fretta. Non si finisce mai. Allora mi domando: Che senso ha fare qualcosa che non riesco a finire mai? Sembra che non ha senso, ma io ti dico che è soltanto apparenza. Invece ha senso eccome. All’inizio provate a immaginare che stiamo costruendo o ricostruendo una casa. Spero che avete più o meno l’idea di come si fa. Intorno a noi vediamo tanti cantieri. Secondo voi che cosa è più importante della casa: La facciata? L’elevazione? Quello che è fuori della casa o quello che è dentro di essa? Qualcuno può dirmi: tutto è importante. Confermo e dico, hai ragione, ma come sapete bene, nella vita tutti dobbiamo fare la scala dell’importanza. Anche in questo caso proviamo a ragionare: se la casa esteriormente è completa e ben rifinita, tutti vedendola dicono: che bella! Perché da fuori sembra così, m se dentro è inabitabile, perché non c’è niente, nessun servizio. Ditemi per piacere! A cosa serve questa casa, è inutile o sbaglio? Sapete bene, meglio di me che non sbaglio. Secondo me, se anche la casa non è finita perfettamente fuori, ma è abitabile dentro, ci sono tutte le comodità e i servizi necessari per vivere possiamo Abitare in essa senza problemi. Vero, fuori non è perfetta, ma è funzionante. Io e la mia famiglia possiamo stare dentro. Abbiamo la casa. Siamo felici. Dentro c’è tutto e di più. È abitabile. Prego! Entrate! Guardate! Dentro è bellissima! Da fuori non sembrava così bella. Sorprendente. Quando ci siamo dentro non pensiamo che fuori sono ancora tante cose da sistemare. Pian piano o veloce sistemeremo tutto.

      Adesso vi invito, seguitemi un passo dopo altro e così per l’eternità che è senza inizio e senza fine. Già potete intuire qualcosa, è un viaggio molto profondo e lungo, praticamente non si finisce mai. Viaggio eterno verso Dio.

      Attenzione non fare passi più lunghi della gamba. Camminate piano. Chi va piano, va lontano. Il passo deve essere moderato. Ricordatevi abbiamo tutta l’eternità. Non c’è fretta. Non si finisce mai. Allora mi domando: Che senso ha fare qualcosa che non riesco a finire mai? Sembra che non ha senso, ma questo vi dico e l'apparenza. Invece ha senso eccome. All’inizio provate a immaginare che stiamo costruendo o ricostruendo una casa. Spero che avete più o meno l’idea di come si fa. Intorno a noi vediamo tanti cantieri. Secondo voi che cosa è più importante della casa: La facciata? L’elevazione? Quello che è fuori della casa o quello che è dentro in essa? Qualcuno può dirmi: tutto è importante. Confermo e dico, hai ragione, ma come sapete bene, nella vita tutti dobbiamo fare la scala dell’importanza. Anche in questo caso proviamo a ragionare: se la casa esteriormente è completa e ben rifinita, tutti vedendola dicono: Che bella! Perché da fuori sembra così, ma Se dentro è inabitabile, perché non c’è niente, nessun servizio. Ditemi per piacere! A cosa serve questa casa, è inutile o sbaglio? Sapete bene, meglio di me che non sbaglio. Secondo me, se anche la casa non è finita perfettamente fuori, ma è abitabile dentro, ci sono tutte le comodità e i servizi necessari per vivere possiamo vivere in essa senza proble mi. Vero, fuori non è perfetta, può non piacere, ma è funzionante. Io e la mia famiglia possiamo stare dentro. Abbiamo la casa. Siamo felici. Dentro c’è tutto e di più. È abitabile. Prego! Entrate! Guardate! Dentro è bellissima! Da fuori non sembrava così bella. Sorprendente. Quando ci siamo dentro non pensiamo che fuori sono ancora tante cose da sistemare. Pian piano o veloce veloce sistemeremo tutto.

      Quante, ma dico quante persone pensano in modo diverso? Conta per loro ciò che è esteriore! Come si chiama questo! Apparenza? Si, proprio così! Caro Gesù, sei sempre un grandissimo educatore, senza apparenze, dici la verità. Ma?! No! Assolutamente No! Non posso dire questo. Troppo duro. Ok! Dico, ma la responsabilità è tua Gesù. Tu hai detto queste parole, io soltanto le ripeto dopo di te, consapevole che sono anche per me dure, contro di me:

       « Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’aneto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità » (Mt 23,27-28) .

      Adesso capisco perché ti hanno crocifisso. Hai rotto le scatole. Ogni tanto anche a me viene la voglia di condannarti, quando mi dici le verità troppo dure e inaccettabili. Le verità inaccettabili! Eh si, eh già che ci scuotano le coscienze! Però scusatemi. Spero che non avete niente contro di me. Le parole non sono mie. Sono di Gesù. Altra cosa, toccano anche me. Anche a me fanno star male.

      Scherzando e non scherzando, siamo arrivati a buon punto! Spero tanto che sappiamo che cosa significa la vera bellezza. Perché sapendolo possiamo trovare la strada verso la vera felicità. No! Non vi credo! Ancora non lo sapete? Prendete mi in giro? Allora seguitemi! Però precisamente! Per favore! Tutti eseguono l’esercizio. Anche tu. Si, tu dietro. Non nasconderti dietro le spalle! Ti chiami? Dimmi! Allora? Spero che tutti già siano pronti! Cominciamo. Il braccio in avanti, dritto. Adesso, prego, raddrizzare il dito. Tu cosa fai? Non il terzo, ma dove siamo? Guardate! Questo - l’indice. Lui indica. Finalmente, bene! Siete bravi e brave, non posso dire niente! Adesso attenzione! Piano piano piegate il braccio verso il petto. Più o men dieci centimetri sopra l’ombelico, Bravi! Finalmente siete arrivati.

      Complimenti, ecco

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