Un Killer tra i Soldati . Блейк Пирс
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Improvvisamente, si accorse di avere a malapena respirato durante quella conversazione.
Dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non esplodere in incontrollate esclamazioni di gratitudine.
Sapeva che il capo non le avrebbe affatto gradite. E l’ultima cosa che voleva era che l’uomo cambiasse idea.
Perciò, si limitò a dire: “Grazie.”
Poi, sentì un altro borbottio.
E Meredith aggiunse: “Dica a sua figlia di rompersi una gamba.”
Mise così fine alla telefonata.
Riley fece un sospiro di sollievo, poi sollevò lo sguardo e vide che Gabriela era di nuovo sulla porta, sorridente.
Aveva ovviamente ascoltato l’intera telefonata.
“Penso che lei stia crescendo, Señora Riley” la governante disse.
*
Seduta nel pubblico con April e Gabriela, Riley si stava davvero godendo la recita scolastica. Aveva dimenticato quanto potessero essere affascinanti quegli eventi.
Gli studenti della scuola media indossavano tutti dei costumi improvvisati. Avevano dipinto un semplice scenario, per farlo assomigliare a quello della storia di Demetra e Persefone: campi pieni di fiori, un vulcano in Sicilia, le malsane caverne degli Inferi, e altri luoghi mitici.
E la recitazione di Jilly era semplicemente meravigliosa!
Interpretava Persefone, la giovane figlia della dea della fertilità. Riley si ritrovò a ricordare quella storia familiare mentre spettacolo andava avanti.
Un giorno, Persefone era fuori a raccogliere fiori, quando Ade, il dio degli Inferi, giunse con la sua carrozza e la rapì. La condusse negli Inferi, affinché divenisse la sua regina. Quando Demetra realizzò ciò che era accaduto a sua figlia, fu affranta dal dolore.
Riley provò dei brividi, rendendosi conto di quanto la recitazione della ragazza che interpretava Demetra, fosse convincente, esprimendo il dolore.
A quel punto, la vicenda cominciò a colpire Riley in un modo che non si sarebbe aspettata.
La storia di Persefone sembrava tremendamente simile a quella di Jilly. Dopotutto, era la storia di una ragazza che aveva perso parte della sua infanzia, a causa di forze decisamente più grandi di lei.
Riley provò una tristezza infinita.
Conosceva molto bene il resto della storia. Persefone avrebbe riacquistato la propria libertà, ma soltanto per metà di ogni anno. Ogni volta che la ragazza se ne andava, Demetra lasciava che la terra restasse fredda e sterile. Ogni volta che tornava, riportava vita sulla terra, e la primavera tornava.
E fu così che le stagioni arrivarono nel mondo.
Riley strinse forte la mano di April e sussurrò: “Ora arriva la parte triste.”
Riley fu sorpresa di sentire April ridacchiare.
“Non così triste” April le rispose, sussurrando anche lei. “Jilly mi ha detto che hanno un po’ cambiato la storia. Sta a guardare.”
Riley restò seduta e prestò molta attenzione.
Nelle vesti di Persefone, Jilly colpì Ade sulla testa con un vaso greco, in realtà un cuscino. Poi, lasciò di corsa gli Inferi e tornò dalla sua felicissima madre.
Il ragazzo che interpretava Ade fu colto da un enorme scatto d’ira e portò l’inverno nel mondo. Poi, lui e Demetra lottarono, cambiando le stagioni, facendo tornare la primavera al posto dell’inverno, e poi viceversa, e così ancora e ancora per l’eternità.
Riley si stava divertendo.
Quando la recita giunse al termine, Riley si recò dietro le quinte per congratularsi con Jilly. Nel tragitto, s’imbatté nell’insegnante che aveva diretto la recita.
“Amo quello che ha fatto con la storia!” Riley si rivolse all’insegnante. “E’ così rigenerante vedere Persefone trasformarsi da vittima indifesa ad eroina indipendente.”
L’insegnante sorrise.
“Non ringrazi me” la donna replicò. “E’ stata un’idea di Jilly.”
Riley si precipitò a dare un grande abbraccio alla figlia.
“Sono così fiera di te!” Riley esclamò.
“Grazie, mamma” Jilly rispose, sorridendo felice.
Mamma.
Quella parola riecheggiò nella mente di Riley. Significava per lei molto più di quanto riuscisse a dire.
*
Più tardi, quella sera, quando erano tutte a casa, Riley dovette finalmente dire alle ragazze che era in partenza. Infilò la testa nella porta di Jilly.
La ragazza dormiva, esausta dopo il suo grande successo. Riley amava lo sguardo di gioia sul suo volto.
Poi, Riley andò in camera di April a controllare. L’adolescente era seduta sul letto, intenta a leggere un libro.
April sollevò lo sguardo, puntandolo sulla madre.
“Ehi, mamma” disse. “Che cosa c’è?”
Riley entrò tranquillamente nella stanza.
Disse: “So che sembrerà strano, ma … devo partire ora. Sono stata assegnata ad un caso in California.”
April sorrise.
Poi riprese: “Io e Jilly ci siamo chieste il motivo del tuo meeting a Quantico. E, poi, abbiamo visto la valigia sul tuo letto. Pensavamo che partissi prima della recita. In genere, non prepari le tue cose a meno se non stai già per uscire …”
Poi, guardò Riley, sorridendo.
“Ma alla fine sei rimasta” aggiunse. “So che hai spostato il viaggio, per poter restare almeno alla recita. Sai quanto è significato per noi?”
Riley si commosse. Si avvicinò alla figlia e la abbracciò.
“Quindi, va BENE se parto, allora?” Riley chiese.
“Certo. Jilly mi ha detto che sperava che tu catturassi qualche cattivo. E’ davvero orgogliosa del tuo lavoro, mamma. E anch’io lo sono.”
Riley si commosse in un modo che non riusciva ad esprimere a parole. Entrambe le sue figlie stavano crescendo così in fretta. E stavano diventando davvero delle incredibili e straordinarie giovani donne.
Baciò April sulla fronte.
“Ti voglio bene, tesoro” le disse.
“Anch’io ti voglio bene” April rispose.
Riley