Conferenze tenute a Firenze nel 1896. Various

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Conferenze tenute a Firenze nel 1896 - Various

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scelta da Ingenhousze tra sei che erano nella stanza. Fatte applicare queste sei tazze sulla mano della malata, quando giunse quella che egli aveva toccata, essa fece un movimento dando segno di dolore.

      Questa fanciulla isterica non aveva neppure bisogno che un corpo magnetizzato la toccasse. Mettendosi Mesmer alla distanza di otto passi e puntando verso di lei le dita, producevasi egualmente l'insulto delle convulsioni.

      Quest'ultima esperienza è la sola importante di quelle che ho qui ricordato. Molti credono ancora oggi all'esistenza di un fluido magnetico col quale una persona può magnetizzarne un'altra. Questo fluido non esiste. Per convincersene basta ricordare che alcuni, come Cardano, riescono a magnetizzarsi da soli guardando un oggetto luminoso o pensando semplicemente al sonno ipnotico.

      Pochi giorni dopo Ingenhousze disse agli amici che tutto era una farsa ed una soperchieria ridicola e combinata.

      Mesmer si rivolse alla Facoltà medica di Vienna, perchè nominasse una commissione: ma la signorina Esterlina aveva preso marito, le convulsioni erano scomparse e non volle più sentir parlare di Mesmer.

      III

      Nel febbraio del 1778 Mesmer arrivò a Parigi. Quale sia l'ambiente nel quale ora vedremo aggirarsi la figura di Mesmer, quale il fondo del quadro che presentava allora la città di Parigi, non sono io che possa dire. Le pagine immortali del Taine nelle Origines de la France contemporaine hanno rappresentato quella società nelle sue metamorfosi, quando passò dallo stato feudale alla vita moderna con delle convulsioni che parvero mortali e dalle quali si è risvegliata più forte.

      Mesmer aprì subito a Creteil una casa di salute. Quando uno arriva a Parigi dalla strada di Lione vede a destra Creteil guardando verso la Marna. È in una di queste case che Mesmer aveva raccolto i suoi primi malati quando due mesi dopo il suo arrivo invitò l'Accademia di Medicina a prendere conoscenza del suo nuovo metodo di cura. Non accennerò le lotte che Mesmer sostenne a Parigi coll'Accademia di Medicina e colla Facoltà medica:[20] racconterò solo come cominciarono le sue peripezie.

      Tutti i Commissari si erano riuniti ed erano pronti a partire in carrozza per andare a Creteil quando fu loro rimessa una lettera la quale diceva “che i malati del signor Mesmer avevano ricevuto qualche giorno prima la visita di un gran principe e che ciò aveva fatto in essi un grande effetto; che la visita dei Commissari faceva temere un altro sconvolgimento, che i malati erano tutte persone di condizione e non potevano essere trattati come la feccia del popolo. Mesmer sperava volesse la Società reale di medicina rimandare la sua visita fino a che non vi fosse un miglioramento.„[21]

      Questa lettera era accompagnata dai certificati di quattro persone guarite, e Mesmer soggiungeva che questi documenti tenevano luogo della visita progettata.

      Malgrado il dissenso che subito scoppiò tra Mesmer ed i medici di Parigi, la clientela del medico tedesco diveniva ogni giorno più numerosa. Mesmer prima si stabilì all'Hôtel Bouret sulla piazza Vendôme e poi trasportò la sua clinica all'Hôtel Bullion vicino alla Borsa.

      IV

      La società parigina era preparata per il trionfo di Mesmer, l'ambiente era elettrizzato, bastava una piccola scintilla perchè il magnetismo si propagasse in tutta la Francia.

      Mesmer era un uomo alto della persona, molto elegante e di aspetto piacevole. Alcuni gli hanno rimproverato la mancanza di spirito e di talento letterario. Certo le cose che scrisse sono di gran lunga inferiori per lo stile alle semplici lettere di alcune donne che scrivevano senza la preoccupazione che altri avrebbe visto stampate le loro lettere: quelle lettere intime sfuggite dalla penna, e delle quali noi ammiriamo ancora oggi la perfezione nell'arte del comporre di quei tempi.

      La fortuna sua Mesmer la deve al misticismo, all'aspirazione verso le cose occulte, che ha tormentato in ogni tempo l'umanità.

      Mesmer paragonava con enfasi la sua scoperta a quella del telescopio e del microscopio e diceva che il magnetismo apriva un nuovo mondo allo sguardo.

      L'umiltà non è stata una delle virtù di Mesmer. Sentite il suo stile:

      “La maggior parte delle proprietà della materia organizzata, quali la coesione, l'elettricità, la gravità, il fuoco, la luce, l'elasticità, l'irritabilità animale, che sino ad ora erano considerate come qualità occulte, saranno spiegate coi miei principii, e sarà messo in evidenza il loro meccanismo.

      “Mi vanto di aver gettato una nuova luce sulla teoria dei sensi e dell'istinto.

      “Ho la certezza che gli stati che fanno più paura, come la pazzia, l'epilessia e la maggior parte delle convulsioni, sono il più spesso gli effetti funesti dell'ignoranza dei fenomeni dei quali parlo, e dell'impotenza dei mezzi impiegati dalla medicina per curarli: che quasi tutte queste malattie non sono altro che delle crisi sconosciute e degenerate: che in fine vi sono poche circostanze dove non si possa prevenirle e guarirle.„[22]

      Il magnetismo animale fu da Mesmer applicato quasi esclusivamente alla cura delle malattie nervose. Perchè? Ecco come Bailly, che fu uno dei più celebri oppositori del Mesmer, rispose già nel secolo scorso a tale domanda.

      “Si vede che gli uomini affetti apparentemente dalla medesima malattia, guariscono seguendo regimi affatto contrari, prendendo rimedi interamente diversi. La natura è dunque abbastanza forte per mantenere la vita malgrado un regime cattivo e può trionfare del male e del rimedio. Se l'organismo ha questa potenza di resistere ai rimedi, a più forte ragione esso ha il potere di agire senza di essi. L'esperienza della efficacia dei rimedi ha dunque sempre qualche incertezza. Quando si tratta del magnetismo vi è una incertezza di più, quella della sua esistenza.„

      V

      La scienza non aveva fatto mai dei progressi tanto rapidi quanto a quel tempo. Basta ricordare Lavoisier, Laplace, Lagrange, Berthollet, Buffon, Hauy, e molti altri che aprirono delle vie nuove e feconde nello studio della Natura. Ma il pubblico era stanco e come stizzito per il trionfo dello spirito scientifico che aveva invaso la società.

      Negli strati inferiori, nella maggioranza del popolo francese si preparava lentamente una reazione contro la scienza, contro l'indirizzo matematico e positivo che erasi dato alla filosofia cominciando da La Mettrie e Voltaire arrivando agli enciclopedisti Diderot e D'Alembert. Fu la ribellione della folla contro la scienza che diede a Mesmer la sua forza.

      Mesmer aveva anche l'ascendente di essere straniero. Ora forse non gioverebbe più; ma a quell'epoca in Francia fu un elemento di successo per i fautori di Mesmer, il poter ribellarsi ai medici di Parigi. Si era stufi di vederli andare in giro con quei loro abiti lugubri, bisognava dar loro una lezione, perchè non avevano mai capito nulla, e doveva finalmente venire di lontano un medico per far conoscere un mezzo universale di guarire e di preservare gli uomini. La medicina di Mesmer era una cosa popolare, che tutti capivano, e questa fu un'altra ragione del suo successo.

      Vi è una sola malattia, diceva il taumaturgo, e questa prende forme ed aspetti molteplici. Vi è un solo rimedio, e questo è il magnetismo animale.

      Il magnetismo animale fu come una valvola che si aprì, e per la quale ebbe sfogo la tensione lungamente compressa di quella parte della società che in ogni tempo si mantiene impermeabile ai progressi della scienza.

      VI

      Il famoso baquet di Mesmer era una tinozza come lo dice il nome, ossia un mastello alto poco più di mezzo metro fatto di legno di quercia. Nel fondo vi erano dei buchi che comunicavano con una cassa sottostante, come se la tinozza

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<p>20</p>

Lettres de M. Mesmer à M. Vicq-d'Azir et à Messieurs les Auteurs du Journal de Paris. A Bruxelles, 1784.

<p>21</p>

Extrait du Journal de Paris. Vendredi, 27 août 1784.

<p>22</p>

Mémoire de T. A. Mesmer sur ses découvertes. Paris, chez Tuchs, Maison Cluny. An VII. La prima edizione di questo libro fu stampata nel 1778.