Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 2. Edward Gibbon

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Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 2 - Edward Gibbon

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Imperatore. Con questa mira si risolvè di dividere un'altra volta il suo pesante potere, e di conferire a due Generali di merito riconosciuto una egual parte della Sovrana autorità, col titolo inferiore di Cesari215. Galerio, soprannominato Armentario dall'originaria sua professione di pastore, e Costanzo, che dalla pallidezza del suo colore ebbe il soprannome di Cloro216, furono i due soggetti rivestiti degli onori secondi della porpora Imperiale. Descrivendo la patria, l'estrazione ed i costumi di Erculio, abbiam già descritti quelli di Galerio, che spesso fu non impropriamente chiamato il giovane Massimiano, benchè da molti tratti e di virtù e di abilità sembri, che egli avesse una manifesta superiorità sul meno giovane. Era la nascita di Costanzo meno oscura di quella dei suoi Colleghi. Eutropio suo padre era uno dei più considerabili nobili della Dardania, e la sua madre era nipote dell'Imperator Claudio217. Benchè avesse Costanzo passata la sua gioventù nelle armi, era di carattere dolce ed amabile, e la voce popolare lo avea da lungo tempo riconosciuto degno del posto, a cui venne finalmente innalzato. Per rinforzare i legami della politica unione con quelli della domestica, ciascuno degli Imperatori prese il carattere di Padre per uno dei Cesari, Diocleziano per Galerio, e Massimiano per Costanzo, e ciascuno, obbligandoli a repudiare le prime lor mogli, fece sposar la propria figliuola al suo figliuolo adottivo218. Questi quattro Principi si diviser tra loro la vasta estensione dell'Impero Romano. La difesa della Gallia, della Spagna219 e della Britannia fu affidata a Costanzo; e Galerio fu posto sulle rive del Danubio, a difesa delle Province Illiriche. L'Italia e l'Affrica si considerarono come dipartimento di Massimiano: e Diocleziano si riserbò per sua particolar porzione la Tracia, l'Egitto e le ricche contrade dell'Asia. Era sovrano ognuno nella sua giurisdizione; ma la loro autorità riunita si estendeva sopra tutta la Monarchia; ed era ciascun di essi pronto ad assistere i suoi Colleghi coi consigli o colla presenza. I Cesari nel sublime lor posto, rispettavano la Maestà degl'Imperatori, ed i tre più giovani Principi invariabilmente riconobbero colla loro gratitudine ed ubbidienza il comun padre delle loro fortune. La sospettosa gelosia della potenza non trovò luogo fra loro, e la singolar felicità della loro unione è stata paragonata ad un coro di musici, la cui armonia era regolata e conservata dall'abil mano del primo Artista220.

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      Pons Aureoli, tredici miglia distante da Bergamo, e trentadue da Milano. Vedi Cluver. Italia antic. tom. I. p. 245. Nel 1703 seguì vicino a questo luogo l'ostinata battaglia di Cassano tra i Francesi e gli Austriaci. L'eccellente relazione del Cavalier Folard, che vi era presente, dà una distintissima idea del terreno. Vedi il Polibio di Folard, tom. III, p. 223, 248.

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      Sulla morte di Gallieno vedi Trebellio Pollione nella Stor. Aug. p. 181. Zosimo, l. 1. p. 37. Zonara, l. XII, p. 634. Eutropio, IX. 11. Aurelio Vittore in Epitom. Vittore in Caesarib. Io gli ho confrontati, ed ho fatt'uso di tutti, ma ho principalmente seguitato Aurelio Vittore, il quale par che abbia avute le memorie migliori.

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      Alcuni molto capricciosamente lo supponevan bastardo del più giovane dei Gordiani. Altri profittavano della Provincia della Dardania per dedurre l'origine di lui da Dardano, e dagli antichi re di Troia.

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      Notoria, dispaccio periodico e ministeriale, che gl'Imperatori ricevevano dai Frumentarj o sieno Ag

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Pons Aureoli, tredici miglia distante da Bergamo, e trentadue da Milano. Vedi Cluver. Italia antic. tom. I. p. 245. Nel 1703 seguì vicino a questo luogo l'ostinata battaglia di Cassano tra i Francesi e gli Austriaci. L'eccellente relazione del Cavalier Folard, che vi era presente, dà una distintissima idea del terreno. Vedi il Polibio di Folard, tom. III, p. 223, 248.

2

Sulla morte di Gallieno vedi Trebellio Pollione nella Stor. Aug. p. 181. Zosimo, l. 1. p. 37. Zonara, l. XII, p. 634. Eutropio, IX. 11. Aurelio Vittore in Epitom. Vittore in Caesarib. Io gli ho confrontati, ed ho fatt'uso di tutti, ma ho principalmente seguitato Aurelio Vittore, il quale par che abbia avute le memorie migliori.

3

Alcuni molto capricciosamente lo supponevan bastardo del più giovane dei Gordiani. Altri profittavano della Provincia della Dardania per dedurre l'origine di lui da Dardano, e dagli antichi re di Troia.

4

Notoria, dispaccio periodico e ministeriale, che gl'Imperatori ricevevano dai Frumentarj o sieno Agenti sparsi per le Province. Parleremo di questi più sotto.

5

Stor. Aug. p. 208. Gallieno descrive l'argenteria, le vesti ec. come amatore e intendente di queste magnifiche bagatelle.

6

Giuliano (Orazione I. p. 6) afferma che Claudio acquistò l'Impero in una maniera legittima ed anzi sacra. Ma noi possiam diffidare della parzialità di un congiunto.

7

Stor. Aug. p. 203. Sonovi alcune piccole differenze riguardo alle circostanze dell'ultima disfatta e morte di Aureolo.

8

Aurelio Vittore in Gallieno. Il popolo altamente chiedeva la condanna di Gallieno. Il Senato decretò che i suoi parenti e domestici fossero precipitati dalle scale Gemonie. Ad un colpevol ministro delle pubbliche entrate furon cavati gli occhi, mentre era sotto l'esame.

9

Zonara l. XII. p. 137.

10

Zonara in questa occasione fa menzione di Postumo; ma i registri del Senato (Stor. Aug. p. 203) provano che Tetrico era già Imperatore delle Province occidentali.

11

La Storia Augusta fa menzione del minor numero e Zonara del maggiore; la vivace fantasia di Montesquieu l'indusse a preferire quest'ultimo.

12

Trebell. Pollione nella Stor. Aug. p. 204.

13

Stor. Aug, in Claud. Aurelian. e Prob. Zosimo, l. 1. p. 38, 42 Zonara, l. XII. p. 638. Aurel. Vittore in Epitom. Vittor. Junior. in Caesarib. Eutrop. IX 11. Euseb. in Chron.

14

Secondo Zonara (l. XII. p. 638.) Claudio avanti la sua morte lo rivestì della porpora; ma questo fatto singolare vien piuttosto contraddetto che confermato dagli Scrittori.

15

Vedi la vita di Claudio scritta da Pollione, e le orazion di Mamertino, Eumenio e Giuliano. Vedi parimente i Cesari di Giuliano p. 313. In Giuliano non era adulazione, ma superstizione e vanità.

16

Zosimo,

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<p>215</p>

Aurel. Vittore, in Epitom. Eutrop. IX. 22. Lattanzio de M. P. c. 8. Hieronym. in Chron.

<p>216</p>

Il Tillemont non ha potuto rinvenire che tra i Greci moderni il soprannome di Chlore. Verun notabile grado di pallidezza non sembra potersi combinare col rubor menzionato nel Panegir. V. 19.

<p>217</p>

Giuliano, nipote di Costanzo, vanta la discendenza della sua famiglia dai bellicosi Mesj (Misopogon, p. 348.) I Dardani abitavano all'estremità della Mesia.

<p>218</p>

Galerio sposò Valeria, figlia di Diocleziano. Se si parla con precisione, Teodora, moglie di Costanzo, era soltanto figlia della moglie di Massimiano. Spanhem. Dissertat. XI. 2.

<p>219</p>

Questa divisione combina con quella delle quattro Prefetture: vi è però qualche ragione di dubitare che fosse la Spagna Provincia di Massimiano. Vedi Tillemont, tom. IV. p. 517.

<p>220</p>

Giuliano in Caesarib. p. 315 note di Spanhem. alla traduzione Francese, p. 122.