Sta Scherzando, Commissario?. Marco Fogliani

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Sta Scherzando, Commissario? - Marco  Fogliani

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A meno, forse, che non punti sulla sua semi-infermità mentale, su cui a questo punto persino io potrei lasciarmi convincere.”

      F: “No, no. Il risultato lo saprò solo quando Rossana verrà a trovarmi – e farò in modo che lo faccia. Mi dirà se secondo lei ho passato l’esame, se mi crede ancora una brava persona o se ritiene che io sia degno di lei, e lei di me. Solo allora saprò se ne è valsa la pena.”

      

      SCENA 2. Nel parlatorio della prigione.

      C: “Salve. Le dispiace se sono venuto a trovarla?”

      F: “Niente affatto. Qui dentro tutte le visite mi sono gradite. E non vorrei assolutamente che pensasse che ce l’abbia con lei per qualche motivo. Lo so benissimo che ha fatto solo il suo lavoro.”

      C: “Ad essere sincero, avevo chiesto che mi avvisassero quando la sua Rossana fosse venuta a trovarla. E mi hanno detto che è venuta ieri, dopo oltre sei mesi dalla sua condanna. Insomma, se posso chiederglielo: come è andata? Aveva detto che avrebbe valutato dal giudizio di quella donna il risultato delle sue azioni, se ben ricordo.”

      F: “E’ solo per curiosità personale che lo vuole sapere, o c’è qualche altra motivazione diciamo … professionale”

      C: “Beh, in effetti… Ho pensato che se lei dopo aver parlato con Rossana avesse valutato negativamente la sua esperienza criminale, forse sarebbe stato più propenso a rivelarmi qualche particolare in più sulla rapina - in cambio di uno sconto sulla pena, è ovvio - visto che a suo tempo ha omesso molti importanti dettagli. Informazioni sui complici e sull’organizzazione del colpo, essenzialmente. In fondo se Rossana l’ha bocciata, quello che le resta sarebbe solo qualche altro anno di carcere. Questo carcere, poi, che non è proprio dei migliori. A proposito, ho saputo che ha conosciuto di persona Achille il Sanguinario, come lo chiamano per i suoi trascorsi. Mi dia retta: gli stia alla larga, cerchi di non fraternizzare troppo con quel tipo. Per lui uno in più o uno in meno sulla coscienza - che non ha - non cambierebbe nulla.”

      F: “Credo che lei si sbagli sul conto di quell’uomo. E’ solo che il sangue non gli fa la minima impressione, e per lui trucidare un essere umano è all’incirca come schiacciare una mosca. Anzi, in fondo si può dire che sia una brava persona: è affidabile, uno che mantiene le promesse, e se prende un impegno lo porta a termine scrupolosamente.”

      C: “E sulla rapina, e sui suoi complici, non ha nulla da dirmi?”

      F: “No. Tutto sommato anche i miei collaboratori sono stati corretti, hanno svolto esattamente e professionalmente quello che avevo loro chiesto ed avevamo pattuito. Non vedo perché dovrei danneggiarli inutilmente, e mettermeli contro. Non certo per il puro gusto di far loro uno sgarbo. Gli errori sono stati tutti e solo miei, me ne assumo e me ne sono assunto completamente tutta la responsabilità.”

      C: “E Rossana? E’ riuscito a convincerla di non essere una brava persona? E sarà disposta ad aspettarla fino a quando non uscirà di prigione? In tal caso, signor Favilli, sarebbe meglio accorciare un po’ i tempi, e la collaborazione sarebbe il modo migliore. L’unico altro modo che vedo sarebbe la buona condotta, che però è troppo da bravo ragazzo. Oppure in questi sei mesi ha cambiato idea su qualcosa, su Rossana, sull’amore, e magari su come portare avanti il resto della sua vita?’

      F: “Rossana ha apprezzato molto il mio coraggio e la mia buona volontà. Mi ha detto che adesso convive con uno che gli piace, un vero duro tutto d’un pezzo. Ma quando uscirò, se lei non sarà legata a nessuno, ha detto che mi prenderà in considerazione.”

      C: “Bene, mi fa piacere. E lei è rimasto soddisfatto di questa risposta?”

      F: “Ni. E’ come se fossi stato promosso con una sufficienza stentata. E io non sono il tipo che si accontenta della sufficienza. Io voglio essere brillante, il migliore, non una mediocrità.”

      C: “E quindi, cosa pensa di fare?”

      F: “Non lo so ancora bene. Vedremo, vedremo. Ci penserò. In fondo ho davanti molto tempo per pensarci.”

      

      SCENA 3. Alla stazione di polizia. Il commissario è al telefono.

      V1 : “Per quell’evasione dal carcere, commissario, pensiamo che sarebbe utile che anche voi ci diate un supporto operativo.”

      C: “L’evasione di Achille il Sanguinario? Naturalmente, daremo volentieri una mano come potremo, come tutti e come sempre, d’altronde.”

      V1 : “Dopo aver fatto una strage per scappare di prigione, sembrano proprio essere svaniti nel nulla.”

      C: “Ma perché parla al plurale? E’ stata una fuga di gruppo?”

      V1 : “La novità è questa: che, dopo aver fatto la conta dei cadaveri, sembra che all’appello oltre ad Achille il Sanguinario manchi anche il cavalier Favilli. Può essere che troveremo il suo cadavere altrove; ma magari l’ha preso come lasciapassare, perché era forse la persona più ricca e importante che aveva sottomano. E non riuscendo a trovare Achille, pensiamo che potrebbe essere utile cercare anche il Favilli.”

      C: “Sì, buona idea. Quello per amore potrebbe fare qualunque follìa, e il fatto che in prigione abbia frequentato Achille il Sanguinario … Anche se davvero il crimine non sembrava essere nel suo DNA. Faccio cercare la sua fiamma, Rossana, e ci mando una pattuglia a controllare. Non si sa mai. E’ possibile che se troviamo lei, troviamo anche lui, o loro.”

      

      SCENA 4. Come la scena 3. In più c’è l’appuntato.

      V2 : “Capo, siamo dentro all’appartamento di quella Rossana. Non abbiamo trovato nessuno, ma per me è sicuro che siano passati di qui. C’è sangue dappertutto, una cosa impressionante. Non ho mai visto una cosa simile. Però nessun corpo, nessun cadavere, nessun ferito. Niente oltre al sangue.”

      C: “Fatelo analizzare dalla scientifica. E mi raccomando con attenzione, potrebbe trattarsi di diverse persone.”

      Il commissario riattacca.

      A : “Certo che il Sanguinario è sanguinario. Se gli hanno affibbiato un soprannome simile un motivo ci sarà stato.”

      C: “Tu ti sei già fatto un’idea sul sangue che hanno trovato. Ma io se fossi in te non scommetterei troppo su chi abbia fatto la strage e chi sia la vittima, o le vittime. Anzi: perché invece non ce la facciamo proprio una bella scommessa? Facciamo così: se alla fine delle indagini risulterà che è davvero stato il Sanguinario, ti offrirò un pranzo; altrimenti me lo offri tu. Perché nonostante le apparenze c’è chi dice che Achille il Sanguinario sia una brava persona, obbediente e preciso nei suoi lavori su commissione; mentre il Favilli, a quanto mi è sembrato, è meno ingenuo e più criminale di quanto si possa pensare. Allora appuntato, che dici: la vogliamo fare questa scommessa?”

      GIU'

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