Se lei si nascondesse. Блейк Пирс
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Si mise a cenare, osservando Allen giocare con sua nipote. Michelle stava facendo le sue oscillazioni avanti e indietro mentre Allen la incitava.
Quando squillò il telefono di Kate, tutti e tre lo guardarono. Persino Michelle riconobbe la suoneria di un cellulare, le manine che si allungavano in quella direzione mentre si metteva seduta sulla coperta. Kate agguantò il telefono dal tavolo da caffè, presumendo che fosse Melissa che chiamava per sapere come andava con Michelle.
Ma non era Melissa. Il nome sul display diceva: Duran.
Ci rimase male quando vide il nome. Una grossa parte di lei era entusiasta alla prospettiva di dare una mano in un caso. Ma la parte innamorata del momento presente non voleva rispondere al telefono. Anche se Duran poteva chiamare semplicemente con una domanda o una ricerca da richiederle – cosa che negli ultimi mesi aveva fatto sempre più – Kate sapeva anche che poteva essere qualcosa di più pressante e logorante.
Kate capì che Allen aveva già intuito chi stava chiamando. Forse lo aveva capito dall’indecisione sul viso di lei.
Rispose alla telefonata diligentemente, ancora piuttosto orgogliosa di lavorare attivamente con il bureau nonostante si trovasse sul finire dei cinquantasei anni.
«Salve, direttore» disse. «A cosa devo il piacere?»
«Buonasera, Wise. Senti… abbiamo una situazione non troppo lontana dalla tua zona. Un doppio omicidio e una persona scomparsa. Tutto nello stesso caso. C’è un’atmosfera da piccola città – così piccola che il dipartimento di polizia locale ammette di essere impreparato. Dato che c’è il fattore persone scomparse – la scomparsa è una ragazzina di quindici anni – vorrei che tu e DeMarco cercaste di risolverlo in silenzio prima che i notiziari ne sentano parlare e lo rendano un caso molto più complicato di quel che deve essere.»
«Qualche dettaglio finora?» chiese Kate.
«Non molti. Ma ecco quello che so al momento.»
Mentre ascoltava il direttore Duran che le spiegava perché stesse chiamando e cosa aveva bisogno che facesse nelle seguenti dodici ore circa, guardò tristemente Allen e Michelle.
La chiamata terminò tre minuti dopo. Risistemò il telefono e scorse Allen guardarla. Aveva uno stanco sorriso di comprensione in volto.
«Possiamo magari provare le cantine e il bed and breakfast un altro weekend?» disse lei.
Lui le restituì un sorriso triste, poi distolse lo sguardo.
«Sì, magari» disse.
Fissò fuori dalla finestra, come fissando il suo futuro, e Kate vide l’insicurezza che provava.
Non poteva biasimarlo; lei stessa non sapeva che cosa le riservasse il futuro.
Però sapeva una cosa: qualcuno là fuori era morto, ed era dannatamente sicura che avrebbe scoperto il colpevole.
CAPITOLO DUE
Anche se Kristen DeMarco era significativamente più giovane di Kate (aveva compiuto ventisette anni appena una settimana prima), Kate aveva difficoltà a vederla come una ragazzina. Anche quando era entusiasta di cominciare a lavorare su un nuovo caso, riusciva a permeare l’entusiasmo della logica e della serietà dei fatti.
Lo stava facendo in quel momento, mentre lei e Kate si dirigevano a ovest verso la cittadina di Deton, Virginia. Kate non era mai passata per Deton, però ne aveva sentito parlare: una piccola città di campagna tra una serie di simili cittadine di campagna che punteggiavano il margine nordoccidentale della Virginia prima che subentrasse la Virginia Occidentale.
Apparentemente anche DeMarco sapeva che la città non era nient’altro che un puntino sulla mappa. C’era entusiasmo nella sua voce mentre elencava i dettagli del caso, ma nessun vero senso di fretta o aspettativa.
«Due sere fa un pastore di Deton ha fatto visita alla residenza dei Fuller. Ha raccontato alla polizia che ci era andato per raccogliere vecchie Bibbie da Wendy Fuller, la moglie. Quando è arrivato nessuno ha risposto alla porta, però ha sentito la televisione accesa, dentro. Ha tentato con la porta principale, non l’ha trovata chiusa a chiave, e ha urlato dentro casa per avvertire che era lì. Stando al pastore, ha visto del sangue sul tappeto, ancora umido. È entrato per controllare la situazione e ha trovato sia Wendy che Alvin Fuller morti. La figlia di quindici anni, Mercy, non si trovava da nessuna parte.»
DeMarco fece una pausa di un attimo e poi distolse lo sguardo dal file che aveva portato con sé da Washington D.C. «Ti spiace che lo faccia io?» chiese.
«Ripercorrere il caso? Assolutamente no.»
«Lo so che sembra di cattivo gusto. Però mi aiuta a memorizzare le informazioni.»
«Non è di cattivo gusto» disse Kate. «Un tempo tenevo un registratore sempre con me. Facevo esattamente ciò che stai facendo tu adesso e mi registravo continuamente. Quindi, per favore… continua. I dettagli che mi ha dato Duran al telefono erano esigui, per usare un eufemismo.»
«Il rapporto del coroner dice che la causa della morte consiste in ferite multiple da arma da fuoco, eseguite con un fucile da caccia Remington. Due colpi al padre, uno alla madre, che è pure stata percossa, probabilmente con il calcio dell’arma. Il dipartimento locale ha controllato i registri di caccia e può confermare che il marito, Alvin Fuller, era un cacciatore registrato e che possedeva quello stesso fucile. Però sulla scena non è stato trovato da nessuna parte.»
«Quindi l’assassino lo ha ucciso con la sua stessa arma e poi l’ha rubata?» chiese Kate.
«Così pare. A parte questi appunti, il dipartimento locale non è riuscito a uscirsene con niente, né il dipartimento di polizia di stato ha trovato una vera e propria pista. Sulla base della testimonianza di amici e parenti, i Fuller venivano considerati brava gente. Il pastore che ha trovato i corpi dice che erano in chiesa quasi ogni domenica. Stava raccogliendo le Bibbie dei Fuller per mandarle oltremare ai missionari nelle Filippine.»
«La brava gente non sempre attrae altra brava gente, però» indicò Kate.
«Però in questo tipo di città… tutti conoscono tutti. Mi viene da pensare che se nessuno ha offerto prove o teorie di sorta, l’assassino potrebbe essere uno da fuori.»
«È probabile» disse Kate. «Però penso che il fatto che una quindicenne sia scomparsa potrebbe essere più importante. Quelli del posto sicuramente presumeranno che la ragazzina sia stata rapita. Ma se rimuoviamo dalla cosa il filtro da piccola città e facciamo in modo di non presumere che tutti siano brave persone, che altre teorie saltano fuori?»
«Che la figlia potrebbe non essere stata rapita» disse DeMarco. Parlò lentamente, come considerando l’idea con molta cautela. «Che potrebbe essere fuggita. Che potrebbe essere lei l’omicida.»
«Esattamente. E ho già visto cose del genere. Se arriviamo a Deton blaterando di questa teoria, ci beccheremo occhiatacce acide e porte chiuse.»
«Lo immagino anch’io.»
«Non che non dobbiamo trattarlo come un caso di rapimento dall’inizio. Però non possiamo neanche presentarci