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– Allora mi mangio te! – Spalancò la bocca… e l’uccellino gli si posò sulla testa.
Il lupo si sforzava d’acchiapparlo, ma l’uccellino svolazzava di qua, svolazzava di là, saltava su una frasca, su un ramo, poi tornava sulla testa del lupo, sulla coda, e lo faceva ammattire.
Quando il lupo si fu stancato per bene, vide lontano venirsene una donna con una canestra sulla testa, che portava da mangiare ai mietitori. L’uccellino chiamò il lupo:
– Se mi salvi la vita, io ti faccio fare una mangiata[64] di tagliolini e carne, che quella donna porta ai mietitori. Perché lei, quando mi vedrà, mi vorrà acchiappare, io volerò via e salterò da una frasca all’altra. Lei poserà la canestra per terra, e tu potrai mangiarti tutto.
Difatti, venne la donna, vide l’uccellino così bello, e subito stese la mano per pigliarlo, ma quello s’alzò un tantino. La donna posò la canestra e gli corse dietro. Allora il lupo andò alla canestra e mangiò.
– Aiuto! Aiuto! – grida la donna. Arrivano tutti i mietitori, chi con la falce, chi col bastone, saltano sul lupo e l’ammazzano.
Dalla pancia saltano fuori sani e salvi il gallo cristallo, la gallina cristallina, l’oca contessa, l’anatra badessa, e insieme all’uccellino cardellino, vanno alle nozze di Pollicino.
Le domande da rispondere
1. Cosa trovò per terra il gallo?
2. Cosa c’era scritto nella lettera?
3. Perché tutta la compania ha permesso al lupo di unirsi a loro?
4. Quale furbezza ha combinato l’uccellino?
5. Cosa ha detto al lupo?
6. Come l’uccellino ha ingannato il lupo?
7. Come era salvata tutta la compagnia che… dove andava?
Pesce lucente
C’era un buon vecchio, cui erano morti i figli e non sapeva come campare, lui e sua moglie, anch’essa vecchia e malandata.
Andava tutti i giorni a far legna nel bosco[65], e vendeva la fascina per comprare il pane, se no non mangiava.
Un giorno mentre andava pel bosco lamentandosi, gli si fece incontro[66] un signore dalla lunga barba, e gli disse:
– So tutte le tue pene, e voglio aiutarti. Ecco una borsa con cento ducati.
Il vecchio prese la borsa e svenne. Quando si riebbe, quel signore era scomparso. Il vecchio tornò a casa e nascose i cento ducati sotto un mucchio di letame, senza dir niente alla moglie.
– Se li do a lei, finiscono presto… – E continuò ad andare nel bosco l’indomani come prima.
La sera dopo, trovò la tavola ben imbandita[67].
– Come hai fatto a comprare tutta questa roba? – chiese, già in allarme.
– Ho venduto il letame, – disse la moglie.
– Sciagurata! C’erano cento ducati nascosti!
L’indomani, il vecchio andava per il bosco sospirando più di prima. E incontrò di nuovo quel signore dalla lunga barba.
– So della tua sfortuna, – disse il signore. – Pazienza: ecco qui altri cento ducati.
Stavolta il vecchio li nascose sotto un mucchio di cenere. La moglie il giorno dopo vendette la cenere e imbandì tavola. Il vecchio quando tornò e seppe, non mangiò neanche un boccone: andò a letto strappandosi i capelli.
Al bosco, l’indomani, stava piangendo, quando tornò quel signore.
– Stavolta non ti darò più danaro. Tieni queste ventiquattro rane, vendile, e col ricavato comprati un pesce, il più grosso che riuscirai ad avere.
Il vecchio vendette le ranocchie e comprò un pesce. La notte s’accorse che luccicava: mandava una gran luce che si spandeva tutt’intorno. A tenerlo in mano, era come tenere una lanterna.
La sera lo appese fuor dalla finestra perché stesse al fresco[68]. Era una notte buia, di burrasca. I pescatori che erano al largo[69] non trovavano la via del ritorno tra le onde. Videro la luce a quella finestra, remarono dirigendosi verso la luce, e si salvarono. Diedero al vecchio metà della loro pesca e fecero con lui il patto[70] che se avesse appeso quel pesce alla finestra ogni notte, avrebbero sempre diviso con lui la pesca della notte. E cosi fecero, e quel buon vecchio non conobbe più miseria.
Le domande da rispondere
1. Dove la moglie del vecchio nascondeva il denaro?
2. Perché il vecchio non voleva dire alla moglie del denaro nascosto?
3. Che cosa ricevette il vecchio per la terza volta?
4. Che pesce capitò tra le mani del vecchio?
5. Cosa ne fece?
6. Grazie a che cosa si salvarono i marinai?
7. Che patto fecero loro con il vecchio?
Il bambino che diede damangiareal crocifisso
Un contadino timorato di Dio trovò un giorno nel suo campo un bambinello abbandonato.
– Povera creatura innocente, – disse, – chi sarà l’anima snaturata che ti ha lasciato qui al tuo destino? Non aver paura: io ti prenderò con me e t’alleverò.
Da quel giorno tutto cominciò a andargli a gonfie vele.[71] Le piante erano cariche di frutti, il grano cresceva che era un piacere, la vigna dava buone vendemmie: insomma il contadino non era mai stato cosi fortunato.
Il bambino crebbe e più cresceva e più diventava un bravo bambino, ma vivendo in quella campagna sperduta, non aveva mai visto una chiesa né una immagine e non sapeva nulla di Nostro Signore né dei Santi. Un giorno il contadino doveva andare a Catania.
– Vuoi venire con me? – chiese al bambino.
– Come volete voi, massaro[72], – rispose il bambino, e andò in città col contadino.
Quando furono arrivati vicino al duomo, il contadino disse:
– Io ora ho da andare per i miei affari. Tu entra in chiesa e aspettami lì finché non ho finito.
Il bambino entrò nel duomo e vide
63
E che vuoi che io ti dia? – И что ты хочешь, чтобы я тебе дал?
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io ti faccio fare una mangiata – устрою так, что поешь
65
far legna nel bosco – нарубить дрова
66
si fece incontro – встретился
67
la tavola ben imbandita – богато накрытый стол
68
perché stesse al fresco – чтобы оставалась на холодке
69
erano al largo – были в открытом море
70
fecero con lui il patto – договорились, условились
71
andargli a gonfie vele – лететь на всех парусах. И всё у него пошло как по маслу.
72
massaro – хозяин