Danza macàbra. Antona-Traversi Camillo

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Danza macàbra - Antona-Traversi Camillo

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certe voci… di certi prestiti dati a grosso interesse… co' danari del Principe… dunque niente di male!.. E poi ho fatto una piccola inchiesta per mio conto… e il compiacente cugino della cambiale… potrebbe… nel caso…

      Tomm. Insomma, cosa vuole che le dica?.. Dal momento che anche lei, per altro, non ci trova niente di male…

      Gust. E le cinque mila lire?..

      Tomm. Ebbene… sì… farò il possibile!

      Gust. Sono parole un po' troppo vaghe!.. Mi occorrono questa sera.

      Tomm. (spaventato) Questa sera?!

      Gust. Già… altrimenti dovrei cavarmi il capriccio di parlare al Principe di quel tal sequestro… non foss'altro per sapere se, anche lui, è del nostro parere circa il… niente di male!..

      Tomm. Ebbene… signor Marchese… a questa sera!..

      SCENA III

Esther, con Enrichetto, dalla destra, attraversa la scena verso la sinistra. – Ambrogio e Giacomo portano l'occorrente per servire il caffè, deponendo tutto sulla tavola in fondo. – Detti

      Gust. (a Tomm.) Oh, la bella Esther!.. (salutandola) Madamigella… come va il mio cuginetto?

      Esth. (saluta Gustavo con civetteria e con affettata pronunzia francese) Sempre bene, signor Marchese.

      Gust. (accarezzando Enrichetto) Lo accompagna dal nonno?

      Esth. (sorridendo) Tutte le sere… alle frutta… La signora Duchessa… non lo vuole a tavola… prima…

      Gust. Perchè Enrichetto è cattivo! (prendendolo in braccio) Dammi un bacio, birichino. (resta in disparte con Enrichetto).

      Tomm. (a Esther, in maniera che odano i servi) Madamigella… una parola…

      Esth. (rispettosa) Mi comandi, signor Tommaso…

      Amb. (a Giacomo) Ora tocca a madamigella!..

      Tomm. Lei è uscita oggi in carrozza?!

      Esth. (con calma) Per ordine della signora Duchessa…

      Tomm. (c. s.) E… ha fatto correre, per due ore, sotto l'acqua… una pariglia di ottomila lire!

      Esth. Dovevo sbrigare tante… commissioni!

      Tomm. Ragione di più per andare a piedi… o in vettura da nolo!..

      Esth. Ma la signora Duchessa…

      Tomm. (pronunziando forte le parole) La signora Duchessa può far quello che vuole… ma lei, per girare Roma, non ha bisogno d'una pariglia inglese!..

      Esth. (con ira mal repressa) Sta bene… un'altra volta anderò a piedi…

      Tomm. (con durezza) Ha preparato quella nota?

      Esth. Sì… eccola!.. (gli dà una carta con atto dispettoso).

      Amb. (piano a Giac.) Ci ho tanto gusto!.. M'ha fatto prendere tanta di quell'acqua… la signorina!

      Tomm. (s'avvicina a Esther, fingendo di leggere la nota, e le dice piano) Sei in collera?..

      Esth. (con malumore) Lo domandi?!.. Certo!.. Perchè questa scena?..

      Tomm. (c. s.) Era necessaria!.. Ambrogio ha fatto la spia… e il Duca è furioso, perchè hai fatto bagnare i suoi cavalli…

      Esth. (guardando i servi – a Tommaso con malizia) Allora… alza pure la voce… ma farai pagare dal Duca una toilette di più!..

      Tomm. (ridendo) Questo s'intende!

      Esth. (c. s.) E… quanto ad Ambrogio…

      Tomm. Al primo bicchiere che rompe… avrà il fatto suo!.. (ridono tutt'e due. – Poi Tommaso ripiglia un contegno severo) Va bene… (forte, mettendo in tasca la nota) domani sarà pagata.

      Esth. (riprendendo il bambino) Signorino… andiamo… Signor Marchese… (via, con Enrichetto a sinistra. I servi s'allontanano dalla Galleria).

      SCENA IV

Gustavo e Tommaso; poi un Servo

      Gust. (seguendo Esther con lo sguardo) È bella questa ragazza?!.. Un vero bijou!.. E ci vuole un bel cuore a trattarla come fa lei… con tanta severità!

      Tomm. L'ho messa io in casa del Principe… e… capirà… ci tengo che mi faccia onore… Il signor Duca è così tenero per i suoi cavalli!

      Gust. (con malizia) Ah, dunque, l'ha messa lei in questa casa?!.. Bravo!.. Si vede proprio che lei ha un buon gusto in fatto di belle donnine… Ma… già… tutti sanno… che lei…

      Tomm. (protestando) Ah, signor Marchese… questo poi!.. Ma via… alla mia età!.. Oh, davvero che il mondo è proprio cattivo!

      Gust. Calunnie anche queste, eh?!.. Come quella del sequestro?! —

      Tomm. (mortificato) Signor Marchese…

      Gust. Animo… via!.. Come vuole che certe cose non le sappia io… io che sono amatore del genere… come lei!.. E anche in questo… non c'è nulla di male!.. Si può metter la mano sul fuoco, che anche il Principe direbbe così… Lui che… ancora alla sua età… malgrado gl'impicci del famoso quartiere che sta costruendo… malgrado la sua serietà… lasciamola lì!.. Del resto, ognuno ha la propria vocazione… Mio cugino, per esempio, va matto per i cavalli!.. Bisognava vederlo a Londra… e a Parigi!.. Ed è curiosa come le passioni s'appiccicano!.. Anche mia moglie… a star con lui… ha preso la stessa mania!.. Di giorno… nelle scuderie… o alle Corse… di sera, al Circo!

      Tomm. (con malizia) Sarà stata una vera penitenza per lei?!

      Gust. Oh, per me, di giorno… mi ci pigliavano… ma di sera!.. Ah, quella Parigi!.. che città!.. che donnine!.. C'è mai stato lei?

      Tomm. Pur troppo, no!.. E… ora… alla mia età!..

      Gust. Avesse cent'anni… ci vada prima di morire!

      Tomm. (ridendo) Dunque, da quelle parti, signor Marchese, nessuna scarsità di prodotti?!

      Gust. Ah, no!.. al contrario!.. Ma la ricerca dell'articolo «Parigi»… per l'esportazione e il consumo interno… è tanta… che la merce autentica non ha più prezzo…

      Tomm. Ci saranno sempre i prodotti falsificati… per le piccole borse!

      Gust. Americane… spagnuole… russe… tedesche… italiane… molte italiane!.. con etichetta francese, s'intende!.. A che servirebbe, del resto, l'insegnamento di questa lingua nelle nostre scuole magistrali?.. Il Governo, che improvvisa tante maestre… per non pagarle… almeno apre loro così una… carriera proficua! (ridono; poi Tommaso, vedendo entrare Riccardo, saluta e s'allontana, dando ordini al servo).

      SCENA V

Riccardo,

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