Il Fantasma Di Margaret Houg. Elton Varfi

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Il Fantasma Di Margaret Houg - Elton Varfi

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me per risolvere il problema. Non sembra anche a te un po’ strano?”

      “No, personalmente non ci vedo niente di strano. Spero solo che tu non ce l’abbia con me per non averti detto nulla.” rispose Roni.

      “Non capisco una cosa. Come mai una persona con l’influenza e il potere di Houg vuole assumere proprio me per questo caso? Se solo volesse, potrebbe avere un esercito di investigatori, per non parlare del fatto che può contare anche sulla totale disponibilità di Scotland Yard. Perché solo un uomo? Perché?” si chiese ancora Ernest, monologando.

      Roni sentì comunque il desiderio di rispondere: “Si, tutto quello che dici è vero, ma se hai prestato attenzione dovresti avere intuito che ha avuto una brutta esperienza un anno fa, quando è morta sua moglie. La maggior parte della stampa trattò l’argomento per molto tempo e alcuni quotidiani scrissero addirittura che la colpa per la morte di sua moglie era proprio sua, di Houg.”

      “In che senso era colpa di Houg?” domandò incuriosito Ernest.

      “Beh… non si è capito molto. So solo che sua moglie trascorse i suoi ultimi mesi di vita in un ospedale psichiatrico perché soffriva di una pesante forma di depressione. Sembra che fosse diventata violenta e pericolosa e quindi non era più possibile tenerla in casa. La versione ufficiale sul suo decesso è che morì in seguito ad una forte crisi di nervi che le provocò un arresto cardiaco. Da alcuni articoli venne fuori addirittura che si era trattato di suicidio e che Houg le avrebbe dato una mano.”

      “In altre parole omicidio.” lo interruppe Ernest, che poi chiese “Ma per quale motivo lo avrebbe fatto?”

      “Nessuno lo sa. Qualcuno scrisse che, essendo lui un noto uomo d’affari, una moglie in uno stato simile avrebbe costituito un motivo di imbarazzo.”

      “A me non convince. Come fa un uomo ad uccidere la propria moglie solo perché si sente in imbarazzo?” mormorò Ernest scuotendo la testa.

      “Infatti si tratta di chiacchiere. Dopo un po’ non si parlò più del caso e Houg da parte sua dichiarò che avrebbe querelato tutti i giornalisti che avessero fatto simili insinuazioni. D’altronde che lui amasse sua moglie era noto a tutti.”

      “Anche questo è molto strano.” disse Ernest e continuò “Perché i giornali scrissero che era stato simulato un suicidio?”

      “Questo non lo so.” rispose Roni.

      “Ma è possibile che una forte crisi di nervi possa provocare un arresto cardiaco?”

      “Non lo so Ernest, per questo devi parlare con un medico, io non so dirti niente. Ma perché ti interessa così tanto questa storia?” chiese Roni che non riusciva a capire dove volesse arrivare l’amico.

      “Il nostro signor Houg è un uomo pieno di enigmi, non trovi?” considerò Ernest.

      “Lui è solo un uomo ricco, e come tutti gli uomini ricchi è molto invidiato e soprattutto molto attaccato. Naturalmente può aver commesso qualche sbaglio, ma sostenere che sia un assassino mi sembra un po’ esagerato.” replicò Roni.

      “Ma perché i giornali scrissero che era stato simulato un omicidio, che senso ha questo? Se il motivo della morte era un arresto cardiaco per quale ragione si sarebbe dovuto simulare un suicidio?” chiese di nuovo Ernest, dimostrando di non dare alcun peso alle parole di Roni.

      Questi stava diventando nervoso per l’ossessione dell’amico. Per Roni la storia di come fosse morta la moglie di Houg era acqua passata e per di più chiarita. Voleva cambiare discorso, ma sapeva che con Ernest era molto difficile. Quando si metteva in testa qualcosa non la finiva più.

      “Però è molto strano, non trovi? Veramente strano! A pensarci bene, la versione ufficiale non ha alcun senso… cioè… sul certificato di morte della signora Houg suppongo ci sia scritto che è deceduta in seguito ad un arresto cardiaco, ma qualcuno scrisse che era stato simulato un suicidio. Continuo a domandarmi perché.” seguitava a parlare Ernest e sembrava che aspettasse una risposta da Roni.

      “Ti prego, Ernest, smettila di ripetere cento volte la stessa cosa! Ormai questa è una storia passata e non ha alcuna importanza e poi erano solo chiacchiere e basta!” esclamò Roni e, per cambiare discorso, domandò “Piuttosto, hai visto che bella tata ha il signor Houg?”

      “Si, è proprio una bella ragazza. Quando l’ho vista mi è sembrata una faccia conosciuta; forse l’ho già vista da qualche parte, ma non ricordo dove.”

      “Anche a me ha fatto la stessa impressione quando l’ho vista per la prima volta. Ma questo succede perché ha una faccia troppo comune.” disse Roni, contento che il discorso stesse prendendo un’altra piega.

      Ma non aveva fatto bene i calcoli con la capacità di Ernest di rimanere ancorato ad un argomento fino a quando non fosse riuscito a vedere la luce.

      “Credo tu sappia quali giornali scrissero di Houg e della morte di sua moglie, giusto?”

      “Un po’ tutti, ma ora non ricordo bene quali perché è stato più di un anno fa. Dimmi la verità, Ernest, perché ora mi stai facendo tutte queste domande? Perché ti interessa così tanto com’è morta Margaret Houg?” chiese Roni all’amico.

      “Perché sarò io a fare i conti con il fantasma della signora Houg e credo di dover sapere com’è morta, non credi?” rispose il detective, guardando il suo amico negli occhi.

      “Allora vuoi dire che accetterai la proposta?” domandò impaziente Roni.

      “Certo. Come potrei dire di no ad una proposta del genere? Non dovrò neanche faticare molto, visto che Houg mi ha già dato due piste da seguire.”

      “Quali sarebbero queste due piste?” chiese di nuovo Roni.

      “Una: ci sarà una spiegazione logica. Due: potrebbe avere causato tutto la troppa immaginazione del figlio …” rispose Ernest, che sembrava un po’ nervoso.

      “ A te il signor Houg non sta molto simpatico o sbaglio?”

      “Soprattutto, non mi sembra una persona molto pulita.” rispose di nuovo Ernest e continuò “Lo conosco da poco, ma credo che non dica tutta la verità e non sopporto il suo modo arrogante di parlare.”

      “A me invece è sembrato molto educato.” commentò Roni.

      “Sarà. Ma non ho gradito il tentativo di condizionarmi, dicendomi che forse era il figlio che aveva immaginato tutto.”

      “Non penso che Houg ti volesse condizionare. È solo preoccupato per la situazione e ha cercato di darti il suo parere in proposito. Non vedo nulla di male in questo. Piuttosto, quando credi di comunicare a Houg la tua decisione?”

      “Prima possibile; anche se la storia che racconta Houg non mi convince molto.”

      “Se dovessi avere bisogno del mio aiuto, basta che tu lo chieda e sarò ben lieto di dartelo.” disse Roni, ma Ernest stava pensando e sembrò non ascoltarlo affatto.

      “Va bene, ho capito, ora non parlo più.” replicò Roni e restò in silenzio.

      Nello stesso momento squillò il telefono e James Houg sollevò la cornetta.

      “Allora?” chiese una voce dall’altro capo della

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