Se Questo È Amore. Amanda Mariel
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“Dove siete andata, ieri sera?” chiese Narissa. Hannah sorrise, e inclinò il capo in modo che i raggi del sole le si posassero sul viso:
“Sono andata a vedere Talon giocare!” esclamò.
“Oh, no! – quasi gridò Narissa, mettendosi una mano sul petto – Mi avevate promesso che non avreste più fatto una cosa del genere!”
“Non ho fatto nulla di azzardato. Sono stata attenta! – si giustificò la ragazza -“Inoltre, anche voi avevate espresso il desiderio di andare! Come potete biasimarmi, per una cosa che affascinava anche voi?”
“Desiderare non è la stessa cosa di andare! – esclamò Narissa, scuotendo il capo – E poi, non si è mai abbastanza prudenti a Seven Dials! E siete andata da sola?” chiese la donna, aggrottando la fronte.
“Mi sono vestita da uomo e mi sono portata dietro la pistola! – continuava Hannah – Non ho corso alcun pericolo. E comunque ero pronta a reagire, se mi fosse accaduto qualcosa!”
Narissa fece un sospiro profondo: “Mia cara, io vi sono amica, Mi riesce difficile biasimarvi per il vostro desiderio di avventura. Ma, d’altra parte, Seth è mio marito. Ho dei doveri nei suoi confronti.”
Hannah abbassò il capo, sentendosi in colpa per aver messo Narissa in quella situazione spiacevole. Ahimè, non era più come una volta! Prima di sposarlo, Narissa aveva fatto passare l’inferno al povero Seth! Inizialmente era complice di Hannah e quasi nemica dell’uomo; Hannah continuava a non capire perché , sposandosi, le cose tra lei e l’amica fossero così cambiate!
“Non posso continuare a reggervi il gioco, quando vedo Seth così angosciato a causa vostra!” incalzò Narissa.
“Cosa?” esclamò Hannah, sgranando gli occhi. Evidentemente non si era sbagliata su quel cambiamento nei loro rapporti. “Avete intenzione di tradirmi?”
“Sono costretta a proteggervi da voi stessa.” disse, decisa, la donna.
Hannah chiuse gli occhi, e scosse la testa così violentemente che i nastri del cappello legati sulla gola le fecero il solletico.
“Non ho bisogno di essere protetta.” mormorò. Era stufa di tutti quelli che volevano proteggerla, salvarla! Sapeva quel che faceva e i rischi che correva, ed erano esattamente i pericoli che aveva messo in conto di affrontare! Voleva vivere la propria vita intensamente e a modo suo, e non capiva perché tutti non facessero altro che metterle i bastoni tra le ruote! Si sarebbe anche piegata a tutte quelle persone “ rispettabili e perbene” se non avesse saputo che in ognuno di loro si agitava un lato selvaggio.
Seth era stato un gran rubacuori, prima di sposarsi con Narissa. A sua volta, Narissa era stata una brava mazziera, quando Hannah l’aveva conosciuta in una equivoca sala da gioco per sole donne; senza contare che cavalcava e addestrava cavalli! E non le pareva che fossero cose adatte ad una duchessa! Per quanto riguardava Ramsbury… Hannah strinse le labbra. Non avrebbe infierito su di lui.
Narissa le posò una mano sulla spalla: “Mia cara, siete così giovane che non capite quali sono i veri pericoli…” le disse.
“Calcolo sempre i rischi, prima di correrli .” rispose, contrariata, Hannah.
“Non avreste , invece, voglia di sposarvi?”
“Non adesso!” esclamò, dura, la ragazza. Poi aggiunse: “E chiaramente, solo se m’innamoro!” Che mossa intelligente, quella della cognata, di cambiare discorso senza darlo troppo a vedere! Malgrado ciò, Hannah rimase ferma nelle sue idee.
“Non avrete molte possibilità di sposarvi, se prima vi metterete nei guai! – continuò Narissa, tenendo sotto braccio la ragazza. – Io voglio solo il vostro bene. Magari, la prossima volta, portate con voi Brooke o Katherine. Almeno non sarete sola!”
Hannah si fermò, ad occhi sgranati, accanto al suo albero. Ma che cavolo stava succedendo? Lo stavano tagliando! Non riusciva a crederci! Strinse il gomito della cognata: “Guardate!” esclamò.
La donna guardò l’albero e poi, costernata, voltò lo sguardo verso la ragazza: “ Oh, tesoro, non sono stata io! “ gridò.
“Certo che non siete stata voi! E’ stato quel farabutto di Ramsbury!“ urlò Hannah, lanciando uno sguardo di odio all’uomo che, in lontananza, faceva finta di non vederla.
“Ramsbury? – si stupì Narissa – E che c’entra lui?”
“Sta sempre tra i piedi, tutto qui!“ rispose frettolosamente Hannah. Girò i tacchi e si avviò verso il portico. Non voleva neanche vederlo, quel bastardo! Magari più tardi, quando avrebbe potuto guardarlo bene in faccia. Per ora non doveva commettere errori.
Ma Ramsbury l’avrebbe pagata cara, per il suo albero!
CAPITOLO TERZO
Hannah fece un bel respiro, prima di entrare in salotto. L’ultima cosa che avrebbe voluto fare, quel giorno, era scambiare quattro chiacchiere con un aspirante pretendente. Comunque, Lord Wayfair l’attendeva, e lei non vedeva il motivo di essere scortese con lui. Si sarebbe comportato come una perfetta padrona di casa. Poi, non appena l’uomo se ne fosse andato, si sarebbe scontrata a muso duro con quel farabutto di Graham Ramsbury.
Stampandosi un sorriso di circostanza, entrò nel salotto e si diresse verso Lord Wayfair.
“Buon pomeriggio, milord!” gli disse, mentre lui s’inchinava e le baciava la mano.
“Con voi, lo è sicuramente!” rispose l’uomo, galante. Hannah si guardò intorno, alla ricerca del vassoio d’argento con the e biscotti che aveva detto al maggiordomo di preparare per la visita. Lo scorse sul lungo mobile di fronte: “Gradite un the”? chiese.
Il sorriso di Lord Wayfair vacillò per un attimo: “ Con piacere, milady ” rispose. Hannah si affaccendò a versare il the nelle tazze. “ Latte e zucchero?” chiese.
“Una zolletta, prego.” rispose lui.
Hannah servì il the con i biscottini, aggiungendo latte e zucchero come richiesto dal Lord.
“Allora, milord, a che devo il piacere della vostra visita?”
Si sedette su una sedia a dondolo, a sorbire il proprio the. L’uomo non rispose, ma rimase lì a fissarla per un tempo che a lei parve interminabile. Diavolo, aveva forse sbagliato qualcosa? Pazientò ancora un po’, poi non ce la fece più e, con la fronte aggrottata, chiese:
“Perdonate, milord, ma c’è qualcosa che non va?”
L’uomo parve destarsi da uno strano sogno: “ No, no, assolutamente milady, chiedo venia! – esclamò, scuotendo il capo con vigore – Anzi, oserei dire che è tutto meraviglioso… almeno, lo spero.” concluse, appoggiando sul